domenica 14 maggio 2017

Sorprese e inganni: riding, dancing, teaching (A1 2017)

I weekend faticosi ci piacciono? Sì! Ed eccone un altro.
Le sorprese ci piacciono? Dipende.
Gli inganni ci piacciono? Meglio farli che subirli!
Partiamo intanto con un bel giretto in bici da corsa, ringraziando il buon Roberto che mi presta il suo mezzo e attacchi e il depilato Mattia che mi presta le sue scarpe. Il cicloplebeo sale in sella con Roberta e compari, da Ca di Sola a Sestola, passando per.. passando per.. boh, a ogni bivio devo aspettare di sapere dove andare! Ma alla fine un bel 130km con 2200 D+ è in saccoccia: allenamento di quadricipiti per le salite in montagna!
La sorpresa. Che Dio poi abbia in gloria, magari presto, i ladri che su quattro delle cinque auto parcheggiate ne han rotti due vetri, due serrature (tra cui la mia), e rubato telepass, borse, scarpe, occhiali, e altro. Nella mia nulla, forse l'odore o le sembianze di un fienile han fatto desistere dall'esplorare l'abitacolo. Meglio così, ma ora che due palle assicurazione e carrozziere! Ringraziamo la fiat che ha dotato la portiera del guidatore dell'unica serratura a chiave: rotta quella, nemmeno dal baule si entra se si rompe il telecomando!
Smaltiamo il nervoso con un seratone. Andiamo a vedere questo "Modena Street Food", e mai coppia di amici fu più affiatata. Tempi biblici per parcheggiare, ma ormai siamo qui, andiamo: mille persone al Novi Sad, file interminabili davanti a ogni stand, e noi che camminiamo a passo svelto, misantropi, odiatori della folla e del reggaeton a volumi da danni all'udito. "Ste, quanto si vede che in questo posto stiamo male, guarda entrambi che passo svelto abbiamo!". E infatti si mangia altrove, per poi sfogarsi con le nostre (nostri) DJ preferite/i. L'inganno: arrivano tardi e solo dopo un'altra (altro).

#ancheoggisidormedomani #riposeremoquandosaremomorti e dai che la domenica è dedicata al Corso A1 del CAI di Carpi! Disclaimer: la mia professionalità mi spinge a specificare che essendo abbastanza conscio delle mie capacità di resistenza fisico mentale, sapevo bene che mi sarei sentito in grado di affrontare la giornata di domenica nonostante la giornata e nottata di sabato. Finito momento serio, torniamo a fare i cazzoni. Dai, diciamo burloni.

Seconda uscita del corso, destinazione falesia, obiettivo arrampicare. L'inganno: ma nemmeno voluto, evoluto durante la giornata. Nonostante alcune mie perplessità, andiamo a Marciaga: in auto collasso in un nemmeno profondo sonno, per risvegliarmi sotto un cielo grigio ad Affi. Beh, ma che è?! Ferma tutto, meglio così, almeno non griglieremo in parete. Sorpresa positiva.

Lo stomaco si è risvegliato, il bar è spacciato. Con mia grande sorpresa, in modo ordinato, efficiente e veloce, le persone finiscono colazione ed escono man mano, senza nemmeno bisogno di richiamarle all'ordine: son commosso. Si riparte, ogni auto sceglie la strada che più la aggrada, sol che arrivate al parcheggio..
En marche, all togheter, temperature buone ma ancora per poco, nessuno in giro per fortuna (la misantropia!), e tutti carichi. I porcospini mi accarezzano presto le caviglie, ma c'è pure chi gira coi sandali, quindi qualcuno è ancora più coccolato. Ben presto sotto le pareti, il primo gruppo si ferma al suo settore, noi continuiamo dritti dritti, fino in fondo, alle ultime 4 vie.
Qualcuno perso un po' per strada, ma arriva anche lui. Divisione in sottogruppi e alla fine in cordate, e la giornata inizia! Il classico tirello per portare su una corda: prima Fabio, poi io, mostrando di volta in volta anche il secchiello e il grigri come assicuratori.  Evvai, 15m di arrampicata fatti!
E ora è tocca a loro salire, chi più bravo chi un po' meno, ma d'altronde è un corso base. Chiamare per nome però entra difficilmente in testa: in situazione di parete affollate, è fondamentale chiamarsi per nome quando si impartiscono quei due o tre comandi base. Ripeti e ripeti, finchè Giovanni a una nuova bacchettata esclama "Blocca Giovanni" "Ma Giovanni te sei su! Devi dire Blocca Steve!", e le risate abbondano.
Simulazioni di salita da primi, ma occhio, sempre con una corda dall'alto: così capiscono un po' le difficoltà della rinviata, la gestualità, come sia più opportuno apparecchiarsi l'imbraco. Non ho già più voce: insegnare è molto più stancante che arrampicare. Quando poi devi avere occhi attenti non solo su quello che fai tu, ma anche quello che fanno gli altri.. Quando poi ci sono degli otto fatti quattro volte di fila e ogni volta in modo diverso, e sbagliato..
Finchè ci siamo mostriamo anche le protezioni rapide e il loro posizionamento: un grosso investimento in vista della prossima uscita. Intanto dei "Gatto Silvestro" arrampicano scivolando sulla parete a fianco, "tranquillo che prossimo weekend saranno più facili!". Aggiungiamo pure una salita attrezzata a clessidre e nuts, per fargli provare a toglierli quando si è impiccati.
A lato si prova pure a metterne giù di protezioni, e così.. piovono nuts: mi tocca addentrarmi nel porcospino per recuperarne uno, per la gioia delle carezze alle mie caviglie. Intano c'è pure chi vede soste e ne ripassa, insomma, da una giornata prettamente di arrampicata, si sta passando a una super didattica! E loro c'han pure fame di ciò! Chi più chi meno..
Ci si sposta per provare anche la simulazione di un tiro di corda, ciliegina sulla torta, finchè non arrivano temporali, che alla fine non verranno nemmeno. Con me Ester e Ilaria che, sfortuna loro, tartasso da tutto il giorno. Saliamo un tranquillo 4a, con una mezza doppiata che..finisce troppo presto. Per fortuna basta che Ilaria si sciolga dalla sosta alla base e si avvicini un po' alla parete per permettermi di andare in catena.
Oh però, che terrazzino piccino. Che terrazzino inclinato. Va beh, sono quasi appeso nel vuoto, mi sa che si divertiranno a questa esposizione vista Lago! Recupero le allieve, ormai un po' stanche e cotte, è normale che lo siano. Arriva prima Ester, stanca ma concentrata nel fare le cose: lei può anche usufruire di uno spazio maggiore e più confortevole.
Ilaria invece poverina, arriva che lo spazio è davvero poco, e il tremore dei suoi polpacci mi fa capire non si senta troppo a proprio agio. Daje, te do' 'na mano a far le manovre, e una mano dietro la schiena a reggerti meglio. Una "foto di via" vista Lago ci sta.
E ora, come scendere? Doppie! E farsi la longe in questa situazione non è come farla a casa in cucina eh?! Diverse prospettive.  Poi giù, prima Ilaria poi Ester, più tranquille di quello che avrei pensato. E una volta tutti di nuovo a terra, si capisce che loro sarebbero anche già a posto per oggi.
Raggiungiamo gli altri con la scarpetta di cenerentola nel mio zaino: chi l'avrà persa? Per fortuna lo chiedo, perchè il proprietario manco se ne era accorto. Il clima è più disteso, forse il rilassamento è dovuto alla stanchezza, e si può ridere e scherzare dimenticando il rapporto istruttori allievi. E si può pure far cantare un chiodo a furia di martellate!
Per oggi basta, c'è poi chi sogna la birra dalle 9e30, non vogliamo deluderla. Ultimo passaggio arguto sul cancello (eh oh scusate, abbiam sbagliato sentiero di rientro) e ad accoglierci con l'altro gruppo, troviamo due torte gentilmente offerte da uno dei ragazzi, e scaldate dal forno a microonde modello Volkswagen golf! Ora manca solo il terzo tempo a birra, panini e gelato. Eccolo. Prima di ricollassare in auto.

Qui altre foto.

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