Partiamo da Carpi io, Nicola e Mirko: a Modena ci troviamo con Christian, e dopo
l’indecisione su dove lasciar l’auto (“dai mettila la che ce ne sono delle
altre”, peccato che a un’ispezione ravvicinata quei quattro cadaveri fossero
poggiati su mattoni..) partiamo alla volta del paese ostile, San Marino.
L’avvicinamento promette bene, o meglio, promette una buona
nicolata: interpolando due differenti relazioni, viene fuori che inizialmente
saliamo per sentierino, poi ci troviamo a salire dritto per dritto in mezzo al
bosco sotto le pareti.. Ma alla fine ritroviamo il sentiero panoramico (che
vorrei capire cos’abbia di panoramico visto che se nel bosco e non vedi una
fava)e giungiamo all’attacco.
Pari o dispari chi parte, Mirko e Christian perdono e gli
tocca starci dietro.. Dai che così ci divertiamo di più, noi siamo gli scarsi,
almeno così in sosta si fanno due chiacchiere tutti insieme! Ma Nicola già
fatica su questo tiro..come sarà sul terzo?! Siamo già li a pensare che ci
toccherà usare la frontale per scendere.. C’è chi si prepara a chiamare casa
per dire che non tornerà per cena..
Alla prima sosta pronti via, cambio e tiro io. Un po’ stretti
questi gradi, sarò scarso io, ma fatico non poco. Inquietante arrampicare sotto
quel masso imbragato, ancor più inquietante fare sosta al fianco di esso e con
un punto di ancoraggio coincidente con un anello di fissaggio di uno dei cavi.
Ma lì vedo già il passaggio duro..ci siamo. Nicola arriva e..”tira fuori
l’altra staffa dal mio zaino va la!”.
Briga e briga e supera il passaggio duro, anche se poi anche
il proseguo mi dirà non esser proprio banale, e infatti anche io me la suderò
parecchio. La staffa lasciata in loco sarà provvidenziale, il resto sarà un bel
tirarsi su di braccia! Ma tutto fa brodo.. I due sbruffoni sotto invece “togli
pure le staffe, la facciamo in A0 noi”.
I tiri più duri sono superati, adesso si può iniziare ad
arrampicare finalmente. E visto l’orario, sembra che lo scenario che si era
delineato (discesa con frontale, litigata a casa con le mogli o future mogli
per il ritardo) si sfuma pian piano..sarà per la prossima.
E un’idea mi gira per la testa.. Si vedono già le mura
lassù, non possiamo uscire direttamente sul merlo delle mura?! Una bella sosta
su spuntone.. Sarebbe una figata, ma sarebbe anche una multa assicurata. Bando
alle cagate, iniziamo a partire, e avido di arrampicata seria, concateno i due
tiri, per finire su una comoda sosta in cui mi siedo su un tronco di Leccio
tagliato.
Nicola se la prende con comodo firmando il libro di vetta, e
raggiuntomi mi ricambia il favore del concatenamento tirando tutto fino in
cima: maledizione, e io che avevo concatenato proprio perché spettasse a me
l’uscita.. Che poi, “io vado su e vedo cosa fare: se finisce la corda te
parti”, ecco, un pezzettino di nicolata può rispuntare fuori!
L’ultimo tiro su muschio sdrucciolevole non è
piacevolissimo. Mi attanaglia un pensiero: ma possibile che ci siamo solo noi
ad arrampicare?! Chissà come mai.. I turisti (anche qui russi?! Ma basta..) che
visitano le mura ci guardano straniti, e come a fenomeni da baraccone ci
fotografano. Poi Nicola, mentre facciamo
su la roba, decide che deve escogitare qualcosa per ricordare questa giornata,
e scivola incomprensibilmente ruzzolando qualche metro per fortuna dalla parte
opposta della parete..andata bene!
Per finire la giornata ci facciamo una breve passeggiata per
le mura, senza entrare nella torre alla vista dei tre euro di ingresso (tre
euro possono valere una birra, siam pazzi?!), ma sgattaiolando verso la
seconda, dove c’è il sentiero d’uscita. Si passa vicino a dei monotiri, e
Christian, che ne ha, prova un tiro senza sapere cosa sia: solo quando si trova
a metà mi ricordo di aver stampato anche le relazioni delle falesie: è su un
6a+ o su un 6c. “direi 6c dalla fatica che sto facendo!”
La discesa per sentiero ci rivela che scioccamente
all’andata abbiamo sbagliato per 20m: avessimo proseguito quei 20m, trovavamo
l’incrocio corretto col sentiero panoramico. Va beh, affoghiamo i dispiaceri in
birra e piadina, dove i peperoni con vitello rimarranno argomento indiscusso
del ritorno, insieme alle solite fantasticherie delle innumerevoli vie,
cascate, cime, da fare prossimamente: “ok, adesso basta elencarne, abbiamo
esaurito le domeniche del 2013!”
Qui report.
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