Terminata la
mini vacanza con la morosa (abbiamo alloggiato alla Locanda Itinerande, che consiglio
spassionatamente!) la voglia di ghiaccio, e per fortuna c’è qualcun altro
annebbiato da questa stessa voglia (visti i messaggi mentre era al mare..): Gianluca. Dove andare
dove non andare in questo magro inverno, vince Malga Sorgazza.
Mi viene
proposto le 3e30 come orario di partenza, mi pare davvero presto se puntiamo
alle cascate dietro la Malga, ma non dico nulla al mio amico finchè non saremo
al parcheggio, una volta che non sono io quello che vuole partire presto! Ma
col senno di poi meglio così, se no sulla Sorgazza Destra ci saremmo trovati in
fila. Colazione thermos e pandoro, alla colazione non si rinuncia.
Il sole non
è ancora sorto che siamo in cammino verso l’attacco, non a lume di frontale ma
nemmeno vedendo limpido. Ci inerpichiamo per un bosco senza neve finchè non
siamo alla base di una magretta cascata Sorgazza Destra, che comunque sembra
salibile, via coi balli! E intanto il sole sorge e colora le nubi sopra le
montagne di fronte a noi, erbose.
Parto io
(provo i guanti da sub oggi, quale migliore occasione), mi dice Gianluca, che
l’ha già salita con Mirko, che con un tiro di corda si arriva in cima, ci provo. Ghiaccio
bagnaticcio e delicato, ma il grado 3 della cascata mi fa sentire sicuro di me
sul primo tiro ufficiale, fino alla sosta sulla destra. Sosta che in realtà non
vedo, vedo uno spit che rinvio prima di incassarmi in un breve tratto di misto
a camino dovuto al poco ghiaccio.
Sul secondo
tiro la musica cambia, si vede l’acqua che scorre sotto il ghiaccio e sopra le
placche rocciose, ghiaccio bagnato e in alto delicato, e per finire un buco che
è meglio evitare. Ma ormai sono qui, e l’albero di sosta è la, dai che la
portiamo a casa, non come Macchu Picchu. La parte alta è pure al sole, mi muovo leggero come non ho mai
fatto, e finendo per spicozzare un po’ di erba, arrivo all’albero con Gianluca
che mi dice che ho finito la corda quasi. Non sono ancora le 9.
Intanto la
base della cascata si è affollata, parte Gianluca, che sento già lamentarsi
nella parte bassa, ma è normale, è Gianluca: lo avviso solo che si divertirà di
più nella parte alta! E infatti.. Mentre ci prepariamo per calarci in doppia,
una cordata sale ma si ferma alla prima sosta per poi continuare in moulinette
sulla destra (più misto), un altro sale fin da me confidandomi che pensava di
trovare meno acqua..
Alle 10
siamo alla base, urca che tempi! Ma d’altronde vista la sveglia.. Andiamo
allora a vedere la sinistra, che di voglia ne abbiamo, e giunti da lei vediamo
con nostro stupore che mentre sulla destra c’erano almeno 5-6 cordate, qui solo
2: il grado 4 spaventa, ma in realtà il secondo tiro (quello che da il grado)
non è ben formato e serve del pelo per salirlo, il primo tiro ha invece
ghiaccio ben migliore della destra.
Parte
Gianluca, che deve però star dietro a chi arrampica prima di noi: gli tocca
pure aspettare ad arrivare in sosta visto l’affollamento, ma tanto è comodo li.
Mentre gli altri si calano (nessuno osa il secondo tiro) abbandono il mio
albero di sosta e vado a farmi questa seconda salita, più gustosa pure! Nuova
doppia e risiamo alla base.
Dai, la
giornata è realizzata, manca solo un bel pranzetto, che vista l’ora cade a
pennello. Scesi al parcheggio e cambiatici (che calduccio al sole), Maurizio e
Carla ci accolgono con dei buoni piatti e una buona birra, mentre il gatto ci
osserva dalla finestra. Poi la vista del cartello "Cima d'Asta 5.00h" mi fa tornare alla mente una gran giornata che Riccardo, Nicola e Mirko si ricorderanno per sempre!
Qui altre
foto.
Qui report.
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