martedì 14 febbraio 2017

Altra scorpacciata al Lago Santo: Scanalando Never Dies

Dopo Scanalando, l'evento del weekend organizzato dagli Alpinisti del Lambrusco, m' rimasta la voglia di spicozzare in questa zona per approfittare delle buone condizioni, delle tante tracce che ci saranno, e di una giornata che dovrebbe esser buona. Volevo salire ieri, ma tra l'andare a letto tardi e vedere un meteo non proprio ok..rimando a oggi.
Salendo in auto però non vedo le stelle. Al parcheggio la luna molto velata. Sta a vedere che piglio la fregata. Dormo un po', poi mi convinco a partire, tanto se nuvoloso non cambia nulla salire al buio o no. E invece appena raggiunto il Rifugio Vittoria, vedo il cielo azzurro. Libidine.
Svelto aggiro il Lago sul lato nord, tanto sarà tracciato anche di qua, mentre famelico alzo spesso lo sguardo al versante nord del Monte Giovo. Abbandonando il lago, calzo i ramponi, le picche aspettano, ma il tratto già ripido. Ghiaccio che mi stuzzica, ma sono da solo, non esageriamo con la buona sorte.
Risalito il tratto boscoso il sole fa capolino, la luce si colora di sfumature tenue e calde, la montagna mi accoglie tra le sue braccia: spero mi lasci anche andare però! Momenti che vanno assaporati, ma senza esagerare sullo stare fermi, che il Canale Destro è già al sole.
La traccia si biforca, vado verso destra, il canale dato per facile lo sembra davvero, in realtà.. Giunto alla base, già armato di piccozze (entrambe tecniche, che non si sa mai, e ho fatto bene), scorgo infatti già un bel saltino dove le piccozze in modalità piolet sono d'oro.
Lo scenario ai lati è ancora scozzese nonostante il caldo, speriamo regga. Certo meglio spicciarsi, visto che mentre salgo il sole smolla parecchia roba che si stacca dalla roccia. Altro saltino mica PD, poi un bel pendio regolare verso l'alto.
Una variante verso sinistra che prendo deciso, ma che poi lascio perchè meglio non rischiare. Accaldato esco sulla cresta dove corre il sentiero estivo, con già una bella salita in saccoccia. Placo sete e fame, e via verso l'alto, verso la vetta del Monte Giovo.
Tra terra e cielo, punto d'unione sono solo io, che oggi vago in solitaria e non incontrerò anima viva. Percorro sempre la cresta, butto uno sguardo al alto nord, dove escono Centrale e Sinistro, un'occhiata alla parete dove corre la Direttissima (che oggi meglio lasciare stare mi sa). Tante sculture di umidità su roccia fatte dal vento, ed ecco la croce.
Tempo di qualche foto e un altro Destro mi aspetta, quello del Triangolo. Come fatto sabato scorso, scendo dal Canale Sinistro del Triangolo: oggi che si vede dove si va, fa un po' meno paura. Sempre modalità gambero, e ben presto sono alla base del Triangolo, osservo la mia prossima salita.
Con le nebbie sembrava più incassato, ma va bene, oggi s'allena la gamba e con un bel appagamento di panorama e di meteo! Salgo svelto, per quel che posso visto che i giorni scorsi senza riposo si fanno sentire. Ho la sensazione che il Destro sia pure meno ripido del Sinistro..
Ben presto sono fuori dal canale, ma resta ancora un po' di pendio prima di tornare al punto da dove sono sceso. Mamma mia che panorama che sole, che caldo. Libidine coi fiocchi. La sbrisolona non vedrà il proseguo dalla giornata perchè finisce qui. Meno male a Pievepelago ho trovato un fornaio aperto, se no non arriva nemmeno al parcheggio.
Come sugellare la giornata e finire in bellezza? Traversata fino al Rondinaio! Una delle più belle creste e panoramiche creste del nostro Appennino, già percorsa ma che rifaccio volentieri. Oggi poi con questo meteo.. Spero solo i tratti ostici non lo siano.
Puntando il sole, tra sali scendi, arrivo alla catena che trovo scoperta: un po' di titubanza coi piedi, ma si scende. Il tratto ostico che ricordavo lo anche oggi, discesa ripida in semi traversi a intercettare il sentiero estivo. Tra l'altro qui si interrompono le tracce e fino alla sella sotto al Rondinaio il terreno sarà vergine.
Il panorama è sempre mozzafiato, meno male non mi sono fatto fregare al parcheggio da quelle nubi basse (in realtà mi hanno ritardato la partenza, son fifone). Ecco però che..le nubi si alzano e raggiungono il Lago Baccio. Eh no eh.
Seguo delle tracce di animale (!) sempre in cresta, fino a che non si abbassano, ma io proseguo. No, di qua non si scende, devo seguire l'animale, che ha sempre ragione. E le nubi mi raggiungono, proprio adesso che la storia si fa intricata a cercare il passaggio su come proseguire. Mi sbrigo finchè si vede, quando poi non si vede..mi arrangio.
Per fortuna la nebbia dura poco, e dopo poco la visibilità torna ok: Altaretto e Giovo galleggiano sulle nuvole. Vedo la mia cima, una persona che già scende, anche la sarò solo. Risalita tra sculture del vento, ed ecco anche questa croce raggiunta.
Basta? Ma no, scendiamo per la cresta verso il Rondinaio Lombardo, che non presenta difficoltà, e infatti ritiro fuori i bastoncini. Intanto le ciaspole si son fatte un giro a vuoto a gratis.. Vista stupenda sulle salite effettuabili su Altaretto, Grotta Rosa, Giovo, est del Rondinaio (la parete che va in condizioni qualche ora all'anno).
Ultima cima raggiunta, una sete bestiale, acqua finita. Se il rifugio è aperto, gli finisco la birra! Scendo rapido dritto per dritto, a puntare la traccia che mi porterà sulle sponde del Lago Baccio. Stanchino, assonnato, affamato, assetato, ma appagato. Vacca boia che giornata da incorniciare. Ci vogliono allo spirito certe giornate.
La neve fredda che luccica all'ombra degli alberi, mi ricorda che le stelle non luccicano solo in cielo, ne abbiamo di ben più raggiungibili sulla Terra: coltiviamole!
Il rifugio però è chiuso. Vdm. Devo accontentarmi dell''acqua in auto, di un po' di pane e formaggio sapientemente portato da casa, e del sole che mi scalda mentre in mutande vago per un parcheggio troppo caldo per la stagione. Ora andiamo a casa, che domani un altro giorno, un altro giorno da appagare.

Qui altre foto.
Qui report.
Qui guida.

Nessun commento:

Posta un commento