Ok basta.
Oggi solo roccia solida e via chiara! Che fighette che siamo.. No va beh, in
realtà si cerca anche una scusa per continuare ad andare al Sassolungo, non
spendere i 14€ di cabinovia, e toccare la roccia del versante nord est. Quella
di oggi è poi la via che si contendeva con ieri, ma oggi il meteo è più incerto
(anche se dovrebbe reggere fino a metà pomeriggio), meglio tentarla oggi che
ieri.
Stavolta
arriviamo ancora prima di ieri, l'omino del parcheggio non c'è ancora, anche il
suo scagnozzo non arriva, perciò riusciamo a incamminarci prima di sganciare
questi maledetti 5€. Ma i parcheggiatori si sà, te la augurano. E ce la augura
bene visto che ci caleremo a due tiri dalla fine e con pure varie peripezie!
Il sole
dietro il Ciavazes, la forestale con una strana luce rosa, e ci incamminiamo,
senza troppa fretta verso il paretone nord est del Sassolungo (dopo la
ricognizione di qualche giorno fa). Bello esser solo noi in giro, in questi luoghi che tra poche ore
pulluleranno di gente più o meno alpinistica (più meno che più).
Sono un
preoccupato dal grado della via di oggi e dalla sua caratteristica di essere
piuttosto placcosa, ma a Ricky glielo devo, è una via che vuol fare e si
rivelerà un'ottima scelta! E poi è davvero una ghiotta occasione per saggiare
la roccia di questo paretone che chiama come le sirene di Ulisse.
Il mio
amico, ma anche io di certo, è davvero piccolo sotto l'immensità di questa
mastodontica montagna, che appare una fortezza inespugnabile e invece qualche
debolezza ce l'ha. Intanto oggi la assaltiamo a metà, e un po' più comodamente
visto che un po' di spit ci sono e le soste sono attrezzate. Troviamo
abbastanza bene l'attacco, e ci emozioniamo come due bambini.
Ricky parte,
il sole si alza dietro il Sella ma anche le nuvole non scherzano. Se anche non
ci fossero gli spit (che sono poi delle placchette in 2D piegate con un foro,
stile 1990, e sono anche distanti, insomma non siamo di certo in falesia) la
traccia sarebbe chiara: su dritti in verticale.
Lo vedo
tentennare un po', delicato, ditine, manine, aderenzona, mamma mia, se va
delicato lui, io muoio! Tutti tiri lunghi oggi, bella storia, l'emozione di fa
grande! Quando tocca a me devo dire che mi godo l'odiata placca, tantochè non
vedo l'ora di passare davanti.
Ecco, devo
passare davanti. Sempre dritti, sempre spit, ma a distanza media di 6m uno
dall'altro. Vacca che placca sugosa che ho sopra di me, che ho davanti, che ho
sotto. Già sotto? Beh, già più o meno, però dai devo ammettere me la sono
passata bene. E adesso il resto del tiro è divertentissimo, buone mani quando
serve e qualche passaggio quasi in dulfer. Vacca che bello.
Arrivo ben
presto in sosta a recuperare Ricky. Certo che queste soste un pochino
andrebbero forse rinforzate: secondo me ci sono ancora i cordini di Cipriani
quando l'ha aperta, e alcuni spit ballano la samba.. Riparte lui, adesso un po'
meno verticale la via e con le difficoltà che scemano leggermente, infatti c'è
da stare un po più attenti a dove si va.
E infatti un
pochino sale e scende a cercare, mentre lo osservo e mentre osservo la parete
alla mia destra, che sale verso il cielo, dove vorrei salire, prima o poi.. Ma
se guardo in alto vedo anche un cielo che si offusca, ma dai, è presto, resisti
ancora qualche ora! Poi in discesa possiamo anche bagnarci, tanto domani se è
brutto non si fa una fava.
Raggiungo il
mio amico in sosta, adesso proprio non c'è tempo da perdere, altrove mi sa che
già piove, salgo con lo spirito dello speed climbing, qui la roccia è ottima e
lo consente. Sguscio a destra dei tetti e devo cercare il passaggio per
superare quello della nicchia, rinvio e olè, son sopra, dai svelto che si
pedala.
Ecco Ricky,
vai pedala su, il tiro più facile questo, con qualche cordino nelle clessidre
pure. Si ferma sotto quel nicchione giallo scuro, cerco di raggiungerlo alla
velocità della luce, ma ormai le gocce scendono già, verso il Sella tutto scuro
e sopratutto si capisce che la piove ben di più. Dai solo due tiri..
Arrivo alla
nicchia, che fare o non fare lo si discute già dai miei ultimi metri di salita,
se la roccia è così lavorata questo bagnato non dovrebbe dar fastidio, si può
andare. Arrivo in sosta e un bel tuono ci mette a tacere. Fai sù tutto e
prepara le doppie a due corde, che qui si scende rapidi!
Forse la
pioggia si è già sfogata, ma i tuoni no, e intorno non è che splenda il sole,
Ricky arriva a un ancoraggio di doppia sotto di noi, non alla sosta di prima,
ma poco male, sullo schizzo pareva di vedere una linea intuibile di doppie più
a destra della via. E invece..
Col sole che
un po' fa capolino, un temporale che va e viene, uno là e uno lì, qui
tranquilli, ma per quanto? La doppia successiva Riccardo scende, scende,
scende, "oh io non ci arrivo alla sosta però, mancano 5m abbondanti ed è
tutta a sinistra" azz.. Cerca cerca ma non si sono altri ancoraggi,
strano. "Attrezzane una te, c'è una bella clessidra o spuntone?" ecco
la clessidra, mette giù tutto e mi calo anche io.
Mentre
scendo noto una zona di terra e sassi smossi che mi sa che qui è crollato un
ancoraggio. E adesso? Scendiamo e traversiamo verso sinistra a ritrovare la
linea della via e buonanotte. Chiaramente se qualcosa può andare male.. La
corda si incastra lassù. Ma come si incastra! Neanche io farei delle anse così
precise!
Ho ancora le
scarpette ai piedi, salgo io assicurato dalla sola rossa. Il grado sarà sul III
salvo un paio di passi di IV, però è una certa emozione. Mi tocca salire almeno
20m fino alla corda per toglierla dal terrazzino e spuntoni annessi, mannaggia.
Poi disarrampicare a scendere.. Speriamo non ricapiti!
Andiamo
verso il Rifugio Comici a farci una birra e panino (13€ a testa), rifugio di
lusso e da fighetti che se lo vedesse quel gran scalatore che era, si
rivolterebbe nella tomba. Pioggia che va e viene, gente che entra e esce dal
rifugio, il Dog Bar fuori ma i cani non possono entrare dentro. Ricky va in
bagno e quando esce mi dice "oh, devi andarci anche te, sono i bagni del
2300!".
Un boccone
di torrone friabile come certa roccia calcata questi giorni, e poi si riparte, al cospetto della
nord est del Sassolungo, della ovest del Ciavazes, e giusto in tempo per
prendersi un bell'acquazzone! Stasera si stende un po' tutto!
E stasera ci
sono tradizioni da rispettare: canederli in brodo (di wurster e cipolla)! Anche se oggi tutto il nostro dovere non
l'abbiamo fatto: o sì? In fondo siamo tornati a casa sani e salvi.
Indicazioni
serie a chi volesse ripetere la via:
- io non
porterei solo rinvii con me..
- sul
secondo tiro ci sarebbe un bel blocco da disgaggiare, credo basti poca forza..
- alcune
soste sarebbero forse da rinforzare
- discesa,
si parla di 7 calate da 50mo di 14 da 25, ma noi non abbiamo visto calate
intermedie attrezzate
- a causa di
un temporale noi ci siamo calati dalla quinta sosta, per noi il primo
ancoraggio di calata. Abbiamo trovato il successivo ancoraggio (quindi per noi
il secondo) su una linea più a dx faccia a monte della via e abbiamo usato
questo invece che la sosta precedente (che rimaneva piu a sx, mentre questo era
proprio sulla verticale!). Siccome sullo schizzo era indicata una doppia più a
dx della salita, siamo scesi fiduciosi, trovando però l'amara sorpresa di
nessun ancoraggio predisposto (ma forse di uno crollato visto che abbiamo
notato sulla verticale dei sassi e terra smossi, oltre che pezzi di cordino piu
in basso). Fortuna vuole che abbiamo trovato una clessidra a 45m e abbandonato
fettuccia e maglia (per noi terzo ancoraggio di calata), poi con breve doppia
pendolando verso sx (faccia a monte), raggiunto la seconda sosta. Da li abbiamo
proseguito sulla via di salita. In tutto 5 doppie (la terza corta).
Qui altre
foto.
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Vacanza Dolomitica 2015.
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