Una delle
cose belle della nostra passione è il contatto con la natura. Una delle cose
brutte è quando questo contatto diventa scontro: meteo pessimo è uno di quei
casi. Annullata l'uscita del
Corso AG1 del
CAI di Carpi, occorre trovare il modo di rimediare.
Sabato me lo
sistemo con un trail nel
Parco Dei Sassi di Roccamalatina. Le previsioni meteo non sono certo positive,
pioggia dalle 12, ma l'importante è mettersi in moto prima: se piove nel
durante..ah beh, ormai sei li. Cerco di ricalcare il percorso del
Trail della Riva, ma vari
tratti non segnati rendono il mio intento non raggiunto: finisco comunque con
39km e 1600 D+, e con la pioggia e vento presi per almeno 1/3 della corsa.
Domenica
però deve andare meglio, le previsioni erano buone! Sperando solo non abbia
bagnato troppo al sabato.. E invece, niente sole, niente vento (il phon
naturale), e tanta indecisione. Abbandonata l'idea di Arco, si parte con in
auto anche la roba da palestra indoor: resina stacci lontano! E riusciamo a
tenerla lontano, quel fazzoletto di roccia di Tessari ci aiuta.
Partiti con
l'idea di salire una via a Canale, quella bella partenza fradicia che vediamo
fin dalla strada ci fa desistere. Tira dritto e vai a vedere come se la passa
Tessari. Sembra meglio. Torna indietro per un'altra occhiata a Canale. No no,
non c'è nulla da fare, andiamo a Tessari, così esploriamo anche in vista del
Corso A1.
La nuova
guida, la diatriba Cipriani vs Brighente, vie cancellate, vie di cui si
proclama la prima che in realtà è già la decima o più, questa parete e le sue
vicine stanno subendo molti cambiamenti. Noi, da umili e rispettosi fruitori
del lavoro altrui, ci limitiamo a percorrere i nuovi, i vecchi e i riscoperti
itinerari, e riscoprire una parete dove per anni siamo venuti coi corsi o in
giornate plaisir.
Saliamo per
scorrete tutto il Trapezio e vedere cosa ci sia di nuovo. Al pilastro X-MAS una
cordata si appresta a far partire i suoi seguenti: continuiamo a scorrere, a
scoprire altri attacchi, per poi tornare indietro e salire la via Eclissi
Solare, o Eclissi di Sole, o Cipriani Speri.
Parto io,
con Stefania che si sovviene di esserci già stata ma di esser finita poi fuori
via: e te credo, senza la relazione che ti dice di traversare a sinistra, te
sei salita dritta.. I primi metri non sono proprio all'acqua di rose, e la
placca bagnata proprio dove cercheresti l'aderenza, non aiuta per nulla. Ma
passo dopo passo, roccia che balla dopo roccia che balla, finiscono i chiodi e
si traversa verso sinistra.
La mia amica
mi raggiunge, pronta a ripartire e bisticciare con me per ogni spocchioso
consiglio che le do: le comiche. Un bel tirone (concateniamo due tiri) su
placca molto lavorata e ricca anche di fiori colorati, ma trai i quali si
riesce ad arrampicare e proteggersi nel più classico dei modi di Tessari.
Qualche goccia che cade da un cielo plumbeo ci fa temere, ma son giusto le
nuvole che si scrollano un pochino.
Con un unico
tiro vogliamo chiudere la via, in modo da avere il tempo di farne un'altra
prima che piova. Riparto, inizialmente per altra facile roccia lavorata ma
buona, per poi tagliare verso destra a cercare il camino da risalire. Ma io
vedo solo placca.. Acca boia, se mi sono perso chi la sente Stefania?! Ma io
salgo, e salgo, esco, non trovo una sosta chiara e la attrezzo tra clessidre e
nut.
Ecco, ho
sbagliato via. Eppure non mi pare ci fosse scelta. Era più a destra? Troppo
vegetale. Più a sinistra? Ma anche li pare vegetale.. Mah. Va beh, stavolta
(per una volta) sarà lei a dirmi "ma perchè sei andato fuori via?". E
invece no, lei il camino l'ha salito. Boh, qualcosa non mi torna manco ora, ma
vabbeh.
E adesso?
Mangiamo qualcosa, facciamo su la roba e via svelti a farne un'altra! Se non ci
fosse questo meteo, sogno una giornata a Tessari a fare il criceto: salire e
scendere, salire e scendere, dal l'alba al tramonto, e anche oltre! Ma qui ci
veniamo solo quando il meteo è capriccioso, perciò è un piano piuttosto arduo
da attuarsi..
Trotterellando
e scherzando allegramente, si scende scoscesi parlando a distanza con numerosi
"Eh?!" tipici di chi non sente. Di nuovo alla zona presidiata agli
ometti, e vie a scorrere sotto al trapezio, ignorando le vie storiche già
conosciute verso quelle che non abbiamo mai salito. "Dai, facciamo X-MAS,
così c'è lo strapiombo finale, e sei contento. Ma lasciami l'ultimo tiro!"
Parto io,
con l'ordine perentorio di concatenare i primi due tiri. Primo tratto verticale
ma ben ammanigliato, arrampicare a Tessari è sempre appagante. Raggiungo ben
preso la prima sosta, un bel bollone rosso e un golfare mi rendono chiaro
trattarsi sia lei. Ma ora dove andare..
"Con un
passo atletico andare a destra", ma a destra vedo che poi per salire c'è
da passare in mezzo a della boscaglia.. Mi fido e vado. Non trovo passi
atletici, ma delicati per via della roccia e delle frasche, sì. Uscito dalla
giungla si torna su roccia bella spoglia e esposta al cielo (non posso certo
dire al sole..). Ecco un altro bel bollo a indicare S2..ma hanno tolto il
golfare. Vai di nuts.
Stefania mi
raggiunge, ora tocca a lei concatenare due tiri. Il primo dei quali scorre
allegramente e facilmente in mezzo a fiori rosa intensi. Oddio, mica è un campo
di fiori, di roccia ce ne è! Ma è bello questo accostamento di un attività
tipicamente verticale a un qualcosa di orizzontale. Oggi sono entrambi..in
obliquo! Quando tocca a me salire, corro svelto che le gocce di pioggia
incombono..
Dai che
ritocca a me, mi aspetta il tiro duro! La linea di fix è ben visibile lassù, ma
prima qualche metro divertente appena sopra la sosta. Un intermezzo, e ora s'
che ci siamo. Nulla in tutto, un paio di belle lame aiutano, occorre solo
bilanciarsi bene coi piedi per non ghisarsi di braccia. Poi l'altezza aiuta a
rinviare presto..
All'uscita
un golfare mi fa pensare di far sosta, ma il bollo rosso è laggiù.. Che faccio?
Qualcosa non mi torna, ma da qui a la c'è solo un ghiaione, posso anche rischiare
di rubare questo pezzo di tiro alla mia amica, fa cacare.. Arrivo al bollo, ma
niente golfare. Inizio a temere qualcosa che non va. Però..
Stefania mi
raggiunge bella contenta per come ha superato il tratto impegnativo "Beh
ragazza, ti alleno bene allora!". Poi però "Eh ma mi hai rubato mezzo
tiro!" "Dai Ste, un ghiaione.. Poi pensavo far del bene!".
Riparte sopra la sosta, ma altro che IV, qua si cammina. Dopo pochi metri è
fuori e mi fa "oh, io non ti faccio nemmeno sosta, sali e basta dai".
Va bene..
Ma.. Fammi dare un'occhiata a destra, dietro l'angolo, dove si vedevano dei
cordoni in alto.. Dove ti avevo detto di andare.. Love! Placca con qualche
buco! Qui il IV c'è! Prima che mi possa recuperare a salame, mi ci fiondo e
salgo i miei ultimi metri di divertente arrampicata.. Di nuovo fuori, eccoci!
E ora il
dilemma: ne facciamo un'altra o andiamo alla
Sagra degli Asparagi di Rivoli Veronese? Sprono
l'amica a darsi una mossa, che almeno ci lasciamo la porta aperta! Una volta
arrivati al bivio tra "arrampicare" e "mangiare", una breve
analisi sul resto della logistica della giornata fa pendere la decisione sul
"mangiare.
Via alla
macchina ridendo e scherzando come sempre, sognando vie dalla lunghezza
spasmodica, e sfogandosi su un risotto agli asparagi e un piatto di uova e
asparagi. Ah già, e la porcata delle patate fritte.. Bis del risotto, che la
fame è tanta. Poi, poi, poi.. Mi tocca farmi perdonare. Accompagniamo Stefania
all'Outlet. Accidenti a me.
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