lunedì 20 agosto 2012

Buona la prima (dolomitica): Spigolo del Pollice

Dopo la Val d'Aosta, lasciamo Marco in stazione a Domegliara per il ritorno a casa e la successiva partenza per la vacanza con la morosa. Io e Riccardo alla volta delle Dolomiti, Val di Fassa. Troviamo un campeggio libero, faremo base a Pera di Fassa, ma il giorno dopo cazzeggeremo in giro per paesi per ambientarci. Poi il lunedì partiamo alla grande per la nostra prima via dolomitica!
E via verso il Passo Sella, per iniziare a vivere queste montagne davvero a contatto. Arriviamo presto, vogliamo evitare l'affollamento della via (come dice la guida, “è una via in cui si fanno molte conoscenze”) e l'avvicinamento rigorosamente a piedi! Ma non abbiamo considerato la funivia..e così alla base della parete ci raggiungono le prime cordate salite con mezzi meccanici.
Ci mettiamo un po' a trovare l'attacco, non ci sono spit a vista, e bisogna leggere la montagna e le figure della guida. Capiamo l'attacco troppo tardi, quando già arriva gente, e così non partiremo per primi. Ci prepariamo, io calzo le scarpe per scaldarle (la salita è stata calda, ma adesso qui fa freschino) e alla mia domanda “chi parte?” quella carogna di Riccardo “beh parti te, hai già le scarpe”.
Primo tiro divertente, qui è facile, ma le protezioni a distanza di 6m una dall'altra infondono un timore psicologico notevole. Poi la musica cambierà, perché oltre alle poche protezioni, poi sullo spigolo vero e proprio saremo anche in bella esposizione! Che figata.
La guida diceva anche che è una via dove si becca del freddo anche quando fa caldo, per via dei venti che salgono dal lato nord del Sassolungo, e infatti si sta bene. Cordate davanti a noi avanzano, ma la via non è difficile da individuare, si va sempre sullo spigolo, su dritti ed esposti. Ci alterniamo nei tiri, in modo da essere veloci e da divertirci entrambi. Prima di partire per il prossimo tiro, il capocordata davanti a noi esclama “questo è il tiro più bello di tutte le dolomiti!”, ben venga.
Arrivo a un punto dove sono sicuro di aver visto gente sostare, ma non vedo nulla, e temo avere poca corda per arrivare alla prossima, in più ho rinviato corto e c'è da tirarla al corda..faccio una brutta sosta su un abbozzo di spuntone. Riccardo arriva e mi dice “ma perché non hai usato quei chiodi li per fare sosta?”, che svista..
Si sale si sale, ci divertiamo un sacco, sempre aerei, sempre esposti, alcuni passaggi mica facili, qualche protezione qua e la e arrivo in cima (l'ultimo tiro tocca a me). Adesso non bisogna sbagliare.
La discesa è quasi tutta a corde doppie, ma qui Nicola nella sua ripetizione ha avuto notevoli problemi a trovarle, e la cosa ci spaventa. Riccardo tira fuori la guida e inizia a ripassare. C'è da disarrampicare un po' per trovare il primo anello, ma dove? Poi arriva Christoph Hainz, Riccardo me lo dirà solo dopo che era lui, con due clienti, che alla mia domanda dice che ci si può calare anche dalla sosta, senza traversare.
E così facciamo, altra doppia intermedia e giungiamo alla sella tra Pollice e Indice. Adesso traversino unto e esposto, con poche protezioni, e chi va? Tocca a me.. Via anche questa, e arrivo all'ancoraggio dell'altra doppia, sulle placche del Palmo. Scruto dove sono le altre cordate per capire dove sia il prossimo ancoraggio, e le vedo laggiù. Ci sarà da camminare un pochino sul palmo.
Ecco l'altro ancoraggio, adesso ultima serie di doppie e siamo a posto. Ma come ha fatto Nicola?! Forse quando la fece lui erano meno evidenti, certo che non deve essere una bella sensazione non trovare la via di discesa..
Ma all'ultima doppia, tragedia, il nodo si incastra mentre tiriamo giù le corde. Tira e molla, dai qualche frustata, ma sembra ben incastrato. Porca vacca. Per fortuna ci sono altre cordate che si calano: urlo, sbraito, sbraccio a quello che si sta calando per chiedere di sbloccare il nodo. Non capisce, mi guarda, ci riprovo, poi finalmente sembra capire. Dopo un po la corda scende, meno male!
Pollici alti per lo Spigolo del Pollice, davvero bella via, da farsi. E noi portiamo a casa anche questa esperienza. Scendiamo appena in tempo prima che si scateni un'acquazzone, e poi rimaniamo imbottigliato nel traffico in ingresso a Canazei.. E per cena, specialità della casa, canederli in brodo di wurstel!
Qui altre foto.
Qui relazione.

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