domenica 23 dicembre 2012

Legnati ma felici: Monte Legnone

E dopo Re Castello (recuperato qualche mese dopo), Care Alto, Palla Bianca, Barres des Ecrins, si aggiunge un altro capitolo ai "fallimenti alpinistici" del 2012: fallimento alpinistico sì, ma resta una giornata passata all'aria aperti, in ottima compagnia, con grasse risate e momento culinario finale. La conferma che l'andare in montagna non è solo raggiungere la cima.
Dopo un po' di corteggiamento, tornando dal Vajo Fratta Grande convinco Riccardo (non che ci volesse molto) ad aggregarsi a me e Marco per una gita fuori porta alla ricerca di una giornata panoramica e assolata. Anche stanotte si dorme poco, ma che importa: riposeremo quando saremo morti!
Già arrivare al parcheggio si rivela un po' arduo: strada stretta e angusta, e negli ultimi metri siamo costretti a montare le catene. Ma va bene, sembra che si stia aprendo una giornata strepitosa, e siamo carichi a mille.
Un gruppo di Monza parcheggia anche lui, con la stessa meta, meglio così non siamo proprio da soli: e poi loro l'hanno già salito in estivo, perciò dovremmo essere in una botte de fero! Partiamo seguendo delle tracce: ottimo, vuol dire che non siamo i soli pazzi a tentare questa salita negli ultimi giorni. Poi però nel bosco ben presto queste tracce finiscono.. pazienza, andiamo avanti a naso nonostante la neve fresca!
Uno dei ragazzi di Monza mi dice "con questa neve saremo bravi se arriviamo alla Porta dei Merli, in cima non ci arriviamo", azz, partiam bene! E io che confido che sulla cresta usciti dal bosco, il vento abbia levigato e il caldo-freddo compattato. Continuo a sperare.
I panorami si aprono, ma non conosciamo nessun cima. Dovremmo vedere anche Disgrazia e bernina, ma chissà quali sono. Di certo quello laggiù è il Monte Rosa (ricordi di un'estate intensa) e quello è il Grignone. ma le altre vette, chissà.
Riprendiamo la salita, il sentiero è bello, gira intorno a queste rocce affioranti, questi alberi immensi, questa neve che addolcisce le asperità del territorio. E ormai è già da un po' che la nostra meta si fa ammirare.
Usciamo dal bosco, circa quota 1850, e si vedono tracce che vanno a sinistra e tracce che vanno a destra. Bene dai, allora son passati in tanti ieri. Sali sali, e quelle di destra si rivelano essere quelle della discesa di sinistra. Già, perché chi era salito prima di noi ha fatto dietrofront. Mmmmmmmmm! Proviamo a calzare le ciaspole, ma saliamo pochi metri e capiamo che.
I monzesi ci salutano, indicandoci un posto dove andare a mangiare. proviamo a insistere ma qui c'è troppa neve e siamo su un pendio un po' rischioso. Poi loro che conoscono meglio la via ci han già anticipato che anche la cresta sarà difficile da salire. Bene, si torna indietro.
Ci facciamo spiegare bene dove sia il posto per rifocillarsi, e scendendo facciamo a palle di neve. Andata male la salita, ma andata bene la giornata!

Qui altre foto.
Qui report.

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