sabato 29 settembre 2012

Come veri falesisti: Le Balze

Per cercare uno spicchio di posto dove non piova, finiamo nella romagna, esplorando zone mai frequentate. E così finiamo a Le Balze. Immancabile sosta colazione, dove al bar il proprietario dice che è tornata un sacco in auge questa falesia, che adesso è frequentatissima. Vedremo, tanto gli diciamo che ci vedremo più tardi per la birra (ho già avvistato la Leffe sul bancone..)
Ma entrando nella carareccia d’accesso, non c’è una macchina..boh. Ci avviciniamo alla parete che ho trovato, non c’è nessuno (ma un sacco di lamponi) e si nota una frana vistosa, oltre che varie spaccature nella roccia: non sembra tanto sana. Leggiamo i nomi delle vie all’attacco: sui fogli di Nicola non c’è nemmeno uno di questi nomi, ma la parete è spittata. Però il fatto di leggere alcuni nomi all’altezza o sotto dei massi..mmm! Due escursionisti confermano che i settori dei fogli di Nicola son più giù.
Ma Nicola parte lo stesso, su l’”Innominata”, tutta placca, tutta fatica e gridolini ma la porta a casa. E io intanto esploro, faccio foto (ma è tutto staccato questo masso!), raccolgo lamponi. Poi parte Davide, fatica anche lui ma la porta a casa. Poi vengo costretto a salire anche io, ma avrei preferito andare nei settori della guida: un po’ di ferrata per cercare di chiuderla presto e spostarci dove sappiamo cosa arrampichiamo (a casa scopriremo che questa via è un 6b).
Adesso sì che si ragiona: giungiamo ai primi tiri, “Montando Daniela” arrampicata in fessura non si può non salire. E troviamo altra gente, allora è già più tranquillizzante. Cazzo, adesso sì che mi diverto, si vede e si sente! Turno di Davide, che si gode anche lui Daniela (chissà se Daniela gode).
Nicola la snobba e sale “Imprinting” a fianco: 20+20m, corda da 70, dai che ci stiamo! E invece c’è da sbellicarsi nel vedere Davide che sale con Nicola che scende, due contrappesi! Così Davide inizia la salita che porta a termine in un batti baleno: nettamente più facile che quel tiraccio maledetto di placca di “Innominata”! Altro gioco dei contrappesi perché Davide finisca coi piedi a terra. È il mio turno, che gusto un tiro di 40m!
Nicola dice “beh se questo è un 5c, allora possiamo provare un 6b!”: in esplorazione trova un 6a che gli garba, “Panorama”. E la falesia si vendica, c’è un abisso tra il 5c di prima e questo 6a! Già alla partenza ruga un po’, “Nico, sali in spaccata” “no, sali girato spingendo di schiena” “ma andate a cagare, dopo ve la fate come vi pare quando tocca a voi!”. Ma anche questa è nel sacco, e io me lo guardo da sdraiato su una roccia, come un vero falesista.

E da sdraiato sulla roccia, come un vero falesista, faccio sicura a Davide che sale a sua volta: d’altronde da sdraiato sono un peso morto perfetto, non mi smuove nessuno! Poi viene il mio turno: che bel tiro! Beh, tutto da secondo, ma diedro, placchetta, camino, strapiombo, e tira di qua, e spacca di la, e spalla questo qui, che gusto! D’altronde Nicola mi fa sicuro sdraiato a sua volta..
Prevista una giornata di pioggia quasi ovunque, riusciamo quindi a rimediare in questa falesia caruccia, in una giornata diversa dal solito.

Qui altre foto.

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