Desidero ringraziare prima di tutto il
terremoto, che mi ha fatto dormire un'ora in meno (e dopo la tirata
di ieri, anche mezzora era preziosa). Faccio lo scemo, ma sono stato
via tutto il giorno, perciò ancora non mi rendo conto di quello che
abbia comportato come danni.. Passiamo alle cose frivole.
Uscita che doveva tenersi la scorsa
domenica, rinviata a oggi causa pioggia, e oggi..pioverà!
Purtroppo niente foto, le previsioni mi
fanno ben pensare di evitare di esporre apparato elettronici alle
intemperie, e viste la carenza di immagini, meglio esser breve con le
lettere, per non tediare. Ma il titolo rebussiano dovrebbe indurre in
curiosità: mo' mi spiego.
L'uscita era preannunciata come una
strage: 22 allievi per 7 istruttori, ovvero 6 cordate con un
istruttore e 3 allievi, e una con 1 istruttore e 4 allievi. Maledetta
matematica, non mi piace quando fai così. Alla fine per un motivo o
per l'altro invece, gli allievi sono molti meno. E così mi ritrovo
in cordata con Matteo: cordata da due, bene, si va meglio che in tre!
Si parte con la Via del Porce, tutto
regolare, riesco pure a usare il nut mignon! E all'ultimo tiro si
spiega parte del rebus. Tessari, falesia famosa per le vipere. Lego
un cordino a una pianta come ancoraggio, salgo, 50cm distante da
essa..un cilindro scuro che finisce affusolato prende il sole: la
testa è nella roccia, ma il corpo c'è tutto. “ehm, Matteo, quando
vieni su passa più a destra, c'è un serpente” poi penso un attimo
e mi volto “sì, ma non è una vipera!”
Il cielo regge, dovrebbe reggere fino
alle 18, quando invece si scatenerà l'inferno. Sono le 11, scendiamo
a fare un'altra via. Questa l'ho fatta, questa sono 6 tiri, andiamo
in questa. Ma non ne trovo l'attacco. “Facciamo qualcosa di
divertente” dice lui. Ve beh, andiamo a fianco, Cip&CO_03, V
grado..
E partiamo bene: due passi, appoggio la
mano su qualcosa che mi pare solido, inizio a trazionare e..rumore
pessimo, e la ghiaia sotto si muove. Ferma tutto. Sposta la matassa
di corda, “Matteo spostati un attimo, tiro giù un sassolino”.
Mani in buona presa, piede sinistro ben appoggiato, piede destro sul
lato del sassolino. Leggera spinta, e viene giù un lavandino. Da
adesso tasterò con doviziosa cura ogni appiglio.
Prima sosta, qualche goccia, che si fa?
Caliamoci. No ha smesso, andiamo. Seconda sosta, riprende. Va beh,
son tre tiri, finiamo e amen. Poche protezioni per esser svelto, ma
non esco, altra sosta. Recupera. Inizia a piovere serio. La roccia
passa da un bianco sporco e un grigio bagnato. Forza Matteo, ora si
vola, fammi sicura. Via come un razzo verso l'uscita, 30m, due
protezioni, entrambe fidandomi di cordoni già in loco nelle
clessidre. All'uscita Matteo mi dirà “ma te la sei fatta in
free?”, si lo so, da criminale, ma a volte la velocità è la
migliore sicurezza che c'è.
Uff, siam fuori, bagnati. E il rebus è
finito, la giornata anche. Matteo è (credo sia) contento, e io
anche, tutto sommato bella giornata. Ora potrò riposare almeno un
po'????
Nessun commento:
Posta un commento