Dopo la giornata di ieri, oggi è
opportuno stare rilassati. Parecchio rilassati. Con una rocambolesca sequenza
di avvenimenti mi ritrovo con Alessia, Mattia e Roberta in destinazioni Monte Giovo.
Colazione a Pavullo insieme a Stefania, Carlo e Cecilia, tutto molto con calma,
ma molto.
In cammino
sul sentiero, si arriva sul Lago Baccio senza far caso all'orario: la cosa
bella è che ci siamo solo noi. Ma come? Con le condizioni che ci sono, dove
sono gli alpinisti? Denigratori dell'Appennino.. Attraversiamo il lago, mi
raccomando di stare distanti: mi giro e i piccioncini sono uno di fianco
all'altro.
Si scorre
sotto le pareti, scruto che belle linee da esplorare ci sarebbero, ma oggi sono
alla mercè dei miei amici, non decido nulla. Ma guarda quel caminetto, il primo
tiro del Canale della Serra: mmm che tentazione! va beh, seguo gli altri,
decidono per il Canale Destro. Però devono ancora prepararsi loro..aspetta che
cedo alla tentazione..
Sgattaiolo
verso destro, scompaio alla loro vista, appare alla mia vista il budellino di
misto: dai ci provo! Divertente, tecnico, con qualche passo di arrampicata e di
dry, uno scivolo di ghiaccio e neve che nella parte alta suona vuoto, e che
alla fine si restringe a tal punto da non permettere di avere gli arti
appaiati!
Esco,
traversa verso sinistra per riportarmi dai miei amici, che stanno ultimando le
operazioni di preparazione. Li lascio scorrere davanti a me mentre scaviglio
sui lati del "tubo": oggi sto dietro. Sto dietro e mi osservo
intorno, dietro, davanti, ai lati. Dall'infinito al finito. E nel finito, altre
tentazioni.
La salita è
facile, ma sul lato sinistro trovo un paio di occasioni per complicarmi la
vita. Per renderla più frizzante. Due paretine di 15m ben più ripide, in
piolet, con ghiaccio e neve dura, erbetta e roccette. Che figata! Non resisto a
queste tentazioni, e mie amici scorrono su..
Ormai
prossimi all'uscita loro: appagati chi dal loro primo (primo? o già forse no?)
canale in autonomia, chi da una forma fisica "guarita". Mi guardo
intorno, un bambino al parco giochi: un bambino che ha ancora dei sogni e della
fantasia. Lassù, a sinistra, un'uscita più ripida, di misto, appenninica.
Tentazioni..
E andiamo
allora, nuovi metri spettacolari, a tratti delicati a tratti cementati. Ho tra
le mani uno dei lecca lecca più gustosi che potevo sperare oggi! 20-30m e il
lecca lecca è prosciugato: va beh, il gusto nel palato della memoria mi
rimarrà! E speriamo anche in qualche foto scattata dagli amici..
Amici che
raggiungo scendendo corricchiando. Si pasteggia all'uscita mentre aspettiamo
Carlo e Cecilia, si esplora il pianoro su cui giaciamo, si mangia. Panorama,
sole, cielo un po' velato ma piacevole. Arrivano anche i due scialpinisti, e
pasteggiato un altro po', possiamo salire verso la cresta e poi in cima.
E di nuovo,
schiavo delle tentazioni e dei peccati, mi sposto a salire più a sinistra, un
pelo più ripido. In cresta pure io, contemplo la parete nord est del Giovo: la
Direttissima, altri sogni. Ben presto in cima, altre chiacchiere: l'assenza di
vento e le temperature gradevoli aiutano a far sì che sia più il tempo che
siamo fermi che in movimento. Ma ci sta.
Carlo e
Cecilia tornano indietro per sciare, noi proseguiamo sulla cresta in direzioni
nord per scendere dal Lago Santo. Sempre bella una cresta: panoramica,
spaziosa, aerea, e..in testa non può caderti nulla! Incrociamo qualche persona,
ne vediamo altre uscire dai canali del Giovo, ma noi ormai abbiamo in mente una
cosa sola: bere e mangiare.
Piccolo
ostacolo su questa missione, un traverso ghiacciato sotto alcune rocce, passato
il quale scopro una placca di ghiaccio che torna in cresta: tentato! Trafitto,
dai che torno su, e a criceto sulla ruota salgo questa decina di metri, finisco
dietro alle mie amiche e "cucu, son di nuovo qui!".
Grande
ostacolo alla missione: la discesa in neve cotta verso il Lago Santo. Un'agonia
per l'amica che ha ancora qualche postume di dolore al ginocchio, poverella.
Stringiamo i denti con lei, e faticando più a scendere che salire, tra una
madonna masticata e l'altra, siamo sul Lago Santo ghiacciato.
Lo si
attraversa di corsa (oh, io c'ho paura), ma non senza fermarsi per suggellare
una scommessa su dove si trovi un canale su questa parete: scommesse importanti
con premi ghiotti. Arriviamo al Rifugio Vittoria. Io, Roberta e Stefania a cercare Alessia e Mattia che non ci sono:
scopriremo esser già all'auto. Ma nemmeno Carlo e Cecilia: pure loro davanti a
noi.
Qui altre
foto.
Qui guida.
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