domenica 15 luglio 2018

Vacanza Val Masino 2/7: pelo folto, Placche dell'Oasi

Coi gradi che ci sono in questa valle, non è che abbiamo molte speranze di arrampicare. Spulcia e rispulcia la guida, le uniche robe che sulla carta sembrano facili sono le Placche dell'Oasi, in fondo alla valle. Ma va bene, così al ritorno magari ci concediamo un bagno rinfrescante nel ruscello. Beh, un bagno lo faremo di certo.

L'avvicinamento non si dimostra così svelto. Tutta la Val di Mello in falso piano, coi cani che sguazzano nel torrente, le pareti di granito liscio ai nostri fianchi. Ma noi dritti la in fondo! E arrivati la in fondo, c'è da risalire! Ma quanto? Sembrava poco, e invece il ponticello ci mette un po' a palesarsi: dopo esso, manca poco almeno. 

Alla base troviamo un po' distante un'altra cordata, ai quali chiedo indicazioni e conferme, ma sono inglesi. Inglesi bizzarri, sembrano usciti dagli anni del 68: piuttosto in tema con la storia di questa valle. Dei nut grandi come un pugno (artigianali ovviamente), e in via si dimostreranno dei fricchettoni peggio di noi: lentissimi. Li superiamo presto, poi col ravanage nel bosco che farò a cercare la via (e quindi a trovargliela senza perdere tempo) un po' ci recuperano, ma poi di nuovo prendiamo il largo e..chissà se sono ancora in parete oggi.. 

Parto io. La guida che abbiamo grada le vie in base al pelo sullo stomaco che serve per affrontarle: classificazione azzeccatissima! I primi 60m sono tutti di placca, dura, compatta, senza la minima ruga, improteggibile, e sprotetta. Dopo 30m si trova una sosta, e basta. Non so se ho mai arrampicato così tanto dosando i miei passi.. 

Uomini e Topi che vorremmo salire devia decisamente a destra, ma quel diedro è tutto bagnato, e alcune relazioni dicono che hanno continuato a salire e han tagliato dopo.. Parte Stefania ora, una decina di metri la separano da un sistema di fessure e lame che mi sembra oro rispetto al mio tiro. Ma non è banale arrivare a loro. 

La raggiungo. Va beh, seguiamo i pazzi inglesi e vediamo se riusciamo a riprendere la nostra via: si sale leggermente per poi deviare decisamente a destra su una mezza rampa che poi diventa mica facile (con gli inglesi che armeggiano con un cavanut improvvisato con un tronco: si è incastrato il loro giganut). Li salto, salto la sosta e proseguo.. Indiana Jones: parte la savana, afferro l'erba, situazione apuana (col mitico mezzo giro per rinforzare il ciuffo). 

Stefania mi raggiunge, nel dubbio le dico che se avanti non si riesce ad andare, ci caliamo e buonanotte. Qualche metro di roccia e poi si entra nel bosco alla ricerca del proseguo.. Ma la corda finisce prima che lei possa uscire dal bosco, e allora tocca a me cercare la via. 

Scendo per di la in mezzo ai mughi ma giunto alla roccia.. vicolo cieco. Torno indietro, salgo in mezzo ai pini, esco in traverso ma mi pare troppo duro e sulla placconata successiva non vedo nulla che conforti (tipo di una sosta). Torno indietro, salgo di più, ravano negli aghi, nel bosco morto, esco verso la roccia, ed ecco la sosta più in basso. Recupero la Ste e il suo sguardo dice tutto. 

Riparto che davanti a noi non è proprio facilissimo, ma finalmente si arrampica su qualcosa di vero, non nel bosco e non su placche omogenee. Friends e nut van dentro come se volessi tappare tutti i buchi che trovo. Fantastico. E dal buon grado, quello che si supera e soddisfa. E pure lo sguardo verso la Val Torrone e i giganti lontani soddisfa. 

La donzella è stancuccia, e ci sta, ma resta l'ultimo tiro.. Proseguo io. Dopo qualche metro c'è da salire e saltare sull'altro spigolone. E di nuovo. Mamma mia se mi diverto ora! E mi cago addosso il giusto, mica come le placche basse che se scivoli ti accendi come un cerino! Arriva anche lei e siamo su, ma la vedo davvero cotta tra caldo e fatiche fisiche e mentali. 

E adesso due doppie certe per tornare due soste sotto, e poi l'ignoto. Ma dai, bisogna che ci siano altre soste nella placconata sotto, se no come si scende da qua? Mica ad andare a perdersi nel bosco in alto. E infatti tutto fila liscio e siamo giù, all'ombra. 

Liscio ma non liscissimo. Abbiamo fatto tardi alla fine, percorso parecchi km per l 'avvicinamento e ora c'è da tornare indietro.. E altro che bagno nel ruscello: ci attende un bel temporale. Tipico di questa valle, la cosa che mi ha sempre fatto tentennare sul venirci. Nonostante l'impermeabile (per chi lo usa) e l'ombrello (per chi lo ha), la zuppata è asscirata..

Il Centro Polifunzionale della Montagna  è il nostro campo base questi giorni: ottimo posto e gentilissima Iris con tutto il suo staff!

Qui altre foto.
Qui guida.
Qui report con schizzo tratto da Qui

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