Prologo e Epilogo.
Oh bene, è da quando siamo arrivati a
Cortina che dicono che oggi ci sarà bello, e anche Claudio
è da qualche giorno che ci dice che può essere la giornata per
uscire, siamo carichi a molla! Per un discorso di temperature,
esposizione, avvicinamento, discesa, la zona di Falzarego esplorata ieri fa al caso nostro.
Sveglia di buon ora per godersi la giornata finalmente!
Ma al passo fa freddo e il cielo non è
sereno.
Ma porca vacca che nervoso, e questo è
ancora nulla! Ce ne stiamo un po’ in macchina gioginare in attesa
che il sole spunti dalle nuvole a scaldarci, e nella speranza che il
bar apra per un caffè, ma alle 8e30 ci incamminiamo verso la parete
del Piccolo Lagazuoi. Siccome la giornata è meno promettente di
quello che doveva essere, via corta e poi vediamo di fare qualche
monotiro alla base per allungare.
Su per il sentiero, quanto fuma il
Lagazuoi, neve fresca sulla Marmolada (quando la regina si vede). Il
sole ora un po’ scalda, ma se ci si guarda intorno questa sembra
un’isola felice, e nonostante la speranza che resti tale per ancora
parecchie ore, non ne siamo convinti.
Parto io, l’arrampicata è
divertente, non troppo obbligata e la roccia è davvero ottima,
compatta, difficile che resti qualcosa in mano. Ma questo è anche
frutto del fatto che si tratta di una via parecchio ripetuta, anche
se oggi..ci siamo solo noi. Come mai?!
Ora tocca a Ricky,
e le nuvole iniziano ad avvolgere la parte alta dell’ammasso
dolomitico che stiamo tentando di scalare. Le premesse per quello
sarà più tardi iniziano a esserci tutte. Osservo lo spigolo sud
della Torre Piccola di Falzarego, sarebbe stata una meta ben più
ambita per oggi, ma il meteo trovato ci ha fatto desistere. Che linea
però..
Inizio il terzo tiro, e se mi guardo
intorno verifico che ormai siamo ad altezza nubi: non ancora in
mezzo, ma temo mancherà poco. Beh poco male, la discesa dovrebbe
essere abbastanza facile, l’importante è superare il prossimo
tiro, il chiave. Ormai ci ho già dato a mucchio, mi sa che usciti
dalla via abbiamo finito la giornata.
Tocca al mio amico, e inizia a piovere.
Gustoso affrontare il tiro col passo più duro sotto l’acqua, che
non è un acquazzone ma nemmeno una pioggina fine. Ormai però
facciamo forse prima a uscire che calarci, e poi che cazzo, sembrava
dovesse essere giornata memorabile dopo tre di stop! Supera il passo,
mi urla poi dalla sosta ma non sento, i tre strattoni sono chiari.
Metto il turbo. Ma già le mani erano fredde per la temperatura, ora
il bagnato rende la sensazione molto più acuta!
Il prossimo tiro dovrebbe essere facile
facile, ma la solita insidia sul facile è la consistenza del
terreno: friabile! E infatti su con passo felpato, qualche protezione
più per tenere la corda lontano dal terreno che per me, e inizia a
tuonare in modo cospicuo. Porco cane, c’è una ferrata sopra le
nostre teste.
Arrivo sulla Cengia Martini, ma dove
sosto?! Sul cavo della ferrata non mi sembra in caso, trascino la
corda che fa attrito verso degli spuntoni, e parto a scheggia a
recuperare il mio amico, e con ancora le scarpette ai piedi e legati
fuggiamo sul sentiero di discesa, trovando una grotta in cui
rifugiarci.
Piove per la miseria, in realtà scende
pure qualche falistra di neve, e visto che tuona e fulmina, ci
infiliamo bene in fondo nella grotta, nella quale vediamo passare
delle frontali di persone che nonostante il meteo proseguono la loro
escursione nelle gallerie del Lagazuoi. Una volta ben vestiti e
coperte le corde (domani speriamo bene siano asciutte!), andiamo giù
che è meglio.
Incontrando le classiche persone da
chiamata al soccorso alpino (ok noi che ormai dove eravamo dovevamo
proseguire per poi tornare giù più svelti, ma voi cosa continuate a
salire? E con dei bambini?), scendiamo di fretta per allontanarci
dalla montagna. Dalla pista da sci guardiamo sconsolati la parete
dove corre la via: fatta anche questa, ma sempre col cardiopalma.
È ferragosto e piove da matti, e fa
freddo, e a Passo Giau (e non solo) nevica. Ma che estate è?! E ieri
mattina il meteo era dato buono per oggi: è la sera alle 20 che
l’hanno cambiato! Doccia calda in campeggio e andiamo a fare un
giro verso San Candido, polenta e salsiccia a una sagra deserta causa
temporale, e così si conclude in modo sconsolato la giornata.
Speriamo in domani.
Qui altre foto.
Qui report.
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