Siamo solo in due a ballare
l’Alligalli, ma la voglia di arrampicare e sfruttare la bella
giornate ci spinge a partire ugualmente. Le Piccole dolomiti son la
che ci aspettano, un piccolo paradiso dolomitico non troppo lontano:
Nicola lo conosce bene, io ne ho ancora di crostini da mangiare..
Alla partenza scattano già le invidie:
chi è in maniche e braghe lunghe invidia l’altro coi pantaloni a ¾
e lo smanicato. Fa caldo e la parete è al sole, ma gli 8° del
mezzogiorno del giorno prima ci facevano temere il freddo.. Scorriamo
sotto al Baffelan, al Primo Apostolo, il Secondo resta nascosto, poi
ecco il Terzo! Lo aggiriamo ed ecco la scritta Cumbre
alla base della parete.
Io ero dubbioso fin dalla vista della
relazione di ieri, un VI, anzi ma che uno, tre tiri di VI non penso
proprio siano alla mia portata, ma a Nicola glielo devo, quindi
andiamo a provare. Ma già lui sul primo tiro è costretto a qualche
arresto, io da secondo faccio la ferrata alla Gianluca su un paio di
passaggi. Dopo il ritorno in notturna dalla Roda di Vael il mio compagno di cordata deve essere tassativamente
a casa per le 18, e se continuiamo così mi sa che non ce la
facciamo. Non voglio averlo sulla coscienza, giù in doppia!
E così la giornata parte davvero
male.. Ci dirigiamo, dopo una discesa surfata su ghiaione, verso il
Primo Apostolo per salire lo Spigolo Faccio, ben più abbordabile, ma dove toccherà a me tirare i
tiri più duri, come penalità per l’abbandono della via
precedente.. E già l’avvicinamento ci fa penare, nella speranza
incosciente di fare prima tagliamo per un ghiaino, che poi si rivela
in realtà essere un canale di scolo dell’acqua, che ben presto si
infittisce di rami e frasche, e dove i sassi instabili rendono
delicato lo scavalcamento delle saltuarie cascate (e infatti mi tiro
un lavandino di roccia addosso, fortuna che con la mano riesco a
frenarlo e scansarmi in tempo!).
Alla base dello spigolo troviamo due
secondi, il loro primo sale dietro un’altra cordata da tre, dove
però una ragazza fatica molto, primo tiro davvero trafficato. La via
a fianco, Arcobaleno, pure. Porca vacca, la giornata inizia a
prendere una brutta piega! Sta a vedere che non riusciamo nemmeno a
salire di qui, questo traffico rallenta un casino!
Dopo un po’ che aspettiamo decidiamo
che sia meglio partire e superare queste cordate, chiedendo permesso
ovviamente. Parto io, e per non gravare sulla precaria situazione
della tipa in difficoltà, evito la salita normale e aggiro sulla
sinistra: un po' marciotto, un po' delicato, ma arrivo in sosta. Bon,
siam riusciti a partire, sono in sosta e inizio a recuperare Nicola,
per poi finire in cinque in sosta. Noi si prosegue, le altre due
cordate del CAI di Vicenza decidono il da farsi. L'istruttore di
questo CAI si dispiace con me per il rallentamento dovuto alla sua
seconda, ma “Non c'è problema, siamo in montagna e succede. E poi
domani tocca a me!”, pensando all' uscita del corso AR1.
E
così possiam partire a goderci questo spigolo, che ben presto si
annuvola: meteo tipicamente da Piccole Dolomiti, altrove sole, qui
nebbia su nebbia. E l'invidia cambia propietario..adesso sono io, che
avendo freddino, invidio la vestita lunga di Nicola! Ma conto
sull'effetto scaldante dell'adrenalina, che presto arriverà.
Infatti
il mio buon compagno di cordata invece di continuare ad alternarsi,
giunto anche lui sotto il naso mi dice “adesso vai tu” “ma
dove?!” e qui conosciamo due arzilli settantenni: ben più forti di
me, in forma di fisico e mente, scherzano, si prendono in giro e
parlano di tutto. Arrivarci alla loro età così.. Ma anche essere
così adesso! E così mi si spiega che adesso c'è un bel traverso
esposto e poi un leggero strapiombo da risalire con sotto il vuoto.
Ecco l'adrenalina per scaldarmi!
Bello
bello, che emozione! Ben presto siam fuori, su un'area cresta inizia
l'uscita per finire poi in mezzo ai mughi. Mughi nella nebbia, non si
vede a dieci metri.. Bella e divertente via, riusciamo a dare un
certo decoro a una giornata che ci ha visto partire male. Due
chiacchiere e due barzellette con Jean Pierre e Roberto al
parcheggio, gli arzilli settantenni, e siam pronti per la birra.
Qui altre foto.
Qui descrizione della via.
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