domenica 22 gennaio 2012

Vaio dei Colori, just for polpacci

Trio inedito oggi, per riempire una domenica di bel tempo: io (nonostante la giornata di ieri e nonostante in due notti abbia dormito 7 ore) Gianluca (che dopo averlo tentato ha infine ceduto) e Filippo (che confortato dalle condizioni del vaio ha deciso di esserci). Destinazione Vaio dei Colori, c’è poca neve ma dicono sia in condizioni, e avendo fatto lo scorso sabato il Vaio Bianco sono abbastanza tranquillo.
Via allora, scegliendo di prendere il Vaio seguendo il sentiero, perché da giù giù dal ponte so bene troverei intoppi che vorrei evitare. La giornata non è nemmeno fredda, la neve non durerà molto. Dal parcheggio i miei compari mi chiedono un po’ di indicazioni visto che ormai sono abbastanza esperto della zona, e dopo aver esposto che scenderemo dalla vagina vengo deriso per il termine coniato. Ma stranamente capiscono subito a quale chiazza di neve mi riferisco!
Partiamo assetati di pendenza, e presto arriviamo alla sella caratteristica col sigaro, dove Gianluca prende la traccia che però porta al Vaio Mosca! Una volta che vi lascio davanti, guarda cosa mi combinate ! Scherzo.. Fortuna che un gruppo che ci stava dietro ci richiama e ci fa scendere. Intuisco già l’affollamento che ci sarà sul Vaio!
Arriviamo infine all’attacco, dove inizio a maledirmi: la macchina fotografica dopo 10 foto mi dà già memoria piena.. che strano. Vuoi vedere che.. Ma porco boia, ho lasciato la sd nel pc, porca di quella, e il Vaio rimbomba di imprecazioni! Gianluca, ti romperò le palle per fare delle foto..
Forza polpacci, si sale, e tristemente constato che la prima volta che ho percorso questo vaio c’era ben più neve, ed era il 2 giugno 2010! Il Vaio è davvero affollato, nessuno è legato, e si chiacchera un po’ tra tutti. Il tratto attrezzato è ben scoperto (l’altra volta era coperto) e ci impegna più che i 50° su neve, ma nulla di che! Continuo a maledirmi per l sd nel pc.
Attacco discorso con un veronese solitario, che dopo un po’ mi dice “ma allora è tuo il report che ho letto ieri”. Che soddisfazione.. Sali sali arriviamo ben presto all’uscita, e non pago della salita mi dico “ma perché non uscire dritti?!” e via su qualche metro ben più pendente dell’uscita a sinistra, 75° con delle rocce, un bel misto adrenalinico. Esco per primo (ci abbiam messo un'ora), sotto di me ci sarà un bel po’ di gente, e dopo esser fuori constato un errore madornale di tutti: sono tutti in fila indiana. Cade il primo è li porta giù tutti, 11 persone! Fortuna vuole che va tutto bene, uff! Continuo a maledirmi per l sd nel pc.
Alla bocchetta menziono che “scenderemo per la vagina”, e chi sta intorno capisce subito a cosa mi riferisco: allora non era così azzardato il mio paragone. Proporrò ai cartografi il nome per quel posto. Decidiamo di finire la giornata così, niente Cima Carega, via verso la bocchetta Fondi, dove ben 8 camosci corrono dal basso (vallone dello Scalorbi) verso la bocchetta, e in men che non si dica sono al Boale Mosca, e tutto senza ramponi e picca! Voi sì, mica me.. Continuo a maledirmi per l sd nel pc.
Oggi la birra non scappa, e in maniche corte la sorseggiamo sulle panchine del Rifugio Campogrosso, constatando che le veronesi.. mmm, certe carrozzerie!

Quando poi in macchina si finisce sull’argomento “mondo femminile” è il delirio: certe perle che qui non ripeto perché nel contesto del discorso ci stavano benissimo, ma qui.. sarebbero fonte di maledizioni da parte del soggetto del discorso! Che poi tanto ogni discorso finiva con “però le donne hanno quella cosa che..”

Mi sto ancora maledicendo per l sd nel pc.

Qui altre foto (quasi tutte per concessione di Gianluca, di cui ho piazzato il copyright)

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