Se me l'avessero detto che mi sarei
divertito così tanto, non ci avrei creduto. Ero molto sfavato per un
paio d'occasioni perse per questa giornata/nottata, e invece..ma
veniamo con ordine.
Lama del Dolo, una conformazione rocciosa stranissima, la puntavo
dalla prima volta che ne lessi la descrizione, e anche Nicola
(che l'aveva cercato l'anno scorso, qui):
sulle Alpi il meteo is no good, Arco e lago idem, la Pietra è sempre
li, proviamo 'sta lama! Siamo io con Mirko, Nicola con Marco B, Davide con Roberto, Cristian con Davide. C'è freschino già al
parcheggio, tira vento, figuriamoci laggiù nella gola del torrente!
Ma vai con l'ottimismo.
Si scende per sterpaglie, traccia
definita manco l'ombra, ma tanto è intuitivo, c'è da arrivare in
bocca al torrente! E ci arriviamo, e lui è li con le fauci aperte..
Ma per ora gli scappiamo. Costeggiamo la sinistra orografica verso
valle: ricordo che Nicola mi disse che c'era da passare dell'altra
parte e poi tornare da questa, ma non mi sembra troppo secco questo
torrente..mah.
Cammin cammina giungiamo all'attacco
della Via della Spada (persorsa da Nicola l'anno scorso nel link precedente), che dà a picco sul torrente su un paretone:
cosa ci fa qui questo paretone che siamo nel bosco dell'appennino
reggiano!? Cristian e Davide si fermano qui, io preferisco tentare la
lama che deve essere più estetica e..più facile. Bene, c'è solo da
trovare come passare di la: c'è da cercare il punto migliore per
guadare.
Esplora esplora, giungiamo nel punto
che sembra il migliore, ma c'è comunque da bagnarsi: il torrente è
largo una decina di metri buoni. Siamo qui, in braghe lunghe e col
pile, col vento, e dobbiamo bagnarci?! In quest'acqua dall'aspetto
gelido?! Se po' fa'! E il Dolo apre le fauci per darci una
morsicatina. Tra me, Mirko e Nicola è una gara al primo a buttarsi
dentro, ma vinceremo io e Mirko, che a piedi nudi, abbigliati solo con
mutande, casco e imbraco, attraversiamo legati alla corda che
trainiamo. A 2/3 Mirko prosegue, io mi fermo su un sasso per fare
sicura e aiutare gli altri nel passaggio. Ma quanto è “tonificante”
l'acqua!
Anche gli altri arrivano dalla giusta
sponda, e infine Nicola che slega la corda che si era tesa per
facilitare il passaggio. Ma cosa mi rivesto a fare? C'è da fare un
secondo guado tra un po'..resto in mutande e mi metto la maglietta, ma sulle
gambe nude agiranno le sterpaglie senza opposizioni di sorta.
Passiamo vicini alla parete dove Cristian e Davide sono appesi: ci
vedono in quello stato, chissà cosa pensano..
È un posto davvero magico, bisogna ringraziare Nicola per averci portato. Solo ora riguardando i video (video e altro video e altro video) e le foto me ne rendo a pieno conto: il fragore della corrente, l'acqua, il verde, il vento che scuote e anima gli alberi. Ma in quel momento, mentre si era lì, il sapere che ci aspettava un altro guado, volendolo affrontare per non ripetere quello precedente, ci teneva la mente occupata.
È un posto davvero magico, bisogna ringraziare Nicola per averci portato. Solo ora riguardando i video (video e altro video e altro video) e le foto me ne rendo a pieno conto: il fragore della corrente, l'acqua, il verde, il vento che scuote e anima gli alberi. Ma in quel momento, mentre si era lì, il sapere che ci aspettava un altro guado, volendolo affrontare per non ripetere quello precedente, ci teneva la mente occupata.
Ed ecco la Lama, è lei! Ma è
dall'altra parte..tutto da copione. Solo che qui l'acqua è più
profonda, ho paura che non sarà come il primo che ha rasentato
l'intimità: stavolta l'intimità va a bagno! Mi lego la corda,
niente imbraco che non voglio bagnarlo, ne realizzo uno di emergenza
e parto, dopo un attimo di riflessione.
Tre passi e torno indietro, mi cavo l'ultimo capo di abbigliamento rimastomi, perché averlo bagnato tutto il dì non sarebbe piacevole. E con questo appeso alla fettucia mentale del casco (che eleganza!), la goliardia si spreca. Oh la peppa, qui tutto il tratto è sott'acqua rasentando il pipino: da un momento all'altro temo lo spasmo supremo, che per fortuna non arriva, passo la riva e mi do una stiracchiata verso l'alto! Mission completed! Lego la corda più in alto possibile e Mirko può avanzare.
Tre passi e torno indietro, mi cavo l'ultimo capo di abbigliamento rimastomi, perché averlo bagnato tutto il dì non sarebbe piacevole. E con questo appeso alla fettucia mentale del casco (che eleganza!), la goliardia si spreca. Oh la peppa, qui tutto il tratto è sott'acqua rasentando il pipino: da un momento all'altro temo lo spasmo supremo, che per fortuna non arriva, passo la riva e mi do una stiracchiata verso l'alto! Mission completed! Lego la corda più in alto possibile e Mirko può avanzare.
Almeno stavolta riusciamo a esser furbi
e con una corda doppiata fare il passaggio del materiale, così mi
accorgo di strane chiazze di sangue sulla sponda dove sto: è il mio
tallone, che grazie alla pompa venosa del piede perde sangue a go go.
Ma il freddo non mi fa sentire nessun dolore. Tutti passano, chi
meglio chi peggio, ma stavolta è più tosta per tutti. Bene, si
potrebbe anche arrampicare adesso..
Si parte col fragore del Dolo alle
spalle, con un diedro che poi diventa parete verticale, e permette
così di alzarsi al di sopra degli alberi: si comincia ad avere una
visuale “dall'alto”, e si inizia a delineare la caratteristica di
spigolo di questa via. Questa roccia è una Pietra di Bismantova
prima della ripulita con la vaporella!
Il secondo tiro prosegue sempre a
gradoni, e si arriva alla base di un pinnacolo..lo spigolo si
assottiglia, che figata. Figata da sgugnare, perchè il terzo tiro
prevede del dulfer aggressivo, poi un'aderenza di fiducia..ma diceva
il saggio “fidarsi è bene, non fidarsi..”
Quarto tiro con traverso esposto vista
valle del Dolo alta, e poi su appoggiandosi a cose instabili. Ma mai
instabili come al quinto tiro, dove si passa su una forcelleta dove i
massi giocano a shangai.. Speriamo tengano!
Sesto tiro, quello chiave, bello tosto,
e infatti con l'alternanza prevista, tocca a Mirko. Già Nicola lo
vediamo molto pensieroso, studia studia (Davide e Roberto sono già
alla macchina a mangiare), e alla fine passa. Anche Mirko ha il suo
da fare, ma passa. Quando ci arrivo io, capisco quanto l'altezza (e
la bravura) di Davide (che è sceso per erba ed è venuto in sosta a
trovarci) sono state preziose in questo tratto. Minchia, vorrei farlo
bene, ma da poco tira un vento maiale, che mi sposta di lato proprio
mentre sono appeso come un salame!
Bene bene, siamo fuori, c'è da
risalire un 15 minuti a piedi, ma non voglio togliermi le mie
scarpette, ho troppa paura del mio tallone.. Già da un po' ho la
sensazione che ci sia un letto umido sul quale si muove..e non è di
acqua!
Bella giornata, divertente e
avventurosa! E ricattabile visti certi filmati e foto che
girano..ingrati!
Altre foto qui (son tante, ma il posto merita davvero).
Video di Nicola al primo guado.
Video e altro video e altro video new age del Dolo che scorre.
Video al secondo guado, non è che abbia troppa spinta..
Video del mio secondo guado, mi lancio vestito solo col casco.
Video e altro video e altro video new age del Dolo che scorre.
Video al secondo guado, non è che abbia troppa spinta..
Video del mio secondo guado, mi lancio vestito solo col casco.
Fantastico vero? Peccato solo per l'eccessivo addomesticamento della via...Complimenti e belle foto!
RispondiEliminafantastico ambiente.
RispondiEliminasull addomesticamento..sono sempre discussioni senza fine quelle sull attrezzare una via o lasciarla free!