lunedì 8 dicembre 2014

Recuperando in Val Senales: Passo di Fossalunga

Qui l’altro ieri e qui ieri.

Finita una giornata, si pensa all’altra. Si pensa senza troppo entusiasmo date le previsioni, siamo già ben contenti della sciata di oggi tutto sommato! Dopo una cena “rustica” all'hotel california si va a letto, io con un mal di schiena preoccupante.. Stanotte almeno il furgone non sarà ondeggiato dal vento come ieri..
La sveglia voleva suonare presto, ma visto le mete poco prestigiose e il meteo incerto, la pigrizia ha vinto sulla frenesia di sciare. E così anche oggi mettiamo gli sci piuttosto tardi per i nostri standard, ovvero alle 9. Sempre sulla pista da slittino, ma oggi volendo salire al Passo di Fossalunga, cosa che avremmo voluto fare ieri ma che abbiamo toppato.. Luca e Karen proveranno lo Stotz invece.
Il meteo non è amico, ben presto ci troviamo sotto una debole nevicata che poi più su aumenterà: non certo una bufera, ma vento, neve, insomma non certo l'ideale. Ma la neve..che bella! Poco dopo il primo tornante prendiamo una traccia che si inerpica sula destra, e già rifletto sul fatto che non mi pare buona idea scendere da qui dopo: ripido e con poca neve, massi e alberi e tronchi scoperti.. Dopo cerchiamo la pista da slittino più in alto.
Il pendio poi spiana, sulla destra si stacca la traccia che sale a Punta Oberettes, sulla sinistra vediamo tracce di discesa che probabilmente puntano a prendere la pista da slittino più in alto appunto, molto bene. Intanto ci immergiamo nel pacifico mondo del bianco della neve. Un mondo incantato, dove il tempo si ferma quasi.
Già, la neve, quando copiosa, ha il potere di smussare tutti gli spigoli, riempire i buchi, raccordare le discontinuità, addolcire i pendii. E un po' lo fa anche con l'animo umano, dando un senso di pace interiore e di immersione in qualcosa che va al di la delle nostre vite. O almeno, per me vale così..
Continuando la salita, ancora dolce, la civiltà si allontana sempre più, ce la si lascia alle spalle come qualcosa di pesante che si abbandona per la responsabilità di averselo appresso, una responsabilità cercata e che ora ci si dimostra abbandonabile. Ma torneremo a prenderla scendendo..
La salita si fa più seria, e Riccardo inizia ad accusare il colpo dei tre giorni di sci: io lo accuserò in discesa, come al solito. Ma intanto osserviamo alcuni che scendono sulla nostra destra, quanta neve soffice, si divertono come matti, ho già voglia di fare dietrofront, ma decidiamo si salire ancora un pochino.
Ormai abbiamo deciso che il passo non lo raggiungiamo, d'altronde il panorama sarebbe pari a nuvole a distanza di 50m, non ne vale la pena. E così, a 100m sotto il passo ci fermiamo, mettiamo via le pelli e ripetiamo quell'operazione che è da antipasto alla surfata. Ready.
Via giù verso il vallone da dove abbiamo visto scendere quei tre! Inizialmente non troppo ripido, ma poi il gioco si fa più serio: ok che i 40cm in cui si “affonda ma galleggia” perdonano, ma porca miseria, con la mano a monte tocco la neve! Che libidine però riuscire a scendere di qua con questa neve..
Poi il gioco cala, si ritorna sulla pendenza dolce dove meglio non far curve per non frenare troppo, e scendendo la luce migliora pure, ora si riescono a distinguere meglio le forme dei pendii e dei cumuli di neve. Deviamo verso destra, il taglione è più lungo di quello che si pensava, ma è frequentato e anche in salita.
È un peccato lasciarsi alle spalle la valle di Fossalunga, si chiude la porta del weekend spassoso e in ottima compagnia per tornare alla routine del lavoro di pianura. Si cerca quindi di godersi anche gli ultimi metri di neve, con nuovo saltino per i sassi sopra la staccionata..
Ed eccoci alla pista da slittino, ma si può ancora approfittare di un paio di tagli in neve sufficiente o quasi (tac il sasso sotto l'asta!), poi tocca scendere di qui e ben presto arrivare al ponte di legno che vediamo per la quarta volta in due giorni.. Game over.
Il ritorno in auto sarà un incubo. Forst piena ma ripieghiamo su un altro locale, poi code per entrare in A22, che evitiamo per code segnalate fino ad affi, vai per strada normale, ma anche li il caos a Trento e Sopratutto a Rovereto (che tocca attraversare per il centro). Mercatini di Natale maledetti, e io che avevo pensato fosse una partenza intelligente ripartire da Maso Corto alle 12e30!
Alpinisticamente scarso, sciisticamente sufficiente, meteorologicamente scarso, ma risate e compagnia ottime! Insomma un'ottimo modo per cominciare la stagione skialp, sperando venga la neve adesso!

Qui altre foto.
Qui relazione on-ice.
Qui relazione OTT.

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