domenica 29 settembre 2013

Corso di Aggiornamento IS TER

Sotto consiglio del buon Nicola, io, Gianluca e Luca (avrebbe voluto partecipare anche Roberto, ma ahimè) ci iscriviamo al Corso di Aggiornamento Istruttori Sezionali CAI di Toscana e Emilia Romagna. Curioso dell’esperienza che sarà. 
In non perfetta forma fisica (anzi, sto proprio male, e domenica al ritorno sarà un’agonia) alle 3 ci troviamo al CAI, destinazione Chiareggio in Valmalenco. Sappiamo il meteo non sarà buono domani, ma per fortuna oggi reggerà, tantoché al parcheggio all’atto di vestirsi calzerò i miei bellissimi pantaloncini da maratona, perfettamente in pan-dan con gli scarponi da montagna e l’imbraco.
Chiacchierando tra noi, con altri due IS della Scuola di Bismantova e Pietro della scuola di Piacenza, saliamo di fretta verso il Rifugio ventina, dove tutti gli altri hanno pernottato e ci aspettano. Ci cambiamo per vestirci in modo più adeguato a mettere piede su ghiacciaio (e restarci fermi delle mezzore ad ascoltare le lezioni) e si va.
Impressionante vedere (cartelli lo indicano) come il ghiacciaio si sia ritirato negli anni. E adesso è di ghiaccio vivo, anche se il caldo e il sole del pomeriggio lo renderanno poroso. Dopo un intermezzo su una lezione storico, glaciologica, e zoologica, mettiamo piede sul ghiacciaio a ripassare come ci si lega e i passi. La parete nordest del Cassandra mi guarda, beffandosi di me.
Progressione in conserva lunga con magic ring (che a me non sembra tutta questa figata vista la fatica che faccio da primo per tirare su la corda), salita in piolet traction sia col modulo a X che con quello a lambda, progressione con acquasantiere, gradinamento e infine recupero da crepaccio. E la giornata è davvero piena, arriviamo al rifugio verso le 18e30, troppo tardi anche per la buona volontà di Lucio per mettersi anche a fare la manovra di ricongiungimento della cordata sulla parete attrezzata vicino al rifugio. 
Si cena e poi si aprono le discussioni. Inizialmente sulle assicurazioni del CAI (e così io e Gianluca scopriamo che anche se non è ancora arrivata, la fatture dell’elicottero di Chamonix arriverà) e poi sui problemi delle scuole e dei corsi. Un bel momento di confronto, anche se un po’ prolisso in certi apsetti. Andiamo a letto sicuri che domattina si resterà in rifugio a proseguire con l’aggiornamento, visto che ormai fuori piove e la roccia è bella bagnata. Notte infame grazie alla mia salute.
La mattina quattro ore di mitragliate di nozioni. Dalla resistenza dei materiali (impressionante come un cordino di nylon ceda per il calore dopo che gli si fa passare qualche metro di corda a strusciarci nello stesso punto), a nodi furbi, recupero di chiodo da ghiaccio usato per una doppia, ricongiungimento della cordata, e chi più ne ha più ne metta. Siamo fusi.
Causa problemi fisici non me la sono nemmeno goduta tanto, con la costante voglia di andare a casa e un male continuo, ma un’esperienza interessante, anche se forse troppo condensata in poco tempo..

Qui altre foto.

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