sabato 8 luglio 2017

VD day4: Riappacifichiamoci con l'arrampicata: Via del Rifugio alla Torre Juac

Non devo traumatizzare Stefania, non devo bruciarmi Stefania, o l'obiettivo non sarà raggiunto. Ma ieri si è inflitta lei il cilicio addosso, lei ha scelto la via. Oggi ci penso io, e sfodero un jolly che mi volevo tenere per il futuro. Ma è giunto il momento di sfoderare l'arma vincente per far fare pace alla mia amica con l'arrampicata. Una via davvero plaisir. E di 13 tiri. 

Si riparte da Daunei, la strada la sappiamo bene grazie alla salita di qualche giorno fa. Soliti ma sempre affascinanti scorci sul Sassolungo, sui pratoni dello Juac, e il nostro prossimo spigolo fa già sfoggia di se. Cavalchiamo verso l'attacco, nella speranza di essere i primi (difficile essere i soli di sabato), e ci riusciamo. La Torre Firenze è invece già gremita di cordate! 

A metà preparazione arrivano Federico e Joseph, due simpatici trentini che fanno 120 anni in due e che col loro "ma noi siamo lenti" ci staranno dietro (meglio dire di fianco) per tutta la salita, godendo di grasse risate grazie alla coppia "Sandra-Mondaini", "ma no, Raimondo Sandra!". Hastang "non vi siete mai divertiti così tanto come da quando in via ci sono Stefania e Andrea". 

Divisione dei tiri lasciata in mano alla mia amica, come un vero cavaliere sa fare: speriamo solo che capiti a me la cresta finale, facile ma esposta.. Parto io, che magari becco pure del bagnato e preferisco sorbirmi io le prime palpitazioni di cuore. Uno spit indica chiaramente dove passare: eh sì, su questa via ci sono gli spit: ciò non è malissimo per noi, più facile trovare la strada, ed inoltre sono posizionati laddove altre protezioni veloci non potrebbero andare.. 

Riparte la Ste, mentre io parlotto con Federico: bella la montagna, non ci si conosce, ma con questa passione in comune ci vogliono 2minuti 2 per iniziare a discutere come se ci si conoscesse da sempre. Intanto lei va, guardinga sulla placchetta spittata ma con roccia un pelo delicata, per poi arrivare su una bella sosta panoramica. 

Riparto io, famelico, frettoloso. Non so, non mi sento certo un pro dell'arrampicata, anzi dopo tutti questi anni di pratica mi sento pure uno sfigato a non avere almeno un grado in più di quello che faccio. Però cavalco, corro quasi, fiducioso nei miei movimenti e senza stare troppo a studiarli: anche perchè se è III-IV, vuol dire che qualcosa c'è sempre.. Una bella craniata prima di arrivare in sosta, ed è fatta. 

Riparte la mia amica per L4, mentre osservo varie cordate sulla Torre Firenze, tra le quali c'è anche Davide, il mio direttore del corso da IA, altra persona simpatica, alla mano, e che non se la tira. Ma non tutti sono così in questo ambiente.. Raggiungo la Ste in sosta, ormai abbiamo fatto i conti che tra tre tiri c'è quello chiave, ma tra due un altro con del IV, quindi.. 

Anche L5 se la fa lei, filiamo le corde per scrupolo, e veloce parte sullo sfasciume e poi sulla rampa che conduce alla sosta: un po' nascosta a dir la verità, infatti da sotto le indico dove andare secondo me, ma il secondo me dovrebbe farsi di più gli affari suoi. Facciamoci due risate con Federico, visto che finora la mia amica mi ha sputtanato con loro, ora tocca a me, tie. 

Passo io a salire i tiri pari, e rapido e affamato macino roccia per arrivare alla sosta dalla quale parte il tiro chiave. Anche questo presenta ultimi metri divertenti, e come altri in precedenza presenta anche bei runout di corda: roba alla quale ci stiamo abituando, siamo mica in falesia! 

Sosta piccina, che cerco di lasciare prima che la cordata dei 120 anni ci raggiunga. Diedro chiave, con strapiombetto finale: non sembra nulla di che, ma quello strapiombo in effetti non si sa dove mettere i piedi: qui sì che devo fermarmi a cercare di capire come passare! Poi eccomi fuori a vagare per prati a cercare la sosta. Un invitante canale e parete mi fanno continuare ad arrampicare, fino a salirci sopra e vedere che..la sosta era sotto. Disarrampica, e vai in sosta. 

Passetto di IV su L8, che Stefania forse aggira sulla sinistra, mentre io salirò dritto per dritto: non che debba fare il figo, ma finchè ci sono, almeno che mi impegno! Orami il feeling e le risate coi nostri compagni di scalata hanno raggiunto livelli da commedia. Credo che si ricorderanno di noi per anni, quei due che "bisticciavano e si perculavano adorabilmente in via". 

E con L9, si inizia a spigolare: ho già detto che loi spigolo è l'arrampicata che prediligo? Andrea loves spigoli. E Andrea ama anche cercare il difficile nel facile, e la Ste da sotto che lo cazzia: gioie. Rido. Son felice. Faccio quello che mi piace, in giornate ottime e con compagnia piacevolissima (ma non ditelo a lei che se no se la tira). 

Altro tiro per la mia amica, ma lo spigolo ha lasciato posto a un tratto di parete, ancora per poco però.. O meglio, lei che non ama tanto l'esposizione se ne è guardata bene dallo starci in groppa salendo sulla dx. Io invece.. 

Su L8 la mia amica aveva titubato, sarei partito io volentieri visto che mi ero fatto i conti che chi faceva L8 faceva anche la cresta magnifica. E invece L11 è ancora più bella. Ti guardi a sx e c'è il vuoto, la tua ombra proiettata sulla parete distante 10m. Arrampicata non difficile, con prati a dx, vuoto a sx, e davanti a te una scala verso il cielo. Una scala, una pertica inclinata. Spettacolo. 

E la sosta. Che dire della sosta. Su un piannacolo inclinato, un piccolo dente del gigante, che non ti rendi conto su cosa stai finche non sei a metà del tiro successivo. Stefania mi raggiunge in sosta, mi maledice per i passaggi in spigolo che sono andato a cercare, mentre Federico sale a dx su roba molto meno esposta ("Federico ma non farle vedere che si saliva anche da li!"). Qui si incrocia anche la via Victoria

Alla mia amica è piaciuto talmente tanto lo spigolo, che mi lascia pure il prossimo tiro, la cresta magnifica. Mi deridono indicandomi una crepa inclinata sul lato sx dello spigolo, quello ripido che da nel vuoto "ma perchè non vai a prendere quella crepa la?!". Ride bene chi ride ultimo: me li vado a cercare tutti i passaggi dove posso mettere i piedi sulla parete dritta a picco di sx, tiè! 

Contentissima la Ste di questi ultimi due tiri, ma la convinco che ora va lei e mi porta lei in vetta! Pochi metri ci separano da lei e nonostante i "no ma che paura" questi sono quasi di parete, lo spigolo è finito ahime. 

Foto di vetta, e poi scorriamo a spiaggiarci nei prati che poi buttano verso la discesa, dove ritroviamo i due nostri compagni di scalata coi quali dividiamo altre serate e ai quali offro pane e formaggio. Joseph "una volta mi portavo la cotoletta in cima, panini al formaggio. Ora mia moglie mi da sempre ste cagate di barrette. Basta, io torno a portarmi la cotoletta!". E come scambio per il formaggio offerto, ci concede due caramelle gommose: baratti! 

Loro scendono, noi ce ne stiamo ancora un po' qui, non abbiamo fretta. Faccio due conti, e l'obiettivo 50 non è lontano. Speriamo solo il meteo domani regga, se no ciao. 

Discesa. E iniziano i problemi. La mancanza di esperienza di Stefania nelle salite dolomitiche si fa sentire. La sua nulla preparazione escursionistica pure. Scendere ghiaioni è quasi tecnica, occorre lasciarsi andare e giocare di caviglie "devi accettare che tutto sotto i tuoi piedi si muove!". Ore per scendere, ore di pazienza per me e di tremore per lei. Ma in fondo, ci siamo passati tutti. 

Non abbiamo ancora litigato, anche io ci ho tenuto particolarmente a non volermi bruciare la ragazza, ma con questa discesa, le sue paure, i suoi nervi a fior di pelle.. Qua la tensione inizia a tagliarsi col rasoio. Fingiti morto. 

Finalmente troviamo il sentiero, ora libera camminata dove riprendiamo a parlare da amici e non da coppia che ha appena litigato. L'arrivo al Rifugio Juac è immortalato dalla faccia stanca ma sorridente della mia amica, affamata e assetata pure. 

Una bella birrona, i problemi di chiusura del Corso A1 2017 del CAI di Carpi che arrivano da casa, e poi ci svacchiamo sul prato davanti al rifugio a dormire. Dormire. vacca boia che voglia che ho di dormire. Dai che manca poco. Ahimè, manca poco..

Qui altre foto.
Qui report.
Qui la guida di Bernardi.

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