sabato 21 gennaio 2012

Battesimo on ice, più Weisshorn (il piccolo)

Ci siamo, è giunta l'ora di provare una cascata di ghiaccio, vera, non quei 2 metri trovati a scendere dal Foppa. Siamo io (dopo un’abbondante dormita di ben 2 ore dopo l’uscita con amici!), NicolaMirco, e le nostre picche che friggono di voglia più di noi, destinazione Bletterbach, con in più il duplice motivo di vedere un posto per il prossimo corso di A1 avanzato. Ma..che succede..nevica?! Porco boia, sta a vedere che il meteo ci incula anche stavolta. Già usciti dalla A22 vediamo tutto biancuccio in alto, mmm..
Parcheggiamo e verso 8e30 nei pressi della chiesa di Redagno di Sopra e ci incamminiamo. Non fa nemmeno freddo, ma dopo sotto la cascata sarà tutta un'altra cosa! La neve fresca è poca e spassosa, i panorami sono disturbati da un po' di nubi basse e altre medie, ma il sole si vede che sgomita per uscire, e uscirà!
Scendiamo in questo famoso e geologicamente interessante canyon, è troviamo un corso che impegna una bella e larga cascata: qui non c è posto. "Scusa, sai se più giù c'è qualcosa?" "Sì, due, ma una ci sono passati in 15, l'altra non credo si sia formata", bene, saliamo. Inizia la ricerca di un posto libero, come al parcheggio della coop alla vigilia di Natale. Quella dopo è occupata da 4 persone. Quella dopo da altre due cordate. Sta a vedere che non troviamo nulla! E questa non si è formata, e quella non è salda. Cammina cammina dentro questo canyon, vedi una parete piena di cascatelle ma tutte strapiombanti e che non toccano terra, curva a sinistra, e ci appare..lei!
Via via, finché non c è nessuno, imbrago, casco, corda, pappa, e arrivano due altoatesini che si piazzeranno di fianco a noi. Ovviamente parte Nicola, che quando mi dice che ci vorranno 3 ore mi scoraggia un casino: così tanto?? Ogni 3 metri pausa riposo, ma è così faticoso?! E giù blocchi di ghiaccio, Mirko colpito alla coscia e palla sinistra, ma il freddo attutisce! Arriva alla sosta (ma non lo si vede da giù), e strani movimenti di corda fanno capire a me e Mirco cosa stà succedendo..
Bene, è ora, si parte. Nicola ha valutato che la cascata sia un quarto grado, non male come battesimo dice. Dimenticando completamente la tecnica (un passo centrale, l altro piede di lato, poi il piede messo centrale di lato) penso solo a salire, ed effettivamente è una faticaccia, ma è adrenalinico! Picca qui, rampone la, esco e vedo il mio mentore, è fatta, ma ha fatto una sosta intermedia! Un altro tiro ci toccherà, ma non mi dispiace.
 Arriva anche Mirko, che poi tira il secondo tiro, non senza difficoltà e superando il passagino chiave in modo elegante, composto e da manuale. Poi va Nicola e poi io, che a metà, riesco in un numero che pochi possono vantarsi di esser riusciti: piccozzo la corda! Non la rampono, ma proprio ci pianto la picca a metà, che si conficca davvero bene tra i trefoli. La estraggo e penso: meglio non volare adesso..
Esco e sono davvero contento, alla fine due ore e quaranta per finire la cascata. Via nel canyon verso monte, risalita alla nostra destra per andare a prendere il crinale che sale sul Corno Bianco. Non sappiamo se ci staremo coi tempi, ma la volontà di toccare quella croce è alta, e i due compari sono più vogliosi di me.
Usciti dal bosco la neve si fa meno portante e io davanti sono costretto a districarmi tra i mughi, ravanare, affondare e tracciare. Grazie a questa neve almeno Mirko troverà altro sollievo per la botta presa (visto che si trova spesso sotto fino al cavallo nelle mie peste). La croce è lì..ma è sempre lì!
Avvicinandoci alla zona rocciosa capiamo che il canale che si fantasticava di percorrere (ma che si sperava il sentiero evitasse, per risparmiarmi fatica) sarà invece da percorrere. Una 50ina di metri in cui anche lì vado giù fino all’inguine: le gambe oggi ringraziano! Ma alla fine..ecco che si tocca la croce!
Peccato non ci sia un cielo sgombro, ma il Latemar e il Sella sono lì a farsi ammirare. Ore 16e10, c è chi alle 21 doveva andare fuori a cena, allora giù a crepacollo! Alla prima sosta cibo e acqua inizio a calzare la frontale, che ci servirà visto che torniamo all’auto alle 18e30. Non c è tempo per la birra, che verrà sostituita con una coca cola in autogrill: no comment please!
Ma che tramonto che ci godiamo..

Gran bella giornata, prima esperienza da cascatista che mi fa ancora preferire i canali, ma lo stuzzico è palpabile. Ora resta da accorciare la corda piccozzata!

Qui le mie foto (beh, alcune di Mirco e altr di Nicola, con in basso il loro nome)
Qui le foto di Nicola

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