E venne il giorno.. Finalmente Marco si
decide a provare un ghiaccio dove non basta “camminarci” sopra
coi ramponi ma occorre anche scalfirlo verticalmente. Con queste
premesse, la mia giornata parte con aspettative basse dal punto di
vista alpinistico, ma alte dal punto di vista delle risate: cvd.
La Val Daone dovrebbe essere perfetta
per il nostro scopo, tante cascate, varie difficoltà, e le stelline
sulla guida del Cappellari ci assicurano e rassicurano sulla
formazione delle lingue glaciali: ncvd. A differenza delle valli
trentine, passando da Brescia troviamo vari bar a rincuorarci lo
spirito, tanto chè il caffellatte di Nicola e le paste di Gianluca verranno colazionate alle 15 al ritorno all'auto.
Parcheggiamo che l'alba si prepara al
suo show, ma il sipario delle nuvole non si alzerà mai
completamente, peccato. Non fa freddo, e ciò ci preoccupa, le
cascate vista lago si vedono poco per la poca luce, ma fanno già
temere. Passiamo di fianco a Macchu Picchu e la vediamo magra, oh
porca vacca. La nostra prima scelta era Superpaio, ma capiamo già
che non ci sarà, e infatti svoltato l'angolo nulla.
Col cuore affranto continuiamo a
salire, cambiamo meta in Excalibur, report dicono essere stata
salita, almeno lei ci sarà! Arriviamo al Pian di Nudole, e il
cartello “Aperto” della malga crea scompiglio in Gianluca che
vede il miraggio di birra e panino. Poi arriviamo nei pressi
dell'attacco, nessuna traccia, ma dopo qualche tentennamento capiamo
essere qui sopra, il primo tiro deve essere coperto di neve o non
formato.
Saliamo a piedi alla base del rimo
muretto, arrivano altre cordate, tutte qui oggi, visto che non c'è
molta scelta in giro.. Il maestro Nicola si prende sotto l'ala Marco,
che ancora ignaro di cosa l'aspetta, ride e scherza. Per poco ancora.
Parte Gianluca, io gli faccio sicura,
poi parte Nicola. A parte il muretto iniziale, poi il tiro spiana
parecchio, e la neve che ha fatto i giorni scorsi copre parecchio.
Marco saggia già gambe e braccia sui primi metri verticali, ma il
bello deve ancora venire.
Parto per il secondo tiro, avrò anche
salito Mistica settimana scorsa, ma qui mi sembra più difficile:
quanto cambia al variare dell'approccio! Salgo non senza palpitazioni
(sane palpitazioni) e arrivo da Nicola a far sosta, su ghiaccio. I
primi due tiri li abbiamo saliti al limite della lunghezza delle
corde e senza arrivare agli spit attrezzati.
È Marco che ci metterà un po' a
salire il muretto del secondo tiro, grazie anche a Nicola che l'ha
preso non dove era più facile. I ramponi classici del neofita lo
obbligano a un gran lavoro di braccia, chissà se domani sera
riuscirà a tenere la palla da basket. Che ridere la sua faccia
quando esce fuori, dopo abbondante tempo. “stavo pensando di
tornare alla macchina!”.
Gianluca sguscia sul terzo tiro,
arrivando a uno spit per far sosta, di fronte a noi il muretto
dell'ultimo tiro, che tocca a me. Poco ghiaccio in giro, tanta neve,
paura di piccozzare la roccia quasi a ogni lancio. Che tristezza.
Volevo iniziare una gran stagione di cascate, allenamento per cose
serie tardo primaverili, ma c'è da pazientare.
Parto allegramente per il quarto tiro,
varie cordate ci hanno superato, davanti a me un primo è ormai su,
ma dopo un po' che aspetto decido di partire così da mettersi
avanti. Peccato che mentre sono a 1/3 del muro, mi si affianca il
secondo della cordata davanti a noi. “sei comodo?” eh, una
favola, dai va la va su che aspetto qui e intanto mi ghiso un po'. Le
risate che non si staranno facendo i miei amici mentre mi vedono in
questa bellissima situazione.
All'inizio metto anche giù un buon
numero di protezioni, poi non vedo l'ora di uscire e ne lesino. Oh
bene, arrivo alla sosta bello contento, e ridimensionato. I ragazzi
davanti a noi si stanno preparando a scendere in doppia, noi
aspettiamo di compattarci per iniziare a farlo, così sfruttiamo le 4
corde per tutti e quattro.
Mentre io e Nicola cerchiamo di far
capire a quelli che stanno giù che della doppia stanno tirando il
capo sbagliato (ci vorranno venti minuti perchè la cosa si risolva),
arrivano anche Gianluca e Marco, al quale viene chiesto “Allora
Marco, cos'è la prima cosa che comprerai domani? I ramponi da
cascata?” “no, il costume!”
Mentre ci caliamo la cascata inizia a
pisciare acqua. Ho patito un caldo oggi, ed ero vestito come Mistica.
Magro inverno, o meglio, tardo autunno. Giunti alla base, oltre che
smadonnare per lo smarrimento di un chiodo da 19 nuovo, parte anche
quello per la..pioggia! Sì, piove! Addio cascate..
Colazione alle 15 alla macchina,e dopo
poco birra in compagnia. Buona la prima..ma Marco spera nella
seconda!
Qui altre foto.
Qui report.
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