Sveglia
presto, niente colazione, e alle 5e45 sono già col naso fuori: anche se in
maniche corte fa freschino, vado avanti così. Il sole è ancora ontano dal
sorgere, e le mucche a Passo Poma sono sagome nere verso il cielo. La terra
dolce lascia ben presto a un sentiero di roccia dura. Anche l'animo si evolve
così?
Poi, anche
il sole decide di svegliarsi, e le Puez e le Odle diventano tutto un fuoco. E
anche io se i raggi del sole mi scaldassero un pochino..non mi farebbe schifo!
Marmotte che
fanno le tane sul sentiero, o sentieri che nascono sulle tane delle marmotte?
Arduo dilemma.. Loro fischiano ma io non gli rispondono: l'ultimo giorno
invece, mi metterò a provare a dialogare con loro in marmottesco.
Poi anche lemucche mi bloccano l'accesso al sentiero, ma quelle non possono rifugiarsi in
tana, e devo farle scansare con dolcezza: son poi sempre bestie da quintali
quelle..a me un po' di paura la stazza la fa! Traversone in vista della
Forcella dla Roda, camosci che scappano sul ghiaione (decine e decine) e io che
già sudo.
La salita è
la prima vera della giornata, e già si fa dar del lei. Ma alle 7e30 ci sono, e
un nuovo spuntino è doveroso: ieri ho mangiato davvero poco, oggi non voglio
fare questo possibile grave errore. Il freschino dell'ombra aiutato dal vento
però invogliano a darsi una mossa.
Indeciso se
scendere o traversare, seguo il camoscio, su quella che in realtà è una
variante: volevo evitare le varianti e fare la classica, ma trovo subito un
triangolo e credo sia quella giusta! Invece no. Ma va bene, un bel tratto
attrezzato per nulla banale, freddo e dove occorre anche arrampicare un
pochino, mi conduce a Forcella Nives, dove un'altra valle mi appare agli occhi.
Sono le 8.
I prati di
ieri hanno lasciato posto alla roccia, alla Dolomia, quella vera, che adesso
pesto e vedo in lontananza: ma non troppo lontana, visto che presto la
raggiungerò. Superpanorami qui, sopra la Vallunga dove già vedo l'invernale Perla Azzurra, gran salita
di quest'inverno passato. Alle 9 sono già al Rifugio Puez: mentre alcuni partono per la loro
prossima tappa, e io ne ho già fatta una.
Sosta cibo,
riempio l'acqua, e riparto anche io: un solitario col cane (anche lui con
zainetto), che inizia a seguirmi. Amico ok che ho bisogno di compagnia, ma il
tuo padrone è la. Ben presto raggiungo la Forcella de Ciampei, dopo aver
superato una coppia che si fa anche lei un bel trekking, beati voi!
Sull'Altopiano
de Crespeina iniziano i paesaggi lunari, il sali scendi che fa riposare ma
innervosisce perchè non si capisce se e quanto avanzi. Un bel lago, dove vorrei
fare il bagno ma non posso, troppo presto! Alle 10 sono alla Forcella de
Crespeina, la solitudine svanisce, le funivie del Passo Gardena hanno portato
su gente, e ancora non so quanta.
Uno sguardo
al tracciato già percorso di oggi, e un panorama davvero particolare con quei
due montarozzi di sabbia che paiono due vulcani trapiantati in dolomiti.
Giù per un
altra valle ma su ben presto verso il Passo Cir, dove guglie verso il cielo mi
tornano a far venire la voglia di arrampicare: ERA ORA! Dai che si smuove
qualcosa.. Mi divincolo in mezzo a un'altra città di sassi, in mezzo alla
folla, e alle 11 sono a Passo Gardena: e che caz, adesso mi integro con bevande
e panino!
Finita la
pausa, sospirone e si riparte: mi attende forse uno dei passaggi che più bramo,
l'attraversamento del Gruppo del Sella, inside the Dolomites, inside me. Il
sentiero del diavolo (666) intanto mi regala un bello strappetto, poi un
semipiano dove scorro sotto paretoni dove dio solo sa quante vie corrono, e
infine eccola, la Val Setus.
Sassi e
tanta ghiaia, che inizialmente prendo troppo
a destra, seguito da una comitiva che probabilmente non ha il mio stesso
spirito di usare le mani. Poi ecco il sentiero, la salita ripida, su su! In
vista dei cavi metallici, meglio non farmi superare, e in tutta fretta zaino di
nuovo in spalla e salire!
Ma sulla
ferrata ci sono tante persone. Metto il casco (grazie Gianluca!) e sfruttando
la ridondanza di cavi (in molti tratti ci sono 2-3 linee di salita parallele)
supero tanti tirandomi su di braccia che mano Stallone (infatti alla fine avrò
male ai muscoli superiori). Meno male alcuni li supero, cadono palloni di
roccia!
Si sbuca su
un nuovo paesaggio lunare, ancora non sono sull'alto altopiano del Sella, ma
già qui è davvero..galattico!
Poco prima
delle 13 sono al Rifugio Pisciadu: troppo presto! Così sono già due tappe
affrontate oggi, ma la giornata è ancora lunga (anche se il cielo minaccia..).
E qui c'è un lago da favola dove giuro che farei il bagno che si fermo la notte
qua!
Ma la mia
ambizione di metterci pochi giorni a finire l'Alta Via 2 è tanta e..non posso
sprecare le occasioni. Finita la pausa, riparto. Ciao lago..ci rivedremo un
giorno..
E il viaggio
dentro il Sella riparte, salendo e salendo, tra ghiaioni, rocce, tratti
attrezzati, forcelle che come finestre regalano la vista oltre questi paretoni
di roccia. La fatica si sente, bene! Quello che volevo. Quello che mi serve.
Solo che mi
pare di vagare a vuoto, destra, sinistra, perdo un po' la direzione della mia
meta, e questo non fa bene alla testa. Ma evito l'errore di ieri, i cartelli
c'erano, altri sentieri o bivi no, quindi va bene! E infatti va bene, solo che
quando arrivo in alto e vedo dove sta Cima Boe (il Rifugio Boe è sotto)..vacca
che giro!
Ma che nuovo
paesaggio lunare anche..
Il cielo
minaccia, e non voglio minacce. Via verso una nuova meta, ammirando però
tutt'intorno i siluri di roccia che emergono ovunque, e uno strano cerchio di
sassi dove in tanti hanno aggiunto la loro decorazione: chissà dall'alto cosa
si vede.
Alle 14e45
sono al Rifugio Boe anche qui c'è posto. Mi faccio accomodare nello stanzone, e capisco che la
gestrice litiga con due tizie che non si sono messe nei letti indicati,
maledette, che così a me resta il posto buio! Sciacquata in bagno, oggi non si
può fare di più, poi birra e panino subito.
Dopo provo a
fare yoga, ma oggi non riesce: la roccia forse è troppo dura rispetto al prato,
e le nuvole che offuscano il sole rendono l'ambiente più..fresco! A cena mi
ritrovo al tavolo con una coppia di Fano: lei amante della montagna e lui del
mare, i casi della vita! Rispetto a ieri sera le chiacchiere sono maggiori, si
vede che la solitudine inizia a pesarmi anche a me. Che fai che non fai, ma
come mai così di corsa, quando sentono i motivi (senza dilungarmi troppo),
capiscono. Passiamo a chiacchiere frivole, e poi a letto! Dopo il grappino..
23.57km, 9h,
1660m D+, 1071m D- (dislivelli ricavati dalla guida di Paolo Cervigni).
Qui la guida del Buon Paolo Cervigni, ottima, contiene già le immagini delle mappe, così si può fare a meno delle cartine.
Link alla pagina generale.
Nessun commento:
Posta un commento