sabato 3 marzo 2012

Sass de putia: la risposta alla solita domanda


Oh my god, non ci sarebbero altre parole. Una giornata limpida, solo qualche nube nel pomeriggio ma nulla di che. Caldo, anche troppo, ma va bene. Sole, anche troppo vista la mia fronte. Neve, poca, e quella poca per nulla divertente, quasi tutta ultra bagnata e che fa andare giù fino al cavallo. Ma che panorami: ne vale la pena!
Weekend libero per me, si fantastica su una cima adamellica (proposta di Riccardo, non mia), ma il meteo per domenica volge male, e il sogno salta. Però sabato mettono bello, un caldo anormale per l'inverno, ma limpido. Venerdì passato a chiedere consigli, guardare webcam, previsioni, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto, Legnone, Val di Funes,.. Sass de Putia, se puede?
La risposta di Riccardo alla mia proposta tramite sms è semplicemente “non ci sono mai stato”: ho già capito. La sera bevuta con gli amici, torno a casa, preparo lo zaino, e vado a letto, per ben 2 ore di dormita.. Poi driiiiin! È ora! Due sveglie puntate per sicurezza, cosa che di certo non faccio in settimana, lì ne basta una.. Alle 5 Riccardo passa, e la giornata ha inizio.
Non si trovano bar aperti usciti dall A22, pazienza, la colazione fatta basterà. Partiamo già desolati vista la poca neve, ma..quanto cazzo è bella la Val di Funes! Che belle le Odle! Terza volta che son qui, anni fa d'inverno per un giretto al Rifugio Genova e poi sosta sotto il tavolo alla Gampelnam, poi l'estate dopo la prima vacanza dolomitica (beh, solo una due giorni, ma è stato l'inizio) con Marco. Quella volta fu sentiero Gunther Messner, Sass de Putia, pernotto al Genova (con cena digerita solo grazie alla fatica fatta), Furcela Mont da l'Ega, Sass Rigaiss e ritorno.
Stavolta Sass de Putia in invernale..come sarà? Mi preoccupa la ferrata, per il resto c'è “solo” da sgambare. La neve è poca, sulla prima parte del sentiero è ghiacciatissima, ogni tre per due uno di noi scivola, l'altro ride, poi si invertono le parti. Usciamo dal bosco, il sole ci piglia e scalda. Decidiamo di tagliare per la Worndel Loch Alm, dalla cartina sembra che poi si possa salire, e quando vediamo tracce di sci e persone, ci confortiamo che si può fare.
Scialpinisti iniziano a superarci, altri sono dietro. Mi ricorda qualcosa, una salita a Cima d'Asta l'anno scorso: giornata epica anche quella, bel dislivello, bel canale, cresta, panorama, e la constatazione che in mezzo a tanti scialpinisti eravamo i soli senza lamine che ti fanno andare veloci ai piedi..ci sarà un perché! E quella frase di Nicola: “ho fatto meno fatica sul Bianco”.
Arrivati all'impronunciabile malga, cosa vedono i miei occhi, un canale! Che bellino! Che acquolina in bocca..ma meglio di no. La neve inizia a fare schifo qui, se lo è anche la, non voglio un secondo Vajo Battisti in 7 giorni. Saliamo il vallone e si inizia a sprofondare. Giù fino all' ucc.. fino al cavallo. Mettiamo le ciaspole, si migliora, si va giu solo fino a metà polpaccio! Va beh dai, sarà da sudarsela oggi, ho capito. E vediamo lei.. O lui.. Beh, il Sass de Putia!
Ma l'animo è alto. Mettiamo e togliamo le ciaspole, le teniamo in mano ormai perchè si sa che le riuseremo. Le usiamo un po come bastoncini sui pendii che tagliamo per arrivare alla Forcella de Putia. In un tratto la mia ciaspola (calzata) va giù, la neve la inghiotte, 5 minuti per liberarla, manco fosse un superstite sotto valanga. Forcella de Putia, ci siamo, ma inizio a pensare che non arriveremo in cima, è molto faticoso in queste condizioni.
Ma passo dopo passo, sprofondo dopo sprofondo, eccoci alla fine del sentiero, dove inizia la traccia che accede alla ferrata. Dimenticavo, dopo il vallone sopra la Worndel Loch Alm non abbiamo più visto persone: solo noi a tentare la cima oggi? Chissà perché..
Si va per il crestone e si arriva alla ferrata. Provo a partire senza ramponi ma torno subito indietro, calziamo che è meglio. La ferrata è facile, on la neve un po' meno, ma il cavo è quasi tutto scoperto, e dopo domenica scorsa non mi spaventa. Sali sali, mungi il cavo per stancare le braccia e liberare le gambe, ecco che vedo la croce. La raggiungo, grido a Riccardo che manca poco, ed eccoci.
Non ci sono parole per il panorama a 360 gradi che si può godere. Le foto non rendono, ma pazienza..voi che leggete, andateci! Mi fermo a pensare a tutte quelle persone che mi chiedono “ma perché lo fai? Perché vai in montagna? Tutta quella fatica per cosa?” Vorrei fossero qui, la risposta sarebbe davanti ai loro occhi. Adamello, Cevedale, Gran Zebru, Ortles, Pelmo, Civetta, marmolada, Piz Boè, Sass Rigaiss, tutte cime che riconosco perchè salite, ma quante altre ne vedo e non conosco..ma conoscerò!
I gracchi vengono a elemosinare il nostro pasto, a pancia piena si potrebbe dormire qui da gran che si sta bene (oddio, tutta la salita abbiamo sudato come pochi, ma ora si stà bene), ma dopo una doverosa pausa meglio andare. Tanto di fatica ce ne è altra, questa neve anche in discesa è da crampi, poi ci sono i traversi di prima, i nuovi che portano al Genova.
Per non parlare della discesa dal Genova. Taglio sperando in neve migliore rispetto a quella del sentiero, e mi ritrovo a ravanare, a sollevare i piedi dietro di me, aiutarmi con le mani per spostarlo più su e lanciarlo avanti.. I piedi ormai sono spolti, nelle scarpe i pesciolini, i pantaloni come appena usciti dalla lavatrice. Fortuna non fa freddo (quasi tutta la giornata con solo la maglietta). Gira e rigira, ravana e ravana, arriviamo all'auto, alla ricerca di una birra!
Giro davvero appagante, e per la fatica (tutto allenamento!) e per i panorami, i posti, la pace e la quiete. Tanto appagante che rifiuto l'invito per la mattina dopo per un giro in Appennino di Samantha. Poi dai, mi dico, domani riposo. Strano modo che ho di riposare: al mattino 50 vasche, al pomeriggio 45km in bici. Riposeremo quando saremo morti.

Report tecnico.
Altre foto (tante):
Video del panorama dalla cima.

3 commenti:

  1. Ciao sono Momo, amante come te delle Dolomiti. Fortunatamente io ci abito pure da queste parti. Sono arrivato qui perchè ho intenzione di fare il giro del Sass da Putia sabato prossimo. Dovrei verificare le condizioni del percorso, perchè non vorrei inzupparmi tutto come hai fatto tu. Eviterei la cima per fare solo il giro del Sass. Ci son punti pericolosi con neve?
    Ti faccio anche i complimenti per il post. So quanto ci vuole per confezionarlo con testi e immagini. Se vuoi, proprio a titolo di condivisione di esperienze, puoi dare un occhio anche alle mie escursioni fotografiche sulle Dolomiti, così mi dici quello che pensi. Ecco la sezione dedicata sul mio blog: http://fotomomo.blogspot.com/search/label/MomoEscursioni
    Qui, ad esempio, una bella escursione ai piedi delle Odle: http://fotomomo.blogspot.com/2010/12/tramonto-sulle-odle-1.html
    Oppure questa con giro sulla Tofana di Rozes: http://fotomomo.blogspot.com/2011/10/il-giro-della-tofana-di-rozes-1.html
    Ma ce ne sono tantissime altre. Spero ti possano interessare.
    A presto!
    Momo

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  2. mah..
    caldo fa caldo, magari ha sciolto tanto.
    certo che se il giro è quello per il passo delle erbe, percorri molta roba a nord, percio dove piu prob resta neve. e se pensi passare per il pendio nord ovest della forcella di putia, penso di neve ne trovi sicuro

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  3. Grazie per la risposta. Magari lascio passare altre due settimane per non rischiare. Tanto ormai i paesaggi invernali son belli e che rovinati. A presto!

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