Ora si
inizia a fare sul serio. Colazione il prima possibile in ostello, un sospirone
sulle panchine fuori dalla porta "uff, si parte, e non si torna
indietro" e via andare. La salita da Bressanone a Valcroce (1500m D+) potrebbe evitarsi
con gli impianti, ma la mia filosofia è "only by fair means" quindi
si sale a piedi, tutto.
Lasciare la
città (7:30) acquisisce un significato spirituale, ma come detto, devo pensare
solo alla fatica che faccio, e con lo zaino che mi ritrovo, questo pensiero
inizia subito a farsi strada tra gli altri. Per le vie che iniziano a popolarsi
verso Milan, dove poi si inizia a pestare qualcosa di diverso dal bitume.
Arrivo a
Sant'Andrea e il nome del paese mi lascia basito, io santo, mah. Proseguiamo
che oggi devo andare in la il più possibile, almeno fino al Rifugio Genova!
Dagli impianti parte il salitone nel bosco che affronto a testa bassa, tanto
bassa che arrivo a un punto che penso di aver sbagliato, torno indietro, ma no
non ho sbagliato, torna su, e così 20min volano via, oltre che un pezzo di
morale. Partiamo bene..
Già sudatocome se mi fossi pisciato addosso, alle 10:45 sono a Valcroce (vigliacc, 1500
D+ in 3h15 con questo zaino..) dove ristoro agognando un giro sulla ruota di
"PLOSE" dove si può fare il giro della morte in bici. E da qui, il
panorama si apre a perdita d'occhio.
Sass de
Putia, Odle d'Eores, Odle, Sassolungo, ora la fanno da padrone e ipnotizzano la
mia vista quando essa non è impegnata col sentiero. Il sole cuoce, ma meno
vestito di così non posso salire.. In meno di 1h vinco i quasi 500m per
arrivare al Rifugio Plose (11:45), dove un altro ristoro è d'obbligo, e dove alla ripartenza un
tedesco mi chiede se voglio un mano per issare lo zaino sulle spalle!
Finalmente
sul sentiero trovo il triangolino col 2 all'interno, simbolo dell'Alta Via
Numero 2! Per prati panoramici dove un gruppo di cavalli se la spassa, si
scende molto lentamente fino a entrare di nuovo nel bosco, osservando la mia
prossima meta, il mio prossimo scoglio: la Forcella de Putia. Mentre nel bosco
riecheggia Gigi d'Ag: stanno montando degli stand per una festa..
Appena messo
piede sull'asfalto, la fontana della malga mi abbevera, un po' di bitume e
sentiero sotto strada per poi ricongiungermi a quello che mi porta su un nuovo
gruppo montuoso. Altra pausa ristoro nei pressi di un filo elettrificato che mi fa chiedere
"ma qui le mucche quanto saltano?!", e intanto penso che oggi sto
mangiando davvero poco: questa cosa bisogna che la risolvo e ritrovo appetito.
Passare di
fianco a una cascatella con poccia annessa dove potersi bagnare è una pugnalata
al cuore per chi come me sta sublimando e sciogliendo nel sudore, ma devo
andare, il tempo stringe, sono sempre in ritardo.
Bella
l'immagine di una roccia stretta e aggrovigliata dalle radici di una pianta:
così diversi, un amore impossibile e invece una vita insieme. Pura poesia. O
vaneggio per il caldo e gli sforzi.
La risalita
verso la Forcella de Putia non sembrava così dura, e invece è mortale, non
arriva mai e cerco di tenere la testa bassa per non vedere quanto manca.
incontro pure il mio compagno di stanza di ieri sera! Avanti avanti, e
finalmente arriva, e un altra valle e panorami si aprono ai miei occhi. Sono le
15.
Il viaggione
ha come carota anche la birra finale a Pedavena, ma intanto sogno quella di oggi. E
finalmente alle 15e30 arrivo al Rifugio Genova: decido di non proseguire fino al Rifugio
Puez, meglio conservare un po' di forze, oggi già ho unito due tappe.
Trovo posto
per la notte, e quando sento menzionare la doccia.. "la doccia costa
2,5euro per l'acqua calda" e io furbo "se no è fredda?"
"ghiacciata", e visto che sono un barbone, facciamola ghiacciata!
fare la doccia in rifugio è poco alpinistico, facendola ghiacciata lavo l'onta.
Urca che fredda. ma con le sudate che si fa, una doccia ci sta!
Dopo la
doccia un po' di yoga è un toccasana, con questa vista e questa quota, così intanto
stendo i vestiti che ho provato a lavare. Dopo birra a gogo per reintegrare, e
una bella cena ghiotta! Sento per la colazione, perchè farla alle 7e30 per me è
troppo tardi: ma non hanno thermos e non possono lasciarmi nulla sul tavolo,
uffa. prendo un panino per domani e fine, tristezza.
Non ci si
può nemmeno perdere il tramonto da questa terrazza sulle dolomiti, e infatti
dopo cena vado fuori (le prossime sere il cielo non sarà così limpido!).
26.71km, 8h,
2400m D+, 640m D- (dislivelli ricavati dalla guida di Paolo Cervigni).
Qui la guida del Buon Paolo Cervigni, ottima, contiene già le immagini delle mappe, così si può fare a meno delle cartine.
Link alla pagina generale.
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