lunedì 6 febbraio 2017

Peeling-viso e semipermanente alla barba salendo al Rifugio Battisti

Che il meteo fosse questo si sapeva, ma almeno si può uscire dall'auto sotto la neve e non sotto la pioggia.. Addirittura mi tocca montare le catene per poter arrivare al parcheggio! Beh, sarebbe normalissimo per la stagione se la stagione fosse normale. Vediamo quanta neve ha fatto.
La partenza è bianca, ma poco, e ciò che mi soprende maggiormente  la gran quantità di acqua che scorre ovunque: anche il Dolo lo si ode impetuoso laggiù. Il caldo ben presto avanza e mi devo spogliare, per quella che sarà la tenuta fino sù, fn dentro la bufera e il vento che insieme alla neve mi gratterà via la pelle vecchia dal viso.
Tra guadi, canyoning, sabbie mobili e corridoi innevati, il sentiero sale, scende al torrente, torna a salire, finchè non arrivo al Rifugio Segheria, dove tutto sommato 25cm di neve ci sono, e l'Abetina Reale ha finalmente qualcosa di reale. Ma non siamo, sono, qui per pettinare le bambole, continuare a salire, col rumore del vento che si ode sempre più distintamente.
Salita in completa solitudine e pace: tranquillità che emerge dalla neve, anche se il manto nevoso risulta esiguo.. Ma il poco bianco che c'è pialla comunque le asperità di terreno e pensieri. Ponti di neve su un sentiero che sotto è tutto un ruscello (accidenti, ma quanto ha piovuto e quanto in alto nei giorni scorsi!), il tratto in piano, ed ecco che il bosco sta per finire per lasciare spazio..al whiteout.

Fuori dal bosco il vento sferza, il Passo di Lama Lite non è certo lontano ma la visibilità non permette di scorgerlo, e se anche si potesse, il vento non permette di alzare lo sguardo. La barba inizia ad addobbarsi. Io a raffreddarmi.

Non si distinguono le pendenze, da un po' ho le ciaspole ai piedi, ma spesso finisco per scivolare in quanto ho preso un pezzo troppo ripido di lato. Vado a naso, ecco lassù il cervo finto, ci sono: sol che non scenda nulla dalla nord est del Cipolla.. Mi tasto la barba e sento che ha preso volume, la semipermanente sta lievitando.

I cartelli del passo stanno in piedi, io un po fatico, sento che la neve smitragliata dal vento mi ha "accarezzato" la faccia, e il problema  che lo farà ancora. Il Passone stavolta resta dov', mi accontento di arrivare al Rifugio Battisti, che già non sarà semplice: neve qui ce ne , portata dal vento o scesa dal cielo tutta non importa, non si vede una mazzo e navigo a memoria.

Sarò troppo alto, troppo basso, ma chi lo capisce in questo cielo e neve che si sono uniti per confondermi le idee. No eccomi alla curva, scorgo in lontananza la zona dove dovrebbe ergersi il rifugio. Eccolo! Trovato riparo tra qualche mura, che fare? Scendere! Qualche foto e dietrofront, non vedo l'ora di tornare nel bosco dove starò nettamente meglio!

Nuovo trattamento faccia e ghiaccio che si accumula sui peli facciali, il collo sinistro che sento sta subendo una trasformazione come se avesse visto la Medusa dei greci. Meglio darsi una mossa! Gi a capofitto nel whiteout verso il bosco, senza capire quanto scendo ripido.

Al riparo degli alberi, sto meglio, posso mangiare qualcosa senza rischiare di congelarmi. Bella storia!, Lass il purgatorio, qui il paradiso in mezzo a questi faggi imbiancati e fossilizzati. A ritroso ripercorro i miei tratti di attraversamento ruscelli stagionali, fino a scoprire che la quota neve si già alzata parecchio, e..piove.
Però che faccia ripulita e barba ammorbidita che ho adesso!

Qui altre foto.
Qui report.

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