sabato 18 agosto 2018

Vacanza Vagabonda 8/9: Circumnavigando la Val Monzoni

Voglia di esplorare una valle conosciuta solo in un caso in inverno, e magari avventurarmi su quella cresta che la domina. Non sapere bene quanto dislivello, quanto tempo ci vorrà, ma solo prendersi su e partire. Bello partire così a volte: va dove ti portano le gambe, e finchè regge il meteo.. (E invece no pirla! Ci sono già stato! Memoria corta..)

Da Pozza di Fassa salgo fino quasi a Malga Crocifisso: va bene tutto, ma almeno un po' di asfalto toglietemelo.. Passo deciso nel fresco del bosco, umido per le piogge di ieri sera e stanotte (come si dormiva bene in macchina col ticchettio della pioggia!). La povera vecchia Baita Monzoni bruciata, e poco più su la nuova Baita Monzoni alta.

Proseguo, senza ancora vedere la mia meta. Tira la pendenza della forestale, ci si riposa poco, e continuare a non vedere la meta la rende ancora più lontana. Incontro un appostamento di adulti e bambini con binocoli professionali: passo e saluto sottovoce per non disturbare ciò che guardano (ma cosa?!). Eccola la bandiera del Rifugio Vallaccia

Avanti tutta, ora in spazio aperto e con vista sulla Cresta dei Monzoni che vorrei percorrere dopo.. Ma prima Cima Undici, dalla quale scende un altro trail runner mentre io salgo. Cima iper panoramica, merita una sosta a fare un po' di foto. 

Dovrebbe esserci un sentiero che rimanendo in cresta porta alla Forcella Vallaccia: seguo la traccia, e con la dovuta attenzione arrivo alla forcella. Avevo pure pensato di salire per il Bivacco Zeni e poi di qua, ma ho fatto bene ad evitare.. Proseguo verso un'altra forcella, dalla quale si sale poi a Cima Vallaccia.

Il cielo non è limpido, ma nemmeno carico di nuvole: è piuttosto una situazione di cielo timidamente coperto che mi nasconde il sole. Cosa positiva per dopo, ma adesso un po' di calduccio lo gradirei.. Scendo per tornare alla sella dalla quale parte il Sentiero Federspiel, ovvero la Cresta dei Monzoni. Sentiero attrezzato, con passaggi esposti: ce la faccio a percorrerlo in assetto trail? 

Carico di dubbi, mi incammino. Al massimo torno indietro, di tempo ne ho a disposizione. Beh, che dire, spettacolo. Un bel sentiero in cresta, panoramico su tutte le Dolomiti che mi stanno intorno: Catinaccio, Sassolungo, Sella, Marmolada, Pale di San Martino, Lagorai. Dietro anche Cima d'Asta, e un po' annuvolati il Pelmo e il Civetta. Cammino e corro a fil di cielo, in salita sembra davvero che la meta sia l'azzurro. 

Qualche salita che spezza il fiato, ma va sempre bene per farsene ancora di più! Il fiato e la gamba servono sempre. Qualche tratto attrezzato facile, più che altro dei corri mano, ma anche uno con gradini che scendono quasi a strapiombo. Beh, son qua, balliamo, giochiamo, andiamo.. 

Geologicamente interessante. Oltre alle tipiche rocce della zona, pure delle vulcaniche e del granito stile Adamello! E spiritualmente raccapricciante: postazioni di guerra, spazi angusti e stretti nei quali i militari erano costretti a passare, trasportare, passare giorni e notti in estate e inverno. Che schifo la guerra. 

Guardo l'orologio e il cielo, sono fiducioso che al Rifugio Passo delle Selle arrivo senza problemi. E infatti eccomi. Sosta cibo cercando riparo dal vento, offerto da un piccolo monumento con tanto filo spinato: che schifo la guerra. Il sentiero Bepi Zac è troppo per l'assetto da trail, scendo giù che oggi ne ho da fare (lavanderia e negozi). 

A capofitto verso il Rifugio Taramelli, e poi a ricongiungermi alla Baita Monzoni Alta. Segni evidenti degli smottamenti delle piogge dei giorni e mesi precedenti, sentieri mezzi cancellati con passaggi alternativi: e andrà sempre peggio in futuro.. 

Pallossisimo asfalto per guadagnare la macchina, il cibo, e..un bagnetto nel ruscello fresco! Gran bel giro oggi, senza pretese e senza obiettivi troppo stringenti. Libertà.

Qui altre foto.

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