Sì ma non è possibile. Ormai il meteo
cozza sempre con le mie disponibilità. Sabato che ho tutta la
giornata disponibile, addirittura il venerdì sera fino al sabato
sera, meteo infame. Una settimana lavorativa psicologicamente da
smaltire, e in attesa della prossima, voglia di sfogarmi e fare
qualcosa che mi piace. Devo salvare il sabato.
“non vedo altra scelta” esatto,
l'sms di Riccardo sulla mia proposta è lampante e azzeccato: la sola
che possiamo fare è andare su qualche pista dismessa, salire con le
pelli, scendere sulla neve che scenderà mentre noi saliamo, poi
risalire, poi scendere di nuovo sull'altra che ha fatto, insomma fare
i criceti e allenarci. Piuttosto che niente..
Con calma si parte, niente levatacce,
alle 6e15 si carico gli attrezzi, a Villa Minozzo però ancora piove,
ma il barista ci rincuora “a mille metri nevica!”. Peccato che al
bar sul giornale si legge che gli impianti di Febbio hanno in parte
riaperto..chissà. Sotto la tettoia delle case che perimetrano il
parcheggio, ci cambiamo comodi, asciutti e con calma, pronti alla
sudata epica, in intimo e giacca, ma sappiamo patiremo caldo. Ricky
coi pantaloni dei puffi, io coi miei Vertigo Light che si
inzupperrano a modino.
Alla partenza la sola neve è quella
caduta stanotte, ma sono 40cm che spero ci eviteranno di raschiare la
terra.. Certo che però 40cm qui..chissà quanti saranno su! Tracce
di uno scialpinista davanti a noi, lo troveremo alla prima stazione
che tornerà giù, dopodiché tutto da tracciare con lo sci che
affonda di 20-30cm. Alberi belli carichi ma che scaricano già il
loro candido carico, poco vento (per ora), ma dal cappuccio scendono
le gocce (la neve si scioglie all'istante sui nostri indumenti).
Tracciamo noi, passaggio tipico sotto
volte di faggi carichi (e una scarica me la becco), e mi ricordo
quando qualche hanno fa venni qui con lo stesso intento, ma con la
tavola: una fatica.. Tanta neve fresca e tante cadute dalle quali
rialzarsi. Oggi spero sarà diverso.
Ormai il bosco è quasi finito, meglio
pensare di iniziare con la prima discesa. Che goduria! Tanta neve
fresca, non proprio farina, le temperature rendono questo manto un
po' pesante, ma riusciamo a fare belle curve e divertirci. Ben
presto, ma dopo qualche tratto a spinta, siamo già bassi, e dopo una
tamponata di Riccardo siamo pronti a ripellare per tornare su.
Con mio stupore siamo solo noi, boh, o
che siamo così suonati o non capisco. Beh meglio, ci godiamo tutto
per noi. Si risale per la stessa pista di prima, ma dopo la volta dei
faggi catapulta addocchiamo la pista che sta alla nostra sinistra..
Dovrebbe esser rossa, ma guardala, li tutta immacolata, liscia..
Salgo un po' di più rispetto a prima,
giusto per vedere se si vede qualcosa da quel dosso ma..fuori dal
bosco solo le nuvole basse, zero visibilità. Ma soprattutto, i
pendii sommitali de La Piella così carichi di fresca non mi sembrano
il luogo adatto dove cacciarsi. Via le pelli, altra discesa.
E dopo la prima divertente parte
“Ricky, che dici, scendiamo di li” “Si può fare” e via per
la pista immacolata, con le gambe che fino al ginocchio scompaiono
sotto la neve! Bello bello, le gambe che ondeggiano nella coltre
bianca, sentirò anche di sera a letto questo movimento.
Solo che come temevo, pista molto in
disuso, dovremo evitare le sterpaglie, ma sopratutto i crepacci. No,
crepacci veri no, ma fossi di scolo profondi si! Non ha nevicato
abbastanza per tapparli, e il primo ci tocca superarlo infilandoci
nel bosco. Il secondo volendo provare con una spaccata lanciata con
uno sci sull'altra sponda, finirà con uno sci dentro l'acqua..
E non è finita! Altri fossi, parte
piana tutta da spingere, pista maledetta. Finalmente si trova il modo
di tronare sulla pista di salita, ma ormai siamo alla fine. Io un
altro giretto sulla ruota me lo farei, ma Riccardo è troppo provato
dalla cena pesante e dalle poche ore di sonno. Poi è vero che sono
bello bagnato.. Via giù fino al parcheggio. Saltelli sui fossetti,
involontari, spinta sul piano, accarezzando l'erba.
Missione compita, il sabato è stato
recuperato in qualche modo. Birra e panino al bar deserto del
parcheggio e si torna a casa. Speriamo che le mie prossime
disponibilità possano esser sfruttate! E che caz..
Qui altre foto.
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