Oggi giornata di test: ditta chiusa e unica giornata
meteorologicamente decente prima della perturbazione di sabato e domenica. Solo
che non trovo nessuno di libero per fare qualcosa di spaccagambe, quindi opto
per un posto tranquillo da pestare in lungo e in largo, in alto e in basso:
Corno alle Scale.
Ma quando arrivo, disastro! Nubi basse, e tempo uggioso!
Dopo aver fatto cadere qualche albero a suon di maledizioni e parolacce (niente
bestemmie, non sono credente ma le reputo offensive verso chi crede), mi torna
in mente l'uscita del corso di qualche anno fa.
Che fare che non fare.. Ormai son qui, andiamo e vediamo: ma
son già qui che penso “se torno a casa che faccio, vado a correre, in bici,
come mi sfogo?”. Mi preparo di tutto punto e mi metto in marcia. Sono le 8, è
tardi lo so, ma è una settimana che non dormo molto (Funicolare e notturna sul Cusna), e lungo la strada è stato necessario
schiacciare qualche pisolino.
Non c'è nessuno in giro, plausibile, salgo seguendo una
debole traccia, tanto i segni CAI sono evidenti e il posto conosciuto: devo
puntare più su ad affiancare il ruscello e poi esco nella valle. La neve è
bella dura, e quando inizio a costeggiare il ruscello me ne sto bene in guardia
visto quanto è stretta la traccia e ripido il pendio. E l'attraversamento dei
due ponti..brrr.
Eccomi fuori dal bosco, nella valle, bam! Bam una fava, non
si vede nulla. Però è pieno di peste. Salgo verso il Passo del Vallone
scrutando l'attacco dei vari canali, ognuno con più o meno tracce di precedenti
passaggi. Mi fermo o vado avanti? Continuo un pochino, ci fosse stato bello
volevo dare un occhio alla cresta dei Balzi dell'Ora.
Basta andare avanti, solo che..sono su un pendio ormai
ripido e su del marmo. Salgo un pochino puntando a delle rocce, li posso
fermarmi agevolmente e calzare i ramponi per traversare tornando indietro
all'attacco dei canali più facili: tentare quelli più duri da solo e senza
sapere se sopra l'uscita sia nevosa o terrosa..meglio di no.
Eccomi sotto uno, dai salgo questo. È il secondo? È il
primo? Non lo so, mi sa che qui non ce ne sono solo quattro. I ramponi sugli
scarponi da sci legano bene, e sono quasi comodo. Gli sci invece devo studiare
un modo migliore per sistemarli sullo zaino, perchè sentire il casco che fa
“toc” ogni volta che alzo la testa, non è bello.
Salgo su neve buona, i ramponi e le picche mordono bene. Il
vento tira, le nuvole continua ad andare e venire, per un attimo vedo
dell'azzurro, ma pochi secondi. Noto del ghiaccio su un sasso, accidenti che
bella notizia questa! Arrivo a una strettoia, i 40° circa del pendio aumentano
leggermente, ma per un attimo la neve diventa quasi da quick quick, spettacolo!
Ben presto esco fuori, tutto su neve, meno male, ecco i paletti
che delimitano la pista, che cosa triste.. ma li vedo solo perchè sono lì a 5m.
Sento anche uno strano rumore, il vento schiarisce un attimo la visuale: la
funivia funziona. Ma come?! Doveva riaprire domani! Oggi volevo girare per i
fatti miei, non in mezzo al caos.
Sono appena passate le 9, sai che c'è? Mi sparo un altro
canale, tanto sono brevi. Scendo al Passo della Porticciola con i ramponi, la
neve è buona e non ricalzo gli sci per pochi metri, anche perchè il proseguo
poi è ripido su neve arata e dura. Traverso e rieccomi alla base di un altro
canale, più a ovest del precedente.
Salgo trovando neve ancora migliore del canale di prima,
quasi ghiaccio, la picca fa fatica a essere estratta, ma che goduria! Saranno
pochi metri ma sono entusiasmanti.. Un altra strettoia tra le rocce. Cavolo,
oggi c'era da andare a gironzolare altrove.. Ma va bene, ne approfitto per il
mio test, che sta riuscendo bene.
Cacchio, avrei voglia di usare ancora picca e ramponi
feroci, ma non voglio rischiare troppo, basta canali per oggi. Salgo
costeggiando il versante nord, osservo le altre uscite, mica tanto grasse,
alcune con gli spit, tutte bene o male con delle peste. Poi ecco che per un
attimo pare uscire il sole! Grazie a lui scopro che sono a 20m dalla croce di Punta
Sofia. Croce che chi ben sa, non è mica piccola.
Qualche foto al versante est, secco, alla croce, al
ghiaccio, alle nuvole, e poi in cammino verso l'arrivo degli impianti che sono
poco più a sud. Cambio mezzi, via i ramponi e su gli sci! Avrei voluto esplorare
quella zona di fuoripista segnata sulla mappa delle piste, ma non si vede una
mazza, dove vado?! Già mi viene il vomito a scendere per la pista, figurati.
Neve pressata e ghiacciata, non proprio il top, ma davvero
la non visibilità mi fa perdere il senso dello spazio. Poi scendendo si apre un
po', si esce dalle nuvole, laggiù c'è quasi il sole, me la godo di più. Arrivo
alla base degli impianti trovando la neve che era al sole di quella consistenza
da ghiacciaio primaverile parecchio godibile.
Vai, ripello per risalire. Che caldo però adesso che sono al
sole, e accidenti ho lasciato la crema da sole in auto sconfortato dalla
partenza.. Standomene il più possibile fuori dalla pista, salgo verso il Campo
Scuola, ma lo evito stando poi sulla nera per ricongiungermi nella zona degli
allenamenti. Ora posso pure scansarmi ancora di più lontano dalla pista.
Una grondaia la mia fronte, osservo il versante dove giace
il Rifugio Sasseto, la zona fuoripista di cui parlavo prima, bella! Ma la cima
del Corno alle Scale non si scopre. Cercando chiazze di neve, mi infilo su un
pendio ripido e dall'innevamento stretto che obbliga a inversioni ogni 4-5m,
soccia! Il cielo si apre sempre più..
Alle 12 sono al Duca degli Abruzzi, che fame! L'effetto della cena di ieri sera ormai è finito.
Smangiucchio qualcosa mentre il vento mi scuote come un fuscello, poi scendo
verso il Lago Scaffaiolo, che è diviso da una passerella di neve che a chi non
lo sa potrebbe farlo sembrare un doppio lago. Azz, mi tocca passarci sopra, speriamo
non molli questo ponte..non ci molla.
Risalita verso il Cupolino, ultimi metri e piedi e poi
contemplazione del panorama. Ma ora la sfregola da sci, scendo dal lato
opposto, rimetto gli sci e punto il Passo dei tre Termini, mentre mi interrogo
su cosa fare. Scendo fino allo skilift, risalgo al Corno per il versante
fuorispista e poi giù al parcheggio per la pista Cavone? Scendo fino alla base
degli impianti come prima, risalgo e poi Cavone? Ancora di più?
Sul crinale arrivo sul Monte Cornaccio, adesso voglio
godermi altra discesa su neve cotta dal sole e vergine di sciate. Foto, pausa
cibo, e adesso meglio mettere gli occhiali da sole, poi giù! Sembrava meno
ripido dall'alto.. Eccomi ben presto alla partenza dello skilift. Dai, torno
su.
Ripello e inizio la salita verso il Corno alle Scale
passando per il Sasseto. All'inizio salita facile, ma passato il rifugio
(bivacco meglio dire) il pendio si impenna drasticamente, e con questo tipo di
neve tocca usare un bel po' le braccia. Che fatica per arrivare su e che
strizza di scivolare giù! Finalmente il pendio spiana, azz gli impianti son già
qui.
La croce di Punta Sofia è scoperta e al sole, sai che c'è?
Vado la e mi svacco a terra a godermi la giornata. Ma quando arrivo li, le nubi
oscurano il sole. Fanculo, mi svacco uguale e mi bevo la mia bella birra
fresca! Qualche foto a un crinale sul quale le nuvole giocano con ombre e luci,
ma il vento e l'assenza di un irraggiamento duraturo non rendono fiabesca la
permanenza.
Terza e ultima discesa, a rotta di collo su bella neve, fino
a cercare la pista cavone che è chiusa (funivia dismessa). Pare questa la
discesa, oh beh se mi sbaglio al massimo ripello: incontro qualche salto
artificale con pure gli utenti, scusate il disturbo! Poi su neve immacolata fino
giù, quasi alla macchina.
Alla fine la giornata che si preannunciava uno schifo dal
parcheggio, mi ha regalato la parte sciistica al sole, mi sono pure ustionato,
e nonostante non credessi, un 1500m di dislivello in tutto me li dovrei esser
fatti cartina alla mano. Non male! Ma la prossima, si farà meglio.
Qui altre foto.
PS: appena due giorni la mia gita, nella Valle del Silenzio,
proprio quella dove si attaccano i canali nord del Corno alle Scale, una
valanga ha travolto due sciatori, uno dei quali è morto. Al di là
dell'inopportunità o meno di trovarsi li con quelle condizioni (drasticamente
cambiate rispetto al mio passaggio data la nevicata del sabato), dispiace
comunque, e mi tocca un po' nel profondo il fatto di esserci passato davvero
poche ore prima. Un pensiero ai famigliari.
Nessun commento:
Posta un commento