martedì 17 luglio 2018

Vacanza Val Masino 4/7: grandi progetti, intanto Rifugio Omio

La giornata di riposo ha scaturito grandi progetti e ambizioni.. E pure grandi zaini. Ma tutto comincia con l'avvicinamento al Rifugio Omio, che ahimè è chiuso: chiuso vuol dire che è aperto il locale invernale, e quindi vuol dire portarsi dietro cibo e fornellino (per fortuna un ruscello vicino c'è, ma l'acqua andrà fatta bollire).
Si parte con calma, alla ricerca di risotti perduti per i supermercati della Val Masino: nulla da fare. Zainone in spalla e si parte. Attraversate le terme di Bagni di Masino (terme fantasma, talmente fantasma che il ristoro è realizzato con un furgoncino stile sagre di paese) il sentiero si impenna.
E vacca che salita che ci attende, 1000m di dislivello in meno di 4km, proprio un bel vertical! Questo rifugio (bivacco) è tutto da guadagnarselo.. Circa a metà (o un terzo?!) in uno squarcio di apre davanti a noi la vista sui due giganti della Val di Mello: Pizzo Badile e Pizzo Cengalo. Ciccioni (ma sodi) di roccia dalla linea entusiasmante..
Dietro ogni dosso speriamo si trovi il rifugio, e invece i dossi passano e nulla. Il bosco finisce e lo scenario sulla parte alta della valle è fatto di pratoni inclinati che lasciano poi il posto alle guglie e creste granitiche. E scorgiamo la nostra.. Dajeeee.
Eccolo il rifugio, e al momento siamo solo noi.. Sistemiamo le nostre cose, cibo, riposiamo un attimino, e poi finchè siamo qui proviamo ad andare a vedere le viette sulle propaggini di roccia vicino al rifugio che chiama la guida. Scegliamo la più facile ovviamente, ma già quel 5a darà filo da torcere..
Si vaga alla ricerca dell'attacco, ed eccolo, inconfondibile con quello spit a..7-8m da terra. Meno male era ben protetta secondo una guida, ma ci sà che qui abbiano un metro tutto loro per giudicare queste cose. Parto, provo, e non è mica facile, oltre che un po' sporchetta. Me la sudo e me la guadagno, finchè non ho messo almeno il terzo spit, un volo potrebbe farmi arrivare a terra.

Ma io non voglio volare e me ne vado quieto.. Cerca e la via, ecco lo spit, "metà corda", e troverò bene la sosta anche. Un cordone mi inganna, devio lì, ma la situazione mi piace poco: un po' troppo dura per voler essere una via iper iper plaisir. Recupero la Ste e poi ci caliamo.

Attrezzo con un cordone nuovo, poi noto che quello che pare un mega spuntone, potrebbe essere un sasso appoggiato o incastrato. Non sembra muoversi, ma.."Ste, facciamo che mi calo e basta, questa sosta non mi piace. Ah, magari allontanati dalla base eh.." e con questo finale, mi sa che lei capisce.

Cordino d'abbandono per scendere in doppia. Già, in doppia, non in moulinette, gli darei il doppio del mio peso. E anche con questa sottigliezza, la ragazza la sotto ha intuito ancora di più la mia preoccupazione. Salire ancora avrei paura di non trovare la sosta, visto che la via non sembra proprio che le tengano dietro.
Mi calo piano piano, tolgo i rinvii, e arrivare alla base della struttura è un bel sospiro di sollievo! Bon, e per oggi una vita l'abbiamo spesa, facciamo basta. Si rientra a riposare di nuovo al bivacco, al quale ci raggiungono una coppia e i loro due cani: sol che stasera si dorma..
Ora di cena, ora della lunga preparazione delle minestre liofilizzate e poi della cottura dell'acqua per la colazione e per bere domani. Stefania sobbalza nel sapere che "beh questo è il mio secondo o terzo bivacco" "Ma come?! Io che pensavo che tu fossi un esperto!". Ma l'esperienza le piacerà talmente tanto che non vedrà l'ora di rifarlo. Circa.

Qui altre foto.

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