Al rientro
da Rita, le
telefonate già volano per capire cosa fare domani. Giorgio è voglioso, io non sono per nulla
preparato sulle vie di "bassa quota", la sola di cui so qualcosina è
per l'appunto Teresa, un'altra papabile al posto della Rita, e visto che questa
l'abbiamo superata così brillantemente, perchè no? Dopo Claudia e Rita, facciamoci anche Teresa, e
vai di donne!
Stesso
orario di ritrovo per lo stesso intento, cioè essere i primi e cercare di non
avere nessuno davanti su questa parete che brulica sempre di miliardi di
persone, dove l'unto è di casa, e dove i sassi che cadono dall'alto non sono
numerosi come i base jumper, ma sulle placche si notano bene i colpi
inferti dalle cadute!
Ma siamo un
po' più veloci di ieri, solita camminata verso la base del paretone con un
cielo limpido che più azzurro si fa fatica, e noi che speravamo nelle velature
compatte per non morire di caldo.. Si scende in una conca detritica contornata
da muri di sabbia, che mette un po' in soggezione. Alle 7e30 riusciamo già ad
attaccare.
Lascio
partire Giorgio, tanto oggi non si scappa, i tiri duri sono sparsi, ma tanto se
il 5c è quello di ieri, mi fa un baffo. Col c***o! Il 5c di oggi è peso! E pure
il 4a non è proprio una passeggiata: "me lo ricordavo diverso il 4a"
cit. Giorgio.
In effetti
anche quando tocca a me, trovo non molto confortevole il tiro, ma da secondo
cercherò sempre di darmi una mossa per non perdere tempo: va bene essere
galvanizzato da ieri, ma non caliamo la guardia. E faccio bene. Che poi, anche
l'S3 di oggi è bello allegro in molti tratti. Ricordo vari tratti in cui mi
giravo per vedere l'ultimo rinvio dove fosse, e più di 10m tra me e lui
c'erano..
Per non rischiare
evitiamo di concatenare tiri. Giorgio va a farfalle sul terzo tiro e trova la
sosta solo dopo averla superata e lasciata a destra, ma poco male, così io
riparto senza manco fermarmi. tanto abbiamo 16 rinvii in tutto, praticamente
non ce li scambiamo quasi mai.
La parete
inizia a popolarsi, una cordata sotto di noi, e almeno 4 alla base di Rita
mentre 3 sono già su, ben diversa la situazione rispetto a ieri. Meglio là che
qua comunque. Continuiamo con questo 4a che pare un po' sottogradato, ma che
almeno non è esageratamente unto, e ci avviciniamo al primo traverso esposto,
placca di 5c, definito dalla relazione il tiro chiave. E tocca a me.
Siamo ancora
da soli a salire, un bel sole che scalda senza soffocare, e già la partenza
sulle rocce articolate è un passo un po' boulderoso. Poi vabbeh, la placca con
sotto il vuoto, questa striscia di robetta rotta per i piedi ma quei due passi
in cui per le mani non c'è nulla, forse solo lo spazio per metterle a preghiera
(ma non conviene), e infine la risalita fino alla sosta, che seppur non in
traverso è ben placcosa anche questa!
Fiuuu,
andata, "Giorgio divertiti!", e lo vedo bene mentre affronta il
traverso, sembra appeso coi piedi nel vuoto. Anche oggi poche foto per rimanere
concentrati sulla velocità, e anche perchè l'amico s'è scordato la memory card
nel PC..
Proseguiamo
per i successivi più facili tiri, con la cordata sotto di noi che rimane
dietro, gentili e rispettosi non ci passano davanti anche se ne avrebbero la
possibilità. E i tempi non sono male, anzi.
Ed eccoci
alla seconda traversata esposta in placca, e ritocca a me. Madre de dios, meno
male quello sotto era il tiro chiave! Qui si che sbuffo e sudo come non mai!
Avrò sbagliato via, ma non credo, ma anche solo arrivare al traverso si
presenta un'impresa: placca liscia senza mani, resinato sotto lontano e sopra
pure, vari tentativi su come affrontare la salita, e dopo tempo immemore,
passo.
Ora tocca al
traverso: soccia! due o tre passi senza mani assolute su dei piedi che pare
abbiano appena pulito con l'olio esausto di una friggitoria cinese, poi un po'
di mani aiutano, ma tocca pure scendere per arrivare in sosta.. Ci arrivo, e a
momenti scivolo pure da questa, tanto è consumata.
Giorgio
tutta tua. Purtroppo il mio amico è incalzato da una cordata di altoatesini,
che dopo quella di ieri mi fa davvero pensare che c'è qualcosa che non va in
loro. Il primo (figlio mingherlino) che fa sicura al secondo (padre robusto)
col secchiello..in vita! E questa è solo una.. Giorgio vai avanti che almeno ti
fai il tiro duro in serenità senza corde tra i piedi.
E parte il
mio amico, su un tiro non continuo magari, ma che ha i primi metri davvero
tosti, con quella manetta super consumata. Nemmeno una foto concentrato come
sono a reggere una sua eventuale caduta e a sorvegliare chi mi sta a fianco.
Parto io,
sotto pressione per chi mi scalpita dietro. penso che oggi il mio l'ho già
dato, mi tiro un po' sul rinvio per evitare il sapone e cerco di raggiungere
Giorgio veloce col ragazzino che mi segue a ruota. Adesso la via dovrebbe
essere nostra, i tiri duri sono stati tutti superati! Ma ieri ricordo che ho
faticato e non poco all'uscita..
Anche perchè
nei prossimi metri, in cui i due altoatesini ci supereranno in conserva media
protetta (media, su una via dove i resinati sono a 5-6m minimo, vuol dire avere
2, massimo 3 protezioni tra i due), Giorgio reciterà la sua famosa frase
"il 4a me lo ricordavo diverso", e non posso dargli torto, qualche
passo arduo me lo sono trovato, ma non certo come sotto.
A fianco a
noi salgono altre cordate su altre vie, ormai sembra di essere al mercato o in
falesia con tutti i "molla tutto!" "parto" ecc che si
sentono. Arriviamo alla 13ima sosta, guardo Giorgio e gli dico "oh, io
quasi quasi concateno così usciamo". Diciamo che c'ho anche tanta voglia
di arrampicare e di uscire io: lui non si fa tanti problemi, d'altronde deve
essere a casa presto.
E ancora
questo 4a che mi suona più di 5a mi rende la vita frizzante, ma al punto
giusto, è il 4b d'uscita che mi preoccupa, visto com'era il 4a di ieri e visto
che anche questo sarà unto da far paura. Passo la sosta e vado verso il diedro,
che alla fine non si rivelerà duro, solo la partenza delicata per passare da un
leggero strapiombo a una salita più umana.
Esco dalla
via delicato per la quantità di detriti presenti, evito la sosta per lo stesso
motivo, cordino su albero per tenere alta la corda per lo stesso motivo, e
sosto su resinato distante a fianco di un aroma di caffè che due ragazzi stanno
facendo col fornelletto (dopo aver scalato immagino, quindi zaino pesante,
respect).
Ecco anche
Giorgio, evvai! Anche questa andata! via sicuramente ben più dura di ieri, e comunque
anche oggi in tempi decenti, 6h30 per 14 tiri. Soste tutte fatte in serie con
le corde di cordata per essere più veloci, così ne abbiamo imparata un'altra.
Stessa
discesa di ieri, ma ben più accaldata, in mezzo al bagno turco degli alberi che
fa venire voglia di spostarsi a 2000m ad arrampicare della dolomia.. Intanto ci
accontentiamo di una birra fresca al bar delle Placche Zebrate.
Qui altre
foto.
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