domenica 16 ottobre 2016

Lasciamo il buio alla notte: La Bellezza della Venere

“Ragazzi mi raccomando, la sera prima di uscita a letto presto per esser freschi eh?!” e chi avrà il coraggio di dirlo ai prossimi corsi? Ok che mia mamma mi ha sempre detto “Fate quel che dico, non fate quel che faccio”, però.. Il sabato di riposo si è trasformato in un triathlon dei poverini, ieri sera il concerto di Morgan canta Bowie e poi fino alle 3 a ballare, sudato da matti prendo pure freddo, a letto alle 4e30 e sveglia alle 6: guidato fino ad Arco e..ora se rampega!

Siccome siamo freschi, scegliamo una via facile dal punto di vista tecnico, ma per Stefania molto difficile dal punto di vista psicologico: La Bellezza della Venere, una delle creazioni più facili di Grill, e per questo anche affollata, come oggi. Ma almeno al sole e quindi probabilmente asciutta dopo gli acquazzoni di venerdì e le pioggerelle di ieri.
Al parcheggio si pensava di essere nei tempi giusti, e invece già lo si trova affollato, con un corso del CAI di Padova che parte diretto verso la nostra stessa parete: fino all’ultimo speriamo non vadano sulla nostra stessa via e invece..vabbeh. Alla base di Mercurio Serpeggiante troviamo Dario e Eros, e sulla via da noi prescelta sta salendo Federico con sotto Mattia e Tommaso: com’è piccolo il mondo!
Esaurita la fila delle tre cordate davanti a noi, parto io con altre due cordate che aspettano. Salgo abbastanza svelto, poche foto che oggi è meglio pedalare per una serie di motivi: non trovarsi nel traffico, evitare i sassi di chi hai sopra (più gente sopra = più sassi che fanno base jump), voglia di finire presto per svaccarsi al sole a dormire.
Già a S1 mi spoglio rimanendo in maglietta: i pantaloni ahimè non si possono cambiare, mi ci scioglierò all’interno. Oggi purtroppo si canta poco per via del mal di gola (fai fai il giovane la notte!), Stefania viaggia su L2 e cerco comunque di rallegrarle la salita con le mie dote canore, seguito dal simpatico Davide che poi si alleerà con la mia amica contro di me. Come al solito.
Su L3, da S3, mi rendo conto di quanta gente ci segua: ci saranno 15 persone sotto di noi, e contando le 8 sopra..scappiamo! Ma L4 per Stefania ha un certo significato, e non posso certo metterle pressione proprio qui. Con Federico in sosta, Mattia e Tommaso che salgono, Davide davanti, anche Stefania parte arrampicandosi sul povero Paolo.
Provo a dare sfogo alla mia ugola di piombo, ma dopo due perentori “Taci!” desisto e anche la mia gola ringrazia. Ecco la mia amica che sale, traversa, e poi nella zona clou. Non tentenna più del “solito”, qualche passo da correggere, io ben attento, e lei che sale. Sale. Sale. Sale. Sosta. Giornata di successo! Scogli che si superano, e invidia personale (il mio scoglio..chissà quando verrà).
Raggiungo Stefania in sosta mentre Davide continua a dirmi “beh Andrea perché non canti ora?!” e preso dalla sfida inizio col mio repertorio migliore. Peggiore per chi mi ascolta. Ora la via è tutta in discesa, nonostante sulla carta non lo sia. Su L5 un bel fessurone dopo una blanda passeggiata, almeno siamo riusciti a “seminare” chi ci stà dietro.
Per Stefania ultimo tiro, con un sole accecante e un bel traverso in leggera salita a raggiungere i nostri amici in sosta. Ora lei viaggia in sicurezza, col sorriso e con tensioni ben più basse della partenza: oddio, in realtà in macchina all’andata se l’è dormita tutto il tempo..non pareva così tesa!
Ultimo tiro per me, una partenza da mettersi bene se no sbandieri e ti butti in fuori come uno sciocco, poi si sale bene fino a una sosta che non si vede: da essa, vedrò spuntare la mia amica all’improvviso come se “ma da dove arrivi?!”.
Eccoci fuori, relativamente presto pure, ma meglio così. Il Mars oggi è meritatissimo, e ce lo dividiamo di gusto mentre ormai si scherza e ride, nervi stesi e sonno che ancora è soppresso dall’adrenalina. Una discesa a parlare delle sensazioni provate, complimenti a Stefania. Complimenti che poi devo ritrattare quando sbaglia sentiero di discesa, finendo in direzione Dro invece che parcheggio..

Sistemata la mia piccola casa ambulante, tentiamo l’attesa di Dario e Eros, ma fatta una certa ora io e la mia amica partiamo per birra e panino e insalata al bar Placche Zebrate. Un gelato e un caffe (ma ne servirebbero 10), e si torna in pianura con la voglia di ritornare già ad arrampica il prossimo weekend.

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