Ma in
macchina mi addormento, come al solito, e avendo dormito poco stanotte, ben
normale che dormo di gusto. Mi svegliano sparlando di me quando siamo ormai a
pochi km dall’arrivo, e al risveglio mi attende una brutta sorpresa: mi han
messo il dentifricio sulla barba? No. Mi hanno fatto un tatuaggio di nascosto?
No. È tutto nuvolo. Dove cazzo è il sole?!
Al parcheggio
ci si veste, imbraca, si saluta Paolino che è li per testare il ginocchio. Poi
si parte. La giornata inizia male, freddo, nuvolo, vento. Poi stupore nel
constatare che dall’ultima nevicata nessuno è salito verso il piano sotto i
canali del Corno alle Scale: mm, brutto presagio, oltre che una sudata
assicurata per tracciare tutto! 20-30cm di fresca ci sono, e si sentono. Solo
io ho le ciaspole, come al solito, ma sono troppo solidale per usarle.
Per fortuna
la neve è anche meglio di quello che temevo. Oddio, si ravana eh, però c’è
anche qualche bel tratto duro duro. Mi giro a guardare le formichine che
salgono, che affollamento. Diciassette persone, sette cordate. Ma in men che
non si dica siamo fuori: ma come, già finito?! Tira vento, nubi, freddo. Grazie
Appennino. Paolino passa, mi fa una foto che è almeno da una birra pagata.
Pian piano
tutti escono, e saliamo verso l’uscita del quarto canale, dove un palo piantato
consente una sicura supplementare a soste fatte su fungo di neve o fittoni. Un
bel po’ di teoria, e un sacco di freddo. Fortuna che sono mezzo malato, non può
che farmi bene tutto ciò. Penso a domani, il bel giro che ho in mente, sarò
ancora vivo?!
Poi venne il
tempo dell’esercitazione ARTVA. Mentre finiscono le spiegazioni delle calate,
si provano delle risalite su pendio ripido con sicura dall’alto, io Mirko e
Roberto creiamo valanghe, sotterriamo, e scivoliamo sulla pala a mo di
slittino. Iniziata l’esercitazione, nascondiamo l’ARTVA sempre più su, finché
all’ultimo gruppo non tocca trovarlo sulla croce: che burloni.
Intanto, un
sacco di sole. Prima freddo, vento e umido, adesso secco e sole. Le mie labbra
e la mia faccia ringraziano, stasera sarò morto di stanchezza. Ma non prima di
una birra e una polenta al rifugio del parcheggio.
Qui altre
foto.
Qui le foto di Nicola.
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