martedì 19 giugno 2018

Vacanza Finale Ligure 4/4,5: cose tranquille, esposizione e godimento


Basta, oggi lo faccio. Mi sveglio e vado a correre! Avevo pensato di farlo tutte le mattine della vacanza, ma devo aver troppo sonno accumulato nei mesi scorsi che non mi fa svegliare. Ma stamani, sì. Via di nuovo verso il Bric della Croce: di mattina è tutto più faticoso, e lo sento bene. Di nuovo cima, e giù alla fontana a bere. 

Oggi però non scendo subito verso il paese, penso bene di continuare a fare il solletico a Monterotondo. E faccio bene. Salite e single track nel bosco, fino a ritrovarmi affacciato sulla valle dell Aquila e sul Paretone del Bric di Pianarella. Cavolo sarò mica fuori strada? No no va bene dove sono.

E ora giù, provo pure a dare un'occhiata al castello, ma è tutto transennato.. Va beh, rientro pure presto, di certo in tempo per scafarmi una colazione della madonna all'ottimo B&B dove alloggiamo (Il Pozzo e il Melograno). Ora siam pronti per arrampicare. 

Il caldo ci ha rotto le balle, i gradi ci han rotto le balle. Vogliamo ombra e roba abbordabile, Rocce dell'Orera! Il Borgo di Verezzi non ha nulla a che vedere con Finalborgo, quest'ultimo cento volte più bello. Ci avviamo seguendo l'avvicinamento descritto dalla guida, che ci catapulta nei vecchi ricordi di quando da bambini si faceva la caccia al tesoro. 

Eccoci alla falesia, esploriamo la prima parte, poi scendiamo a provare un diedro di 5a, per poi tornare su a fare Razza Bastarda: tre tiri di 4c che magari chiudiamo anche in un tiro unico. Ma sì dai, non sarà difficile, e poi è all'ombra. 

La via non è difficile, anche se qualche passaggio non è banale. Ma è da urlo. Da orgasmo. Quegli orgasmi legger menti interrotti da pizzicotti dolorosi ma che poi riesplodono di piacere. Non so cosa sto dicendo, ma verticalità, esposizione, roccia, sono fantastiche, di certo da ripetere appena posso. L1 scorre bene e dritto, con una sosta comoda ma esposta che mostra la verticalità della salita. Mi fermo che è meglio. Stefania gode anche lei, ma con qualche imprecazione in più.. 

Riparto io, l'esposizione è tutto. Traverso facile, un terrazzone per il piede, ma un terrazzone con sotto il vuoto. Auuuuuuuuuuuuuuu! Rinvio lungo per poter uscire dalla via, e infatti concateno con altri metri verticali, ben ammanigliati e esposti. L'arrampicata che adoro. Sosta appena prima di uscire sul pianoro boscoso.

Stefania me ne tira "alla faccia della cosa tranquilla oggi!", ma il bello deve ancora venire. Ci imbuchiamo nel bosco a cercare la strada di discesa, o meglio a farci la strada per tornare sul sentiero di poche ore fa, che incredibilmente troviamo prima di quello che credevo. Bon, andiamo a esplorare l'altro settore. 

Partiamo con Chiacchia? Ma si dai, vediamo come ci troviamo su questa, con 80m di intera riusciamo a farla in un sorso unico. Un sorso? Un sorsone! Primo tiro tranquillo, poi tutto si impenna. Si impenna? Strapiomba! Ma che gusto, con queste belle mani che non ti impiccano ma non ti lasciano nemmeno fluire comodo. Spettacolo. 

Troppo su, faccio fatica a comunicare con la Ste, ma in ogni caso si cambia strategia. La recupero qui in modo che possa godersi in sicurezza la sua passione (gli strapiombi) e poi giù in moulinette che di vagare nel bosco di nuovo non ne ho voglia. 

Esposizione, verticalità, grado abbordabile, davvero due chicche queste ultime due vie! E ora spariamoci un paio di monotiri per fare giornata, litigare un pochetto, e farci venire sete per fermarci alla bella terrazza dell'osteria alla Chiesa di San Martino.

Resta pure il tempo per farci un altro giretto al mare, stessa spiaggia pubblica comunale di ieri e con le stesse modalità, con aggiunta di uno dei nostri sogni: l'aperitivo in riva al mare. Beh, il osgno sarebbe poi un po' diverso: ci accontentiamo di un luogo un po' troppo affollato, niente Mojto ma birra e una Caipirinha che sa solo di alcool. Ok..andiamo a consolarci a cena!

Qui altre foto.
Qui la guida.

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