E venne il giorno. Davide
si mostra disponibile a farmi provare, e dopo un travagliato noleggio
sono attrezzato per il battesimo. Destinazione Val di Rabbi, Monte
Sole: facile e sicura.
Il meteo ci mozza un po’ le gambe
però: durante il viaggio, Riccardo che è a Peio a sciare mi dice che è nuvolo e nevischia e la notte
ha fatto 5-10cm di neve, e mentre entriamo nella Val di Sole alla
ricerca di un bar abbiamo conferma di ciò siccome il sole dell’A22
lascia posto alla nuvolaglia. Al parcheggio della partenza, già
affollato, la nuvolaglia è una nevicata.
Vento, cime fumanti (quando si vedono),
certo che se la mia prima volta deve essere sotto neve sferzata dal
vento con visibilità pari alla miglior nebbia padana, uffa.. Ma
siamo in ballo, balliamo. Davide, Marco, Claudio, Roberta, tutti
molto gentili mi aiutano a prepararmi e danno qualche dritta.
Finalmente giunge l’ora..clack clack, e si parte.
Metto i piedi sulla forestale, Davide
mi da qualche spiegazione su come scivolare..e scivolo. Non noto
particolare disagio in ciò, certo che i primi passi si sente lo sci
sbattere sul terreno visto che lo sollevo troppo. Prendo confidenza e
via che si sale.
Grazie alla curva a sinistra ci si
addentra in modo deciso nella Val Cercen: ora si vede qualche cima,
il paesaggio è più gustoso, e finchè siamo nel bosco il vento non
si sente. Si sale si sale, con calma vista la pendenza. Deve aver
fatto tanta neve con del caldo visto come la dama bianca condisce i
pendii che si affacciano sulla forestale.
Provo a tratti a fare nuova traccia
nella neve fresca per provare cosa voglia dire, sono un tot curioso!
Quando poi tocca provare il cambio di direzione..questo sì che è un
movimento innaturale, ma senza tracollare a terra riesco a cavarmela.
Poco dopo la Malga Monte Sole bassa la
fame morde e ci fermiamo per uno spuntino. Ben presto si esce dal
bosco, vedo i primi pendii da scendere..oh che voglia! Ultimi metri
sulla forestale e siamo alla Malga Sole Alta, il meteo è più
favorevole, vento ma qualcosa si vede e un filo di sole. Si inizia a
fare sul serio, si inizia a salire qualcosa che dopo sarà gustoso
scendere.
Arriviamo in cima, scatta la grande
preparazione. Metti la giacca, togli le pelli, stringi gli scarponi,
metti il casco (si sa mai), foto, e poi si prova. In salita poca
fatica, ci speravo, ma in discesa che male.. Sarà che son scarso,
sarà che son teso, sarà che non sono per nulla rilassato. Ma il
naufragar m’è dolce in questa fresca! Meno male trovo neve buona,
avessi trovato croste mi sa che mi sarei rotto le scatole e forse
anche qualcosa di fisico..
Mi spiegano un po’, mi aspettano, ma
son proprio lento, ma mi diverto un sacco! Un paio di cadute, cerco
di galleggiare il più possibile, ma se sbaglio mi si affossa lo sci,
e rialzarsi è pure dura! Però che bella sensazione, mi ricorda con
la tavola quando a bordo pista cercavo la neve fresca. Ora c’è
“solo” da migliorare la discesa, poi si apre un mondo.
Arrivato alla malga vorrei dire “già
finito?” ma meglio non dimenticare le numerose pause precedenti per
far riprendere fiato ai muscoli sotto il ginocchio! Gli altri si
godono altre discese, io me ne vo per la forestale che non voglio
rischiare. Anche se a un taglio nella neve fresca non riesco a
resistere.
Toh, nei pressi di Malga Monte Sole
Bassa un ciaspolatore..ti supero! Ah ah! Ma non sputiamo nel piatto
in cui ancora mangio. La discesa che a piedi sarebbe stata infinita,
sci ai piedi (per la maggior parte di tempo a spazzaneve) è
parecchio rapida. Un tratto in piano e uno in leggera salita si
faranno sentire il giorno dopo sui tricipiti, che fatica! Sapessi
almeno fare un po’ di sci di fondo me la potevo cavare..
Ultimi metri prima del parcheggio
e..ultime cadute! È fatta, buona la prima, oggi molto semplice
probabilmente, ma per ma va benissimo!
Qui altre foto.
Qui report.
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