Un
compleanno ad alta quota, fico no? E magari anche il numero! No, quello no.. Ma
il divertimento comunque assicurato! Dopo un attenta pianificazione, partiamo
al venerdì pomeriggio alla volta di Domodossola, tappa per la cena. Peccato che
a pochi km dal Sali e Pistacchi, Stefania salta
su con un "oh, ma io ho dimenticato la carta d'identità nell'altro
portafoglio", e dire che glielo avevo ricordato..
Sveglia
presto, che si vuol prendere la prima funivia! Parcheggio a inizio paese (a
Sass Fee le auto sono bandite, si gira solo a piedi, spettacolo: dai tempi del Nadelhorn rimanemmo
felicemente impressionati di ciò) e iniziamo a vagare alla ricerca della
stazione. Dopo qualche indicazione a voce in tedesco stretto, la si trova, e
già un'orda di sciatori in fila: due palle, già che siamo stretti coi tempi col
progetto che abbiamo!
75 CHF per passare da
1800mslm a 3500mslm: stic***i. Va beh dai, almeno non paghiamo i 77CHF del Britanniahutte,
cercando di fare in giornata (anche perchè il meteo di domani non è propizio).
Solo che, efficienza svizzera di sta fava, alla stazione intermedia rimaniamo
fermi quasi 1h per problema tecnico al trenino della tratta finale. La giornata
inizia male.
In realtà,
tanti piccoli avvenimenti hanno intriso la giornata di nefasti presagi, ma
nessuno grave. Certo che la somma di tanti numeri piccoli, risulta un numero
grande.. Il trenino ci catapulta in men che non si dica (40° di salita in
quanti minuti? 2 al massimo?) nel paesaggio glaciale sopra Sass Fee. Adoro
questo bacino, che conta 13 4mila; e credo che dalla cima del Dom de Mishabel
se ne possano vedere una 50ina di vette che superano la quota magica!
Insomma,
solo alle 8e30 mettiamo piede..sulle piste da sci. Ci si prepara alla svelta
che non abbiamo tempo da perdere, la nostra prima meta già svetta davanti a
noi: l'Allalinhorn. L'ora di ritardo dei mezzi meccanici ci ha definitivamente
fatto abbandonare l'idea della paretina nord, si va per la normale. Risaliamo
le piste evitando gli sciatori che scendono e salgono, presto tutto questo caos
sarà un lontano ricordo.
Chissà se lo
sbalzo di quota così repentino ci darà fastidio. Partiamo con calma, la prima
parte è molto tranquilla, e la temperatura gradevole. Il pistone marcato, e non
c'è nemmeno troppa folla: quella verrà dopo, chi vuole salire solo questo 4mila
se la può prendere con calma.
Viene poi la
zona in cui occorre passare in mezzo a crepacci e seracchi: muri alti metri che
ci sovrastano, passaggi su quella che ci sembra neve, ma guardandosi intorno si
intuisce che si tratta di un gigantesco ponte. Siamo a due passi dalle piste da
sci, e il paesaggio è..maestondicamente glaciale! Ci sentiamo a nostro agio.
Dal Feejoch
il panorama si apre sul nostro paradiso: Strahlhorn, Rimpifishorn, tutto il
Monte Rosa, Cervino, Monte Bianco, Dent Blanche, si aggiungo ai Dom che già
vedevamo da giù. Mamma mia che acquolina in bocca, mantenetemi che vado a
scalarle tutte!
Pausa
beveraggio e si riparte. Qualche cordata davanti a noi si staglia verso il
cielo. Il proseguo della salita si svolge sulla gobba ovest, dove qualche bel
buco affiora insieme al ghiaccio al suo contorno, ma si passa bene. La pendenza
aumenta un po' per la gioia delle gambe, ma il cuore vede ormai la croce
e..andale andale!
Si obliqua
sulla sud per andare a prendere una traccia in mezzo a sfasciume con ghiaccio,
poi si torna su neve per salire gli ultimi metri su una bella crestina super
estetica. Salire più in alto di così, ormai non si può più! Vetta! Super
panoramica, stiamo bene tutti e tre nonostante la quota (un po' meno per via
della fatica, ma fa parte del gioco) e possiamo apprezzare tutto ciò che ci sta
intorno. Da commozione.
Ma la vera
commozione arriva quando sfodero il Mars di vetta e Stefania e Crtistian..la
candelina! Già, oggi è il mio compleanno, e i miei amici hanno avuto il bel
pensiero di farmi questa piccola festa: buco il mars con la picca, infilo la
candelina e cerco di accenderla e spegnerla. Grazie ragazzi!
Via giù, che
il secondo obiettivo ci chiama: traversata all'Alphubel! Ma vista l'ora di
ritardo..la vediamo già grigia e siamo poco fiduciosi: però avanzare un po' si
può fare, ci si da un orario di ritorno e amen. Oppure si valuta di scendere a
piedi fino a valle ma..vediamo dai.
In breve
siamo di nuovo al Feejoch, passiamo a una conserva corta (e senza nodi a palla
chiaramente) per la parte rocciosa che ho letto essere piuttosto sfasciumosa:
in realtà sì, ma ci sono anche bei tratti in cui usare le mani e potersi issare
su esse.
Parte blanda
la cresta, poche mani e tanti piedi, ma esposta, aerea, bellissima. A filo del
cielo. Io e Cristian ci divertiamo come dei pupi al parco giochi, Stefania
invece un po' meno: ci sta, è inesperta, anche io le prime volte coi ramponi su
roccia progredivo come sui bicchieri di cristallo.
Le mani
cominciano a servire un po' di più: rispetto a foto che ho visto su web, la
cresta è tutta nuda, e i piattini appoggiati a tratti ballano sotto i nostri
piedi. A fianco dei nostri piedi, spesso corre il baratro del versante nord, o
del versante sud, o di entrambi. Canticchio, anche se mi rendo conto che il
tempo scorre, siamo lenti, e mi sa che l'Alphubel ce lo sogniamo.
L'ultima
parte è più arrampicatoria, verticale, forse tratti quasi in strapiombo, ma le
mani sono buone e non c'è nulla di eccessivo. Ancora, io e Cri come nel paese
dei balocchi, Stefania che pensa "ora capisco perchè muoiono gli
alpinisti!": quando tra un paio d'anni rileggerà questo post, si farà
grasse risate.
Finiamo la
cresta rocciosa, con entrambi i miei amici che mi dicono "io da qua non ci
torno indietro!" e la cosa mi fa piacere, perchè così saliamo fino
all'Alphubel e scendiamo verso Langflue: lunghissimo rientro fino a Sass Fee a
piedi, ma almeno altro 4mila nel sacco!
Una bestia
alata arriva da lontano verso di noi, ci passa sotto a pochi metri, corro per
fotografarlo, è un Gipeto! Che bestia ragazzi! Solo che..lui..mangia
carcasse..ci punta? Oggi non ci avrà!
Si scende su
ghiacciaio, altri crepacci nascosti ma una bella traccia che va verso la nostra
agognata prossima cima. Ma non vedo tracce di discesa verso Langflue, e ciò mi
preoccupa: ho già idea che tra un po' si torna indietro.
Arrivati al
Alphubeljoch Cristian dichiara che deve fermarsi per mettere i compeed che ha
una vescica per ogni tallone. Siamo lenti. Non ci sono tracce di discesa.
Incrociamo un solitario che ci riferisce che anche lui dall'alto non ha visto
tracce e che andare giù per Langflue è "Bad bad route".
"Ragazzi, secondo me torniamo indietro". E niente, anche oggi si
tromba domani (vesciche al Cervino, Casco al Pisciadu, soppa che periodo di
rinunce!).
Costantemente
assistiti da panorami mozzafiato su una quantità di cime e ghiacciai che c'è da
perderci mezzora a indicarli tutti.
Cresta
rocciosa a ritroso, Stefania toglie i ramponi e come era prevedibile si sente
più a suo agio. Passiamo a una conserva media da proteggere intorno agli
spuntoni, poi tutto è opinabile e nessuna scelta è mai perfetta.
Tic tac, il
tempo scorre, se siamo tornati indietro e non prendiamo la funivia, siamo però
dei polli! Anche perchè da Mittlealpin non so se si riesca a scendere a
Felskinn a piedi..e sarebbe un problema questo.
Come di
consueto, una volta finite le fatiche, Stefania si riprende e ricomincia a
parlare e prendere in giro tutti. Momento di pausa ad assaporare questo circo
glaciale, la cima conquistata e quella mancata (ma la cresta rocciosa è stata
davvero didattica e divertente), e poi giriamo le spalle al nostro paradiso,
tocca tornare a valle.
Qui altre
foto.
Qui guida.
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