Stavolta ci arrivo in tempo. Anzi
troppo in anticipo!
Il giro è il solito, la direzione la
stessa della scorsa settimana, ma c’è un motivo: percorrere la cresta della schiena
del gigante verso est, verso il sole. Parto dal parcheggio con la mia
frontale, i bastoncini per fare casino e quindi avere due armi per
spaventare le bestie con del preavviso. E invece nel buio pesto del
bosco, un gruppetto di cinghiali mi sente tardi e mi fa prendere un
bello spavento.
Continuo per la mia strada, timoroso
del vento previsto dai siti meteo, ma che ancora non sento e quindi
mi tranquilizzo. Le prime luci cominciano a vedersi quando sono già
fuori dal bosco, non sapendo che ore sono mi affretto, che non voglio
mancare l’alba per la seconda volta!
Ora però l’aria in movimento balla
un bel tango. La neve è scomparsa, quel rimasuglio che ti faceva
sperare che i cambiamenti climatici non siano così radicali, e
invece sono proprio uno stravolgimento. Dritto per la croce di vetta,
su un versante leggermente riparato dal vento, ma in cima.. mamma
cara.
Sono in vetta, troppo presto accidenti.
Meglio vestirsi: sotto guanti, guanti, moffole, coprimoffole, pile
smanicato, giacca, wind chill maledetto! Il termometro in vetta segna
-14°C, considerando che il vento quasi mi sposta direi che soffia a
45 km/h, il che crea un effetto wind chill di..-28°C: sole muoviti a
sorgere!!!
Stavolta sono da solo in cima, mangia
qualcosa, cammina per scaldarti, vai al riparo delle rocce, cammina,
nuota a stile per scaldare le mani, sole?!?!?! Dove diavolo sei?!?!?!
Esci!!! Ma chi me l’ha fatto fare.. Belle le nebbie a valle, le
Alpi che sorgono, la toscana con la foschia, la Valle del Liocca con
metà alberi bianchi dalla galaverna, ma soppa che freddo becco!
Finalmente eccola la palla di fuoco:
scaldami un pochetto su.. Per usare il paragone dell’altra volta,
oggi l’Appennino le ha messe le mutande, di castità!
Mi godo il momento, ma lo faccio durare
poco perché qui c’è davvero voglia di scendere. Giù per la
cresta est, veloce per spostarmi dalla furia del vento che ora è
pure aumentato! Veloce percorro la schiena del gigante, guardandomi
intorno, guardando il sole che si è fatto attendere come una bella
ragazza che se la tira.
Sognando cascate di ghiaccio su questi
versanti bassi e che di solito sono coperti di neve, arrivo al
Passone, dove però la croce non fischia.. Ma non ho tempo e voglia
di aspettare che emetta suoni, mi lancio giù per il solito sentiero,
veloce verso l’auto. La toccata e fuga è riuscita nei tempi e
modalità previste. Che fredd!
Qui altre foto.
Qui report.
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