Cambia tutto e vai al Lago di Garda,
proverò quel giro che avevo adocchiato per spararsi 2000m di
dislivello, dalla riva del Lago di Garda a Cima Costabella: un po’
come fecimo con l'Altissimo,
ma quella volta c’era in più l’emozione di un percorso incerto e
poco battuto. Stavolta è solo gamba e fiato. Ma in auto mi assale
una paura: ho addosso i pantaloni lunghi della Montura (in Appennino
avrei rischiato la pioggia), se salgo con questi muoio di caldo. Meno
male mi viene in mente che ho quelle braghette corte nella sacca
della piscina.
Impazzisco a cercare l’attacco del
sentiero 655 dalla Gardesana, credo averlo trovato e parcheggio dove
posso. Cerco le braghe e terrore! Non ci sono! Fortuna ho quelle da
maratona che uso a yoga, andrò con quelle.
Quello che pensavo fosse l’attacco
del sentiero, non lo è. Salgo ma finisco a casa di uno. Scendi vai
avanti risali, finisco in un parcheggio. Ma l’orientamento mi dice
di proseguire di qui, tagliare la strada di la e mi ci troverò. E
così sarà. Trattasi di una vecchia mulattiera, in mezzo al bosco,
ulivi, casette diroccate. Molto bello, per un pensionato. Io sono
avido di canali e cime che superano i 3mila metri, e mi tocca salire
qui. Maledetto meteo e cambiamento climatico.
Magari l’incontro con M11
potrebbe ravvivarmi un po’ la giornata, ma anche no. Nei pressi
della località “La Ca’” il bosco è un po’ più piacevole.
La supero, mi ci addentro dentro, ma un segno giallo/rosso su un
albero alla mia destra mi inganna. Lo seguo, vai vai, scorgo per un
attimo Cima Costabella che mi pare sia rimasta troppo alla mia
sinistra, e mi ritrovo alla Chiesa di San Bartolomeo, che porta a
Prada, non a Prada Alta. E torna indietro.. All’andata su questa
erronea deviazione avevo trovato una cartina. La stendo perché si
asciughi un po’, in modo che quando tornerò indietro la potrò
prendere secca. Ma quando tornerò qualche ora dopo, nessuna traccia.
Segui la mulattiera, spunto in Val
Senaga che paretoni laggiù! E infine scorgo Costabella, adesso ci
siamo. Al parcheggio che di solito è la partenza per questo classico
giro, momento di ristoro. L’obiettivo è salire svelti e vedere che
differenza ci sarà rispetto al record stabilito due settimane fa, con già più di 1000m di dislivello sul
groppone. Forza e coraggio.
Poche soste, se riesco nessuna, foto
un’altra volta che adesso non ho tempo. Ma l’asciugatura del
sudore qualche sosta me la renderà obbligatoria. Il Lago di Garda è
tutto coperto di nubi, nonostante sia ad appena 1500m, sotto di me un
tappeto di nubi, e i 3mila adamellici che svettano sbeffeggiandomi.
Patirete la mia vendetta! Ma intanto mi becco un po’ di fresco col
vento. Escursione termica notevole oggi.
Ed eccomi in cima, momento della
verità, l’orario.. 1h23, l’altra volta 1h22, son soddisfatto! E
affamato. Qualche foto, un video,
e poi giù. Sotto di me un bel tappeto di nubi, sia in val d’Adige,
che pianura che sul lago. Scorgo laggiù le vette dell’Appennino
sopra le nubi. Azz, potevo andare la.. beh, pazienza.
Scendo, e stavolta qualche sosta in più
per le foto. Marmotte, fiori, giochi di colori. Ma già sogno il
panino e la birra a Prada Alta: troverò un negozietto aperto per
comprare la magica lattina/bottiglia? Si! Momento godimento. Ma sono
talmente disidrato che il mio fisico assorbe il liquido gassoso a
velocità supersonica, e riprende a camminare non sarà un grosso
sforzo per le gambe, ma per la testa..
Scendo con non troppa fretta, meglio
preservare le ginocchia. Fotografo alcuni castagni davvero imponenti
e spaventosi nelle forme. Che bella la natura. L’ultimo tratto è
una palla. Pietraia cementata, gustosa per le gambe, che sento molto
calde e vogliose di immersione nel lago.
Raggiungo la Biaza, così cerco il vero
sentiero che avrei dovuto prendere già stamani. Anche ora un po’
mi perdo, ma ci salto fuori e sbuco nel centro di Castelletto di
Brenzone. Arrivo all’auto, rifaccio lo zaino, e via verso la riva
del lago con ciabatte e asciugamano. Una goduria le gambe a bagno,
farei anche il bagno! Con calma faccio le mie cose, e guarda caso,
nel momento in cui sono in mutande per cambiarmi i pantaloni, chi
appare? Due suore. Pace e amen, giornata conclusa. Allenamento ok, ma
adesso un po’ di sostanza per Dio!
Qui altre foto.
Qui report.
Qui video.
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