giovedì 1 maggio 2014

A volte bisogna lanciarsi: via Annette, Brentino

Terzo ponte consecutivo di meteo instabile che non permette di pianificare due/tre giorni di sollazzo montano. Bisogno di progredire su roccia, amico che pianifica un’uscita su viette di grado superiore a quello che salirei da primo. Ma sì dai, lanciamoci! 

Indecisi fino al giorno prima tra Pietra e veronese, si opta per Brentino, terreno di gioco preferito di Nicola , non studio nemmeno la via proposta, tanto so esser dura per me e tanto so che mi limiterò a salire da secondo e osare su una via sportiva che dovrebbe essere ben protetta. 

Al parcheggio solo noi, cielo poco nuvoloso ma sappiamo della probabilità di temporali nelle ore centrali. Nella boscaglia si cerca il sentierino che conduce ai vari settori bassi, qui ogni angolo di roccia è stato salito e spesso anche spittato. Eccoci al nostro attacco. E parte la gag. 

“dai facciamo un solo zaino che poi ci caliamo in doppia” dice Nicola, “ok, dammi la tua roba che prendiamo il mio” “no no, facciamo viceversa” “come vuoi” e inizio a passargli poche cose, cibo, acqua, giacchino smanicato, impermeabile, alchè “oh ma quanta roba mi dai, basta” “va beh, tieni l’impermeabile e stop” “no no, tanto non piove” “prendi” “no” “e se piove?” “ti do il mio” “come vuoi”. La macchina fotografica è la mia, lui ha lasciato le pile a casa, errore da pivello. 

Va beh, il primo tiro è 5a, posso provare a tirarlo io, e salvo la partenza bagnata e placcosa, riesco a salire senza troppi patemi, godendomi anche un’arrampicata in diedro forse anche ben eseguita. Dai mi sento quasi bene. Tiro su Nicola, che mi riferisce Che Paolo e Marco si sono spostati sulla via a fianco, mi pareva strano il contrario. 

Osservo un bel diedro fessura placca al nostro fianco, via Zero, non relazionata sulle nostre guide ma sembra carina. 

Forza Nicola, il 6a te lo ciucci te, e vedo che la placca lo emoziona, il passo chiave avrebbe avuto una paretina da sfruttare in opposizione, ma è bagnata. Il gatto se la cava bene e sale tranquillo. Ora tocca a me, cerco di concentrarmi, vorrei farlo pulito il tiro, e anche chi sta sopra mi incita (minaccia) a non azzerare. 

Oh, mi sento bene e mi gaso, niente ferrata e mungitura di rinvii, salgo osservando anche Paolo sulla via a fianco, e gli strapiombi sopra la testa di Nicola.. ma non sono da prendere diretti, la via Zero e Annette qui si incrociano e scambiano, Zero va su dritta, Annette a sinistra. A sinistra..già. 

Intanto il cielo si è annuvolato, Nicola parte, passetti boulderosi con gli appigli bagnati, il passo di 6b c’è, azzerabile più o meno. Da buon purista, intanto mette giù un friend che renderà poco scorrevole la corda, poi prova e riprova a passare, ma alla fine cede. La roccia bagnata non permette di superare il passaggio senza essere certi di un volo. 

Forza Nicola, ora vola verso la sosta, che il cielo minaccia! Non lo vedo più, ma avanza, qualche tratto più lento come a indicare qualche passaggio da pensare, e poi i tre strattoni sulla corda, segno che è arrivato. Altri tre e posso partire. 

A conti fatti, se non fosse stato bagnato saremmo passati entrambi puliti. Ma un traverso dove ti senti la corda tirare, roccia bagnata, no no, stavolta l A0 ci sta bene, poi il resto proseguirà pulito, oggi ne ho. Ho anche della fretta, infatti qualche goccia gia scendeva, ora che sono a pochi metri da Nicola quel “qualche” aumenta di numero. 

In sosta ormai piove, per non far sentire Nicola in colpa gli dico che non prendo il suo impermeabile e mi faccio calare col mezzo barcaiolo alla sosta appena sotto. E ora piove bene bene! Arriva anche lui, al motto di “mal comune mezzo gaudio” rifiuto il suo impermeabile (il mio per cola sua è la sotto) e lui che fa? Se lo mette lui invece che condividere la mia disavventura che ha lui come fautore! 

Lancia le corde, scendi a stenderle, ravana sotto l’acqua, finalmente alla base, “libera” e corro a mettere la riparo il mio zaino e scarpe, e aprire l’ombrellino. Ecco Nicola, Paolo lo sentiamo che smadonna per la corda che si incastra, una volta giù inveisce su quelle “puttane” delle sue corde che si incastrano. 

Piove un po’ meno, ma siamo tutti bagnati, nonostante la voglia tocca rifugiarsi davanti a una birra nel bar del paese. Breve ma intensa giornata!

Qui altre foto.

Nessun commento:

Posta un commento