sabato 15 agosto 2015

VD2015, day 10: Cascata di val Gralba - Via Whitepools

La vacanza è ormai agli sgoccioli, le soddisfazioni ci sono state. Ieri c'è stato anche il temporale in parete, e oggi le previsioni meteo sarebbero pure peggiori, perciò meglio cercare qualcosa di breve, "facile" e poco alpinistico. Una foto sfogliando la guida mi aveva affascinato, quella dello spigolo levigato bianco di questa via, perciò andiamo a provare, oggi meglio di così non si può fare.
E salendo al Passo Sella, e sostandoci ad ammirare per l'ultima volta il paesaggio (magari al ritorno sarà tutto tra le nuvole), il Sassolungo è già pieno di nuvole, e anche sulla Marmolada la situazione è già cupa. Va beh, noi ci proviamo, al massimo ci si cala, e se oggi bagniamo tutto amen, domani non ci servono (il meteo previsto ancora peggiore, pioggia dal mattino).
La nostra via corre suggestiva di fianco a una cascata, ben visibile già dalla strada (esiguo parcheggio), c'è anche una falesia a fianco ma con gradi disumani per me. Di certo non si partirebbe da casa apposta per farla, perciò oggi ci casca a fagiulo questa vietta plaisir.
Parte Riccardo, primi passi tranquilli, ma poi lo vedo che si ferma a pensare. Si vede che ieri ha piovuto, la via è un po' sporca e non mancano i piedi sulla terra o sulle zolle erbose, ahimè. La placca diventa perciò infida, e me ne accorgerò bene visto che una volta sul passaggio ci penserò due o tre volte prima di salire e di riuscire a salire.
E anche io sul secondo tiro da primo avrò il mio bel da pensare su come superare certi passaggi resi più delicati dalla condizioni di appigli, appoggi, e fanghiglia sulle scarpette. Meno male ci sono gli spit (seppur distanti)  tranquillizzare la mente. E anche le clessidre hanno già il loro cordino dentro. E dalla seconda sosta si vede il caratteristico spigolo del terzo tiro.
Questa bella via corre a fianco di una cascata, prima sulla destra orografica, poi dalla seconda sosta si passa sull'altra "sponda". La roccia, tranne alcuni pezzi in alto, sono ben lisciati e levigati dall'acqua, color bianco. Costantemente si sente il piccolo scroscio d'acqua che scorre, si vedono le pocce di acqua chiara che invogliano il bagnetto. Si sogna l'inverno con picca e ramponi.
Ricky parte, attraversa la cascata con un piccolo salto, coi piedi vicini all'acqua rinvia, e poi? Salgo di qua, passo di la, torno indietro, che faccio? Incute timore questo pilastro appoggiato ma assolutamente liscio, un V pieno e davvero splamoso. Il mio amico però qui si trova nel suo regno, e sale meglio che sul primo tiro. Io invece che odio la placca, fatico da bestia, e volenteroso di non prendere l'acqua anche oggi, dopo un paio di tentativi vado di trazione sul rinvio e amen (che poi non si azzera così tanto, ma almeno un po').
Chiaramente io nella mia mente malata arrampico meglio da primo che da secondo, e infatti sul quarto tiro nonostante presenti del V-, passo agile: la strizza della pioggia e la voglia di finire la via sono un buon incentivo a esser sgaggi e risoluti. Lo spigolo poi continua in placca, ma ancora più appoggiata, perciò davvero quasi corricchiabile.
Dai che ce la facciamo, ora le difficoltà calano, la via diventa ancora più plaisir e anche più alpinistica, gli spit son più rari anche se le clessidre sono già provviste di cordino (in buono stato pure). Osserviamo la cordata di fianco a noi salire su vie ben più dure, mi sa che qui intorno ce ne sono parecchie.
Dalla quinta sosta si potrebbe anche scappare via verso la discesa, ma no dai, che ce la facciamo a chiuderla. Il Sassolungo dopo che si era ben coperta si è pure scoperto. Nonostante le previsioni, la giornata di oggi sembra migliore di quella di ieri: beh ieri è stato poi un temporale (vari..) a funestare la mattinata. 
Parto io a farmi il mio sesto e ultimo tiro, cercando anche di complicarmi la vita, perchè finché sò che è difficile, mi cago a dosso, quando sò che è (più) facile vado a cercare il difficile.
Riccardo si lancia sull'ultimo tiro, svelto ma cercando un po' la strada, indicata comunque da varie clessidre. La cascata scorre inesorabile alla mia sinistra, è un invito alla calma e alla rilassatezza, ma anche all'esser pronti a scatenarsi. Come diceva mia mamma "il fuoco lo spegni, ma l'acqua non la fermi".
Incredibilmente siamo fuori addirittura in meno tempo di quello che dava la guida, mentre invece finora la media era di metterci il 50% in più: si vede che quando la via non è da cercare, tutto cambia. Qualche foto, cambio scarpe e poi scendiamo che ok che finora il cielo pare aggiustarsi (alla partenza ero dubbioso del grigio sulle nostre teste), ma non sputiamo sulla buona sorte.
La prima serie di doppie che doveva essere di 19 e 20 m si risolve con una calata unica su una sola mezza. Si attraversa il pratino (fortuna abbiam visto l'altra cordata dove si è infilata, così sappiam già dove cercare) e anche li ci è sufficiente una sola calata su una sola corda. La discesa continua piuttosto comoda sul sentiero d'accesso ai settori della falesia.
E il brutto momento arrivò, dopo 10 giorni che di questa pratica facciamo a meno visto che si arrampica sempre insieme, e sempre si arrampica: spartizione, divisione, riconsegna del materiale. Ahimè la vacanza è finita. Abbiamo ancora formaggio e wurster di ieri da gustarci su una panchina vista Sassolungo.
Poi verrà l'ultima birra post arrampicata a Passo Sella, con le mucche che sfondata una recinzione fuggiranno dal versante bolzanino a quello trentino, facendosi beffa delle auto in strada. Ci resta una cena a base della famosa pizza di Riccardo della Briciola, che devo ammettere è davvero grossa, con Giorgio e Chiara che erano un paio di giorni in Val Gardena, e con un tavolo prenotato a nome di..tradizioni.

Indicazioni serie a chi volesse ripetere la via:
- la discesa indica 2 doppie, prato e altre due doppie. Le lunghezze delle doppie mi paiono eccessive, noi con una sola mezza da 60m (e credo pure scarsi visto che è piu corta di un altra corda che ho) le abbiamo unite, facendo quindi 1 doppia, prato, 1 doppia.

Qui altre foto.
Qui report.
Qui indice Vacanza Dolomitica 2015.

Nessun commento:

Posta un commento