sabato 7 gennaio 2012

Tre Cime del Bondone in invernale, buona la quarta


“io non dovevo essere qui” lo dico spesso oggi, dispiace ancora per la ritirata di ieri, ma alla fine è stata la cosa giusta da fare. E così salto in corsa sul treno che va a tentare il giro delle Tre Cime del Bondone, che per ben tre volte non sono riuscito a finire.
La prima volta eravamo troppo inesperti, e dopo essere saliti a Cima Verde per il tratto attrezzato, la cresta verso il Doss ci spaventò. La seconda, col CAI, si reputò non il caso dal Cornetto proseguire verso il Doss. La terza, tirava un vento patagonico. Oggi come andrà?
Partiamo allegramente, e appena si scorge il Doss in tanti storcono il naso..incute già timore! Alla prima difficoltà, il travesro sotto la roccia poco dopo la staccionata alla fine della cresta dei Cavai, in molti decidono che così può bastare e tornano indietro. Un altro ci abbandona poco dopo aver visto la salita finale al Cornetto, ma un altro ci raggiunge di corsa dopo essersi fatto prestare i ramponcini.
Cornetto raggiunto, con qualche lieve difficoltà dovuta alla scarsità della neve, e alla non consistenza della stessa. Bei panorami su Care Alto e Brenta.
Scendendo pieghiamo verso il Doss d'Abramo, tra mille dubbi, ma dopo un altro passagino arriviamo sotto la parete, dove c'è il tratto attrezzato: è facile, si può andare. Nel secondo devo ravanare un po' per liberare il cavo metallico, ma anche qui fattibile. Gli altri sono un po' meno sereni, ma si fa.
Raggiungiamo la croce, che suoniamo allegramente e poi “ma dove si scende?” “eh, hai visto quel cavo metallico poco fa? Da li” e mo' son dolori. Anny è attrezzato, Samantha anche col mio materiale, Dave usa l'altro mio imbraco e un set artigianle che gli faccio sul momento, Brigo un bell'imbraco di emergenza col mio cordino raggiante, io e Gianluca giù temerari senza niente. E così, dopo un po' di sospiri, siamo giù, andata!
Trottiamo adesso galvanizzati dall'impresa verso l'ultima cima, dalla quale la parte di gruppo rimasta giù ci vedrà (“pronto, sì siamo noi quelli in cima, ciaoooooo!”). Così finalemnte riesco in questa concatenazione!
Si scende per il bosco, che bello, una varietà di paesaggi e ambiente in così pochi km.. Seguo le tracce di una bestia, perchè ormai ho capito che le bestie non sono stupide, seguono il sentiero! Arriviamo alle auto con la luna che fa capolino.
Immancabile birra al tavolino dove si racconta le gesta compiute per cavare la pellaccia da quella roccia unta di neve. Si ringrazia per la grappa offerta dal bar (che già da mezzora avrebbe voluto chiudere), ne avrei bevuta una boccia intera!
Al ritorno la mia testa si mette in off, non percepisco il viaggio in autostrada..

Giro delle tre Cime del Bondone, buona la quarta!

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