Siamo alla
terza, ma forse la seconda. Terrordactyl ero convalescente, La Piccola ero proprio uno straccio, oggi..non parto certo
bene e continuo peggio. Salire una cascata da malati (in senso fisico, non
mentale) è proprio..da malati: ma che ci vuoi fare, ormai eravamo li..
Ma potevamo
anche non esserci. Al parcheggio della nostra amata pianura, dopo aver caricato
tutta l'auto, Tommaso in tutta la sua euforia ha un sussulto "Ho
dimenticato gli scarponi a casa", casa che vuol dire 45min di macchina
nella direzione opposta alla meta. Se Giorgio sentisse, gli verrebbe un
infarto, visto che oggi fanno cordata insieme. Ma prima che il mio amico possa
morire di crepacuore, trovo la soluzione "Tommy che numero porti?"
"45" "Bene, andiamo a prendere l'altro mio paio di
scarponi".
Dormo tutto
il viaggio sperando di ribeccarmi, invano. Colazione con una sola misera pasta,
non è da me. Ma giunti a Riva di Tures, di nuovo dopo lo scorso weekend, mi ringalluzisco: anche Federico è carico, oggi che è
la sua prima cascata, la sua "giornata di terrore". Ci incamminiamo,
e giunti alla separazione delle due coppie (io e Federico andiamo a fare Tristenbach,Giorgio e Tommaso
vanno per Ursprung),
nuovo sussulto di Tommaso "Azz, non ho preso la corda in macchina".
Lo sguardo di Giorgio tradisce la disperazione..
Beh noi
andiamo, e ben presto arriviamo in vista del nostro flusso, per poi tornare
indietro qualche passo e risalire la sinistra orografica del ruscello, non la
destra. Solo due scialpinisti davanti a noi, che devono aver sbagliato strada:
davvero positivo essere i primi ad attaccare la cascata, e fino alla fine non
aver nessuno sopra la testa!
Parto per il
primo tiro, facile ma iperestetico. Già la sosta è in una location magica,
riparata dal tiro, sotto quasi un grottino. Il tiro poi è quasi incassato tra
le pareti scavate dal torrente. Il ghiaccio non è bellissimo, ma su queste
pendenza non da problemi. La mia tosse invece..accidenti a lei
Giunto fuori
dalle "difficoltà", mi pare troppo lontano il muro del secondo tiro
per pensare di proseguire; considerando poi che Federico è alla sua prima
esperienza..mi sembra stupido fargli fare già un tiro in conserva! Sosto sugli
spit mentre studio dove passare sul tiro chiave: Fede mi raggiunge e lo lascio
scorrere verso la base di L2.
Sosta su
ghiaccio e via andare. Primi metri già al cardiopalma: sarà perchè il ghiaccio
non è così buono, sarà per la crepa dove scorre l'acqua poco distante dai miei
piedi, sarà per la mia salute, sarà perchè è la prima cascata della stagione, sarà
perchè sono una schiappa..non mi pare così banale questa partenza!
Poi si
addolcisce un po' la pendenza, e posso godermi la salita..fino al prossimo
bruciore di gola. E fino a quella zona dalle conformazioni strane.. Sulla
sinistra un tunnel nel ghiaccio dovuto allo scioglimento di una candela
potrebbe portare alla sosta a spit a sinistra, ma ricordo due a destra.
Continuo quindi a salire, trovandomi a fare strani passi per essere un 3+,
abbracciare colonne, e toh, la sosta bella nettamente a dx! Non posso
traversare su roccia, salgo e sosto su ghiaccio..con kevlar..brrr (la mia sosta
dinamica è rimasta sotto!).
Recupero
Federico, che intanto parte con un bello scivolone, dopo di chè lo sento ben
più chiacchierone del solito: con se stesso tra l'altro. Come si dice,
"sta cagando la romella"! Ma non ci mette molto a raggiungermi in
sosta e accorgersi quanto può esser scomoda una sosta su ghiaccio.
Riparto per
un altro tiro facile ma estetico. Ghiaccio un po' esile, ma la spaccata a
diedro è assicurata. Raggiungo ben presto la sosta con spit e catena da cui l'altravolta il capo Nikobeta impose le calate in corda doppia. Io oggi invece vorrei continuare a vedere cosa c'è oltre, visto che qualcosa
dovrebbe esserci. Qualcosa che a vedere la neve, nessuno ha tracciato però.
Tracce
escono su misto facile a sinistra, io vado ad attraversare guardingo quella
lastra di ghiaccio sotto la quale si vede l'acqua, per poi fiondarmi sul rampone
nevoso..mezzo metro di farina. Parte la ravanata. Nuotando nella neve esco dal
canyon e mi ritrovo a fluttuare su un tappeto bianco fino al caratteristico
albero di traverso. Meglio far sosta.
Riparto, e
altra nuotata nella neve, a tracciare tutto: prima in piano, poi in traverso
per non cadere nel letto del torrente, che non si sa mai.. Ma porco cane se è
dura star su. Quel muretto di ghiaccio però chiama, andiamo a vedere com'è. Raggiungerlo
è arduo: la spiccozzata che scalfisce il ghiaccio (marcio) è un toccasana per
dei piedi sul vuoto.
Impiegherò un
tempo infinito per superare questi pochi metri di ghiaccio (brutto) intrisi di
neve (brutta) e che terminano con un metro di farina a 80°. Io una ravanata
così difficile e (perchè non dirlo) rischiosa, non la ricordo. Le picche che
seppur scavano trincee di quasi un metro, non trovano nulla sotto a cui
aggrapparsi. I piedi che devono salire di un metro per poi scendere di 90cm. Ma
chi me l'ha fatto fare?! E giù tosse.
Fuori dalla
parte ripida, per raggiungere un albero cui far una bella sosta devo ancora
salire decine di metri. Tracciare decine di metri. Finalmente posso recuperare
Federico, che ha vita ben più facile con le orme già presenti e la corda
dall'alto.
Per
raggiungere il sentiero tocca tracciare ancora un centinaio abbondante di passi:
alle 10e30 eravamo alla terza sosta, dopo due ore siamo sul sentiero..per scalare
10m di ghiaccio..brutto. Ma adesso al sole, sudati, possiamo goderci panino e
mars, e giornata. Ziocca sudati, io se non sono già malato, mi ammalo.
Ora di
scendere, andiamo ad Angerer a trovare la Monia. Ma già scendendo ci rendiamo conto che fa un
caldo assassino (e di vede che non sto bene, normalmente sarei già in topless
con queste condizioni!): arrivati alla falesia ci accoglie il crollo di un
lavandino. Da solo, senza che nessuno lo abbia sollecitato col suo peso.
Due
chiacchiere con la Regina del Ghiaccio, e torniamo alla macchina ad aspettare i
due sfortunati che scendano da Ursprung. Dai muovetevi.. Il sole tramonta
presto e tocca rifugiarsi dentro a Saege. Un miraggio dalla finestra, arrivano! Cambiamoci, birra ad Angerer e a
casa! E domani..a letto con la febbre!
Qui altre
foto.
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