Prologo e Epilogo.
Ieri siamo a Cortina, al Camping Dolomiti, installati, mangiato e brigato in attesa che il meteo migliori. Ma anche per oggi le previsioni non sono incoraggianti, mentre per domani e sabato danno possibilità alla grande di sole. Sai che famo allora? Esploriamo la zona dove pensiamo andare ad arrampicare, così almeno cerchiamo già gli attacchi e simili e non perdiamo tempo in futuro..
Ieri siamo a Cortina, al Camping Dolomiti, installati, mangiato e brigato in attesa che il meteo migliori. Ma anche per oggi le previsioni non sono incoraggianti, mentre per domani e sabato danno possibilità alla grande di sole. Sai che famo allora? Esploriamo la zona dove pensiamo andare ad arrampicare, così almeno cerchiamo già gli attacchi e simili e non perdiamo tempo in futuro..
Sveglia con calma, e la sorpresa di un
cielo mica troppo minaccioso: ci girano già le balle. Diretti a
passo Falzarego, fa bello freschino laggiù! Caffettino e poi in
cammino, vestiti da turisti e con guide e macchine fotografiche in
mano, ci mancano solo gli occhi a mandorla! Ah, e a me mancano le
batterie della macchina fotografica, porca pupazza, oggi fotografa
solo Riccardo.
Si sale sul sentiero verso la base del
Piccolo Lagazuoi, dove corre la via Cengia Martini. Scorgiamo una
cordata, e sia a sinistra che a destra gente che arrampica a
monotiri: ma c’è una sorta di falesia! Porca miseria, potevamo
fare qualcosa.. Va beh, teniamoci per domani.
Alla base vediamo una roccia
bellissima, due chiacchiere con chi è più fortunato di noi e
arrampica, e poi continuiamo il nostro giro rimanendo alla base della
parete e camminando verso ovest, alla scoperta di altre vie,
monotiri, gallerie, ecc. Finché non finiamo in un canalone dal quale
scendiamo verso la macchina. Insomma, il meteo regge più di quello
che doveva, ma a ben pensarci è un bene visto che non abbiamo nulla
con noi per coprirci nel caso venga giù dell’acqua..
In macchina e via al
Risotrante da Strobel, parcheggio per visionare le vie che corrono sulle Torri di
Falzarego e Col dei Bos. Saliamo lungo il sentiero come se fossimo
due escursionisti della domenica, vestiti quasi bene e con scarpe non
proprio adatte a terreni resi infidi dalla pioggia incessante di
questa stagione balorda, ma tant’è. Almeno Riccardo fa incontri e
foto interessanti..
Si sbuca sul sentierone che poi diventa
quasi piano, e il cielo inizia a farsi minaccioso.. Ci si dirige
verso l’ospedale militare, per poi piazzarsi su una roccia e alzare
lo sguardo alle pareti rocciose e abbassarlo sulla guida del Bernard.
Si sogna e ci si maledice per la giornata che doveva essere peggiore,
e invece qualcosa si poteva fare.. Amen.
Qui foto della giornata.
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