martedì 1 maggio 2012

I riding in the rain, Fanano MTB e tigellata


Ritorno alle origini della MTB oggi: uscita coi ragazzi conosciuti alle uscite di Nuovi Orizzonti del 2008, e che spesso si trovano per qualche sgambata. Preso dalla disperazione della meteo ieri posto su facebook un semi annuncio di richiesta di salvataggio da una giornata in casa, e il Bompa risponde con la proposta di un giro in MTB: peccato che la mia Kona dopo Sasso Marconi sia dal meccanico! Ma la buon anima compassionevole del Bompa mi offre la sua altra bici. Sempre sia lodato.
Carico come una molla me ne vo a letto, mi sveglio presto presto, e quando son li pronto per partire un suo sms mi gela il sangue: “giro annullato..”, noooooooooooooo. Beh, in effetti mi son svegliato che diluvia qui nella bassa, però magari la è meglio.. Secondo le previsioni dovrebbe tenere fino al primo pomeriggio.. Scambio di sms, dai si va lo stesso me e te, se no facciamo un trekking, alla fine si va via tutti e bona li!
Fiduciosi si parte, e verso Marano il cielo si apre. Poi certo, il Cimone è bello avvolto dalle nubi, ma si spera svignarsela da loro! Siamo io, Bompa, Enrico, Stefanone, Alle, Alle, e Nciola che ci raggiunge in corsa.. Giro classico, Fanano-Fellicarolo-Taburri-Colombino-425-e rientro. Ma queste sono delle brutte bestie in mtb, starci dietro non sarà facile. Devo pure subire il test psicologico di Enrico, ce però supero a pieni voti con un “la montagna non si sposta”: ci accordiamo sul fatto che questo test sarà da ripetere a Nicola.
Costante salita fino ai taburri su terreno insensibile alla pioggia passata, poi però il fondo si fa sdrucciolevole.. Negli strappetti servono più le gomme buone che i polpacci, ma Enrico ha entrambi e va come una scheggia. Al bivacchino nel bosco dopo il bivio per il Monte Lancino, le gocce fanno capolino. In breve diventano tante gocce, è ora dell'impermeabile, che ci accompagnerà fino all'auto. La sella non è troppo comoda, e sento che mi manca l'ammortizzatore sotto il culo: kona mia, dove sei?!
Finalmente inizia anche il single track, qualche saliscendi nel bosco, e si arriva al Passo del Colombino, punto panoramico sul quale sostiamo brevemente per aiutare Stefanone a finire i biscotti, un grande sacrificio. Bene, è ora di scendere a crepacollo! Non troppo crepacollo però, perché oltre che essere su una front di 17 (la mia kona è una full di 19), anche il fondo mi intimidisce alquanto, e perciò meglio usare cautela! Ma appena sarà secco e riavrò la mia bimba..me lo segno questo sentiero!
Ma pur scendendo dalla sella per i tratti più impegnativi, il divertimento è assicurato. Pure la caduta è per me un momento ilare: certo, se invece che su un materasso di foglie ai 2 km/h fossi caduto su un sasso ai 50 km/h, la musica cambiava. Si arriva così sull'asfalto finale, dove in discesa si toccano i 65 km/h, per poi tornare a salire verso Fanano: salita che Nicola si evita facendosi venire a prendere dalla morosa!
Via veloci alle macchine, lavatina alle bici nella fontana di paese, cambio integrale degli abiti inzuppati, e poi alla ricerca di cibo. Mi sarei accontentato di una birra e qualcosina da sgranocchiare, e invece finisce con un pranzo vero e proprio a base di gnocco e tigelle e lambrusco: very good! Mission completed. Kona mia, ti aspetto per discese goduriose..

Qui  altre foto, ma visto che la mia macchina è idrofobica, non ne ho fatte tante..
Qui  report.

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