sabato 20 dicembre 2014

Un sabato plaisir: Via Sabina

Ci si trova senza ancora saper bene dove andare: non è il migliore degli inizi, ma ne verrà fuori lo stesso una spensierata giornata, una via plaisir e finalmente le corde nuove! Siamo io, Fiorella, Paolo e Ivan, destinazione Arco, il regno dalle migliaia di vie, dove io ne conosco due o tre, ma gli altri ben di più per fortuna. Parete di San Paolo, ma prima colazione aspettando il sole inizi a scaldare.
En marche, ma in auto alla ricerca visiva di dove sia la via sulla parete, è qui, è li, è la, una semi peripezia per parcheggiare e finally, alle 9 ci mettiamo in cammino, dopo che Fiorella ha fatto dodici giri andata ritorno all'auto per cose dimenticate.. Sembra non iniziare mai questa salita.
Parte Paolo che come al solito sgomita per il parto io parti tu, vai te così non ci rompi l'anima, e dopo Ivan salgo io con Fiorella che mi fa sicura. Primo tiro facile con buoni appigli, e che regala un po' di sole che scalda bene, alla sosta sotto non si stava così tiepidini.. Mentre osservo Ivan che sale sul secondo tiro mi rendo conto che la relazione del libro e quella su web sono un po' diverse.
Arriva Fiorella, che si appresta a seguire le orme della cordata che ci precede, su un primo tratto leggermente di forza e su un secondo un po' più di equilibrio, sempre ben ammanigliato e piacevolmente al sole. La chiodatura scarsa (ma sufficiente) permette di non rendere obbligata la salita, e così ognuno segue un po' la via che crede, che
Alla seconda sosta ci permettiamo due risate, ora che carburo la consueta allegria che mi porta questo sport si inizia a far strada a mo di ariete nelle preoccupazioni della vita quotidiana che pian piano scemano lontane dalla mia testa: si scrive “alpinismo”, si legge “voglia di evadere”.
Sul terzo tiro si trova un passaggio un po' da impegnarsi, di fiducia, e infatti ci resto un pochino a riflettere sul come farsi: ma sono io che sono scarso e timoroso, si fa si fa! Arrivo dopo una placchettina sotto un bel tetto, che mi invoglia a provare: tasto un pochino ma non trovo belle manette, forse non cerco abbastanza, tuttavia mi pare chiaro che in realtà la via traversa verso destra, c'è un cordone, lo seguo e sbuco su una rampa terrosa in vista di Paolo. Lui è salito dritto sul tetto, una variante di VI.
Recupero Fiorella con sforzo immane visti i giri che fa la corda, con Paolo che impreca a Ivan che sta concatenando i prossimi due tiri. Paolo che dimenticherà un cordino sull'albero che io crederò della via e che quindi resterà lì per i prossimi passaggi. Fiorella segue le orme di Ivan concatenando anche lei, io seguo cercando pure di complicarmi la vita su questi balzelli rocciosi che intervallano una salita poco gratificante e vegetativa. Poi vicino alla sosta il terreno si fa infido, alla faccia dei blocchi instabili, un appoggio cede e rimedio qualche graffio, ma fossi stato da primo..
Meno male Fiorella ha concatenato, così mi becco il tiro più bello della via, prrr! (dai Fiorella scherzo..). Si parte con uno strapiombo un po' da cercare, la prima parte è una formazione rocciosa a blocchi che spuntano dalla montagna come a voler scappare da essa. Poi la verticalità si appiattisce, ma anche i blocchi che lasciano a una parete esposta e aerea, ma sempre ben ammanigliata. Davvero carino.
Arrivo in sosta, da qui si potrebbe uscire verso destra, ma esiste anche l'uscita diretta, che infatti Ivan sta affrontando mentre recupero Fiorella. Ma che fatica che fa.. Mi concentro sulla mia seconda e sul farle qualche foto quando sbuca dalla parte verticale. Poi vedo che parte Paolo, il suo primo aveva già munto a dovere, ma quando vedo che anche lui usa i rinvii per issarsi capisco che deve essere davvero duro quel diedro strapiombante.
Arriva Fiorella, io non c' ho voglia di salire da primo quel tiro, se vuoi farlo tu avanti. Ci pensa un pochino, poi “dai, so che me ne pentirò ma ci provo”. Intanto arrivano Paolo e Ivan a osservarla. Resting, azzero, lancio con rinvio in mano a prendere lo spit al volo, ecc, ma supera quel tratto che Paolo definirà un buon 6b, altro che VI (spittato comunque). Brava Fiorella.
Eh, me tocca anche a me, dopo il freddo patito in sosta (il sole era ben oscurato da un albero, accidenti). Andiamo, al massimo azzero pure io, e infatti azzero a volontà, troppo duro per le mie scarse capacità e per il freddo che mi è venuto addosso. Mi appendo anche un attimo per fare qualche bella foto però.
Eccoci fuori dalla via, tutti e quattro, si beve e mangia qualcosa di veloce e poi giù. Ma verso sud o verso nord? Discesa alpinistica o facile ma lunga? Alpinistica of course, e tra cengie un po esposte, passaggi in mezzo a massi a mo di camino, corde fisse su placche scivolose, si torna alla macchina per terminare con un po' di shopping natalizio ad arco, due mezze corde nuove ci volevano.

Qui la relazione seguita (quella sul libro delle vie ad Arco è diversa).
Qui altre foto.
Qui report.

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