Per cercare
uno spicchio di posto dove non piova, finiamo nella romagna, esplorando zone
mai frequentate. E così finiamo a Le Balze. Immancabile sosta colazione, dove
al bar il proprietario dice che è tornata un sacco in auge questa falesia, che
adesso è frequentatissima. Vedremo, tanto gli diciamo che ci vedremo più tardi
per la birra (ho già avvistato la Leffe sul bancone..)
Ma entrando
nella carareccia d’accesso, non c’è una macchina..boh. Ci avviciniamo alla
parete che ho trovato, non c’è nessuno (ma un sacco di lamponi) e si nota una
frana vistosa, oltre che varie spaccature nella roccia: non sembra tanto sana.
Leggiamo i nomi delle vie all’attacco: sui fogli di Nicola non c’è nemmeno uno
di questi nomi, ma la parete è spittata. Però il fatto di leggere alcuni nomi
all’altezza o sotto dei massi..mmm! Due escursionisti confermano che i settori
dei fogli di Nicola son più giù.
Ma Nicola
parte lo stesso, su l’”Innominata”, tutta placca, tutta fatica e gridolini ma
la porta a casa. E io intanto esploro, faccio foto (ma è tutto staccato questo
masso!), raccolgo lamponi. Poi parte Davide, fatica anche lui ma la porta a
casa. Poi vengo costretto a salire anche io, ma avrei preferito andare nei
settori della guida: un po’ di ferrata per cercare di chiuderla presto e
spostarci dove sappiamo cosa arrampichiamo (a casa scopriremo che questa via è
un 6b).
Adesso sì
che si ragiona: giungiamo ai primi tiri, “Montando Daniela” arrampicata in
fessura non si può non salire. E troviamo altra gente, allora è già più
tranquillizzante. Cazzo, adesso sì che mi diverto, si vede e si sente! Turno di
Davide, che si gode anche lui Daniela (chissà se Daniela gode).
Nicola la
snobba e sale “Imprinting” a fianco: 20+20m, corda da 70, dai che ci stiamo! E
invece c’è da sbellicarsi nel vedere Davide che sale con Nicola che scende, due
contrappesi! Così Davide inizia la salita che porta a termine in un batti
baleno: nettamente più facile che quel tiraccio maledetto di placca di
“Innominata”! Altro gioco dei contrappesi perché Davide finisca coi piedi a
terra. È il mio turno, che gusto un tiro di 40m!
Nicola dice
“beh se questo è un 5c, allora possiamo provare un 6b!”: in esplorazione trova
un 6a che gli garba, “Panorama”. E la falesia si vendica, c’è un abisso tra il
5c di prima e questo 6a! Già alla partenza ruga un po’, “Nico, sali in
spaccata” “no, sali girato spingendo di schiena” “ma andate a cagare, dopo ve
la fate come vi pare quando tocca a voi!”. Ma anche questa è nel sacco, e io me
lo guardo da sdraiato su una roccia, come un vero falesista.
E da sdraiato
sulla roccia, come un vero falesista, faccio sicura a Davide che sale a sua
volta: d’altronde da sdraiato sono un peso morto perfetto, non mi smuove
nessuno! Poi viene il mio turno: che bel tiro! Beh, tutto da secondo, ma
diedro, placchetta, camino, strapiombo, e tira di qua, e spacca di la, e spalla
questo qui, che gusto! D’altronde Nicola mi fa sicuro sdraiato a sua volta..
Prevista una
giornata di pioggia quasi ovunque, riusciamo quindi a rimediare in questa
falesia caruccia, in una giornata diversa dal solito.
Qui altre foto.
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