Finita
una giornata, si pensa all’altra. Si pensa senza troppo entusiasmo
date le previsioni, siamo già ben contenti della sciata di oggi
tutto sommato! Dopo una cena “rustica” all'hotel california si va
a letto, io con un mal di schiena preoccupante.. Stanotte almeno il
furgone non sarà ondeggiato dal vento come ieri..
La
sveglia voleva suonare presto, ma visto le mete poco prestigiose e il
meteo incerto, la pigrizia ha vinto sulla frenesia di sciare. E così
anche oggi mettiamo gli sci piuttosto tardi per i nostri standard,
ovvero alle 9. Sempre sulla pista da slittino, ma oggi volendo salire
al Passo di Fossalunga, cosa che avremmo voluto fare ieri ma che
abbiamo toppato.. Luca e Karen proveranno lo Stotz invece.
Il
meteo non è amico, ben presto ci troviamo sotto una debole nevicata
che poi più su aumenterà: non certo una bufera, ma vento, neve,
insomma non certo l'ideale. Ma la neve..che bella! Poco dopo il primo
tornante prendiamo una traccia che si inerpica sula destra, e già
rifletto sul fatto che non mi pare buona idea scendere da qui dopo:
ripido e con poca neve, massi e alberi e tronchi scoperti.. Dopo
cerchiamo la pista da slittino più in alto.
Il
pendio poi spiana, sulla destra si stacca la traccia che sale a Punta
Oberettes, sulla sinistra vediamo tracce di discesa che probabilmente
puntano a prendere la pista da slittino più in alto appunto, molto
bene. Intanto ci immergiamo nel pacifico mondo del bianco della neve.
Un mondo incantato, dove il tempo si ferma quasi.
Già,
la neve, quando copiosa, ha il potere di smussare tutti gli spigoli,
riempire i buchi, raccordare le discontinuità, addolcire i pendii. E
un po' lo fa anche con l'animo umano, dando un senso di pace
interiore e di immersione in qualcosa che va al di la delle nostre
vite. O almeno, per me vale così..
Continuando
la salita, ancora dolce, la civiltà si allontana sempre più, ce la
si lascia alle spalle come qualcosa di pesante che si abbandona per
la responsabilità di averselo appresso, una responsabilità cercata
e che ora ci si dimostra abbandonabile. Ma torneremo a prenderla
scendendo..
La
salita si fa più seria, e Riccardo inizia ad accusare il colpo dei
tre giorni di sci: io lo accuserò in discesa, come al solito. Ma
intanto osserviamo alcuni che scendono sulla nostra destra, quanta
neve soffice, si divertono come matti, ho già voglia di fare
dietrofront, ma decidiamo si salire ancora un pochino.
Ormai
abbiamo deciso che il passo non lo raggiungiamo, d'altronde il
panorama sarebbe pari a nuvole a distanza di 50m, non ne vale la
pena. E così, a 100m sotto il passo ci fermiamo, mettiamo via le
pelli e ripetiamo quell'operazione che è da antipasto alla surfata.
Ready.
Via
giù verso il vallone da dove abbiamo visto scendere quei tre!
Inizialmente non troppo ripido, ma poi il gioco si fa più serio: ok
che i 40cm in cui si “affonda ma galleggia” perdonano, ma porca
miseria, con la mano a monte tocco la neve! Che libidine però
riuscire a scendere di qua con questa neve..
Poi
il gioco cala, si ritorna sulla pendenza dolce dove meglio non far
curve per non frenare troppo, e scendendo la luce migliora pure, ora
si riescono a distinguere meglio le forme dei pendii e dei cumuli di
neve. Deviamo verso destra, il taglione è più lungo di quello che
si pensava, ma è frequentato e anche in salita.
È
un peccato lasciarsi alle spalle la valle di Fossalunga, si chiude la
porta del weekend spassoso e in ottima compagnia per tornare alla
routine del lavoro di pianura. Si cerca quindi di godersi anche gli
ultimi metri di neve, con nuovo saltino per i sassi sopra la
staccionata..
Ed
eccoci alla pista da slittino, ma si può ancora approfittare di un
paio di tagli in neve sufficiente o quasi (tac il sasso sotto
l'asta!), poi tocca scendere di qui e ben presto arrivare al ponte di
legno che vediamo per la quarta volta in due giorni.. Game over.
Il
ritorno in auto sarà un incubo. Forst piena ma ripieghiamo su un
altro locale, poi code per entrare in A22, che evitiamo per code
segnalate fino ad affi, vai per strada normale, ma anche li il caos a
Trento e Sopratutto a Rovereto (che tocca attraversare per il
centro). Mercatini di Natale maledetti, e io che avevo pensato fosse
una partenza intelligente ripartire da Maso Corto alle 12e30!
Alpinisticamente
scarso, sciisticamente sufficiente, meteorologicamente scarso, ma
risate e compagnia ottime! Insomma un'ottimo modo per cominciare la
stagione skialp, sperando venga la neve adesso!
Qui altre foto.
Qui relazione on-ice.
Qui relazione OTT.
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