venerdì 15 agosto 2014

Vacanza dolomitica, day 9: Piccolo Lagazuoi, via Cengia Martini

Prologo e Epilogo.

Oh bene, è da quando siamo arrivati a Cortina che dicono che oggi ci sarà bello, e anche Claudio è da qualche giorno che ci dice che può essere la giornata per uscire, siamo carichi a molla! Per un discorso di temperature, esposizione, avvicinamento, discesa, la zona di Falzarego esplorata ieri fa al caso nostro. Sveglia di buon ora per godersi la giornata finalmente!
Ma al passo fa freddo e il cielo non è sereno.
Ma porca vacca che nervoso, e questo è ancora nulla! Ce ne stiamo un po’ in macchina gioginare in attesa che il sole spunti dalle nuvole a scaldarci, e nella speranza che il bar apra per un caffè, ma alle 8e30 ci incamminiamo verso la parete del Piccolo Lagazuoi. Siccome la giornata è meno promettente di quello che doveva essere, via corta e poi vediamo di fare qualche monotiro alla base per allungare.
Su per il sentiero, quanto fuma il Lagazuoi, neve fresca sulla Marmolada (quando la regina si vede). Il sole ora un po’ scalda, ma se ci si guarda intorno questa sembra un’isola felice, e nonostante la speranza che resti tale per ancora parecchie ore, non ne siamo convinti.
Parto io, l’arrampicata è divertente, non troppo obbligata e la roccia è davvero ottima, compatta, difficile che resti qualcosa in mano. Ma questo è anche frutto del fatto che si tratta di una via parecchio ripetuta, anche se oggi..ci siamo solo noi. Come mai?!
Ora tocca a Ricky, e le nuvole iniziano ad avvolgere la parte alta dell’ammasso dolomitico che stiamo tentando di scalare. Le premesse per quello sarà più tardi iniziano a esserci tutte. Osservo lo spigolo sud della Torre Piccola di Falzarego, sarebbe stata una meta ben più ambita per oggi, ma il meteo trovato ci ha fatto desistere. Che linea però..
Inizio il terzo tiro, e se mi guardo intorno verifico che ormai siamo ad altezza nubi: non ancora in mezzo, ma temo mancherà poco. Beh poco male, la discesa dovrebbe essere abbastanza facile, l’importante è superare il prossimo tiro, il chiave. Ormai ci ho già dato a mucchio, mi sa che usciti dalla via abbiamo finito la giornata.
Tocca al mio amico, e inizia a piovere. Gustoso affrontare il tiro col passo più duro sotto l’acqua, che non è un acquazzone ma nemmeno una pioggina fine. Ormai però facciamo forse prima a uscire che calarci, e poi che cazzo, sembrava dovesse essere giornata memorabile dopo tre di stop! Supera il passo, mi urla poi dalla sosta ma non sento, i tre strattoni sono chiari. Metto il turbo. Ma già le mani erano fredde per la temperatura, ora il bagnato rende la sensazione molto più acuta!
Il prossimo tiro dovrebbe essere facile facile, ma la solita insidia sul facile è la consistenza del terreno: friabile! E infatti su con passo felpato, qualche protezione più per tenere la corda lontano dal terreno che per me, e inizia a tuonare in modo cospicuo. Porco cane, c’è una ferrata sopra le nostre teste.
Arrivo sulla Cengia Martini, ma dove sosto?! Sul cavo della ferrata non mi sembra in caso, trascino la corda che fa attrito verso degli spuntoni, e parto a scheggia a recuperare il mio amico, e con ancora le scarpette ai piedi e legati fuggiamo sul sentiero di discesa, trovando una grotta in cui rifugiarci.
Piove per la miseria, in realtà scende pure qualche falistra di neve, e visto che tuona e fulmina, ci infiliamo bene in fondo nella grotta, nella quale vediamo passare delle frontali di persone che nonostante il meteo proseguono la loro escursione nelle gallerie del Lagazuoi. Una volta ben vestiti e coperte le corde (domani speriamo bene siano asciutte!), andiamo giù che è meglio.
 Incontrando le classiche persone da chiamata al soccorso alpino (ok noi che ormai dove eravamo dovevamo proseguire per poi tornare giù più svelti, ma voi cosa continuate a salire? E con dei bambini?), scendiamo di fretta per allontanarci dalla montagna. Dalla pista da sci guardiamo sconsolati la parete dove corre la via: fatta anche questa, ma sempre col cardiopalma.
È ferragosto e piove da matti, e fa freddo, e a Passo Giau (e non solo) nevica. Ma che estate è?! E ieri mattina il meteo era dato buono per oggi: è la sera alle 20 che l’hanno cambiato! Doccia calda in campeggio e andiamo a fare un giro verso San Candido, polenta e salsiccia a una sagra deserta causa temporale, e così si conclude in modo sconsolato la giornata. Speriamo in domani.

Qui altre foto.
Qui report.

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