sabato 6 ottobre 2018

Se lo faceva Comici..possiamo anche noi: Lungo il fiume sull'acqua

Se dopo un lungo periodo di digiuno le torna la voglia, bisogna cogliere la palla al balzo. È un un po' come investire dei soldi in borsa su un titolo di certo futuro interesse, non lo si può lasciare andare. Io però non ho mai investito in borsa..

Le previsioni meteo però non assecondano le nostre speranze di un arrampicata pseudo dolomitica sulle Piccole: viste le temperature e il cielo previsto nuvoloso non si può che ripiegare sulla Val d'Adige e sulla cara e classica zona di Tessari, ora che tante vie nuove sono state aperte o riscoperte. Lascio scegliere a Stefania e come spesso accade quando sceglie lei..
Ci incamminiamo verso La Roda del Canal sotto un cielo più chiaro del previsto, ma con un'aria comunque frizzantina. L'attacco e poi all'ombra, e la prima parte umidiccia: parto io, dubbioso del fatto che il primo spit sia davvero così lontano.
Infatti probabilmente mi complico la vita, salendo troppo a sinistra e finendo su un vecchio chiodo della via a fianco, quella che prende il tetto di petto. Tornare sul tracciato giusto non è facile, ma grazie alla mia apertura alare riesco a cavarmela: chi ha un'apertura alare inferiore farà un po' più fatica..
Ma anche nel proseguo me la cavo piuttosto male, e comincia così la sagra dell' A0: in formissima oggi! Direi che di concatenare con secondo tiro non se ne parla proprio, sosto e aspetto la mia compagna di cordata.
Visto quanto sei impegnato al primo tiro sto anche già pensando di buttarla in vacca e calarsi in doppia. Ma siccome la donzella non ha perso il buonumore, e nemmeno la voglia di provare a continuare allora mi lancio sul tiro chiave della via. L'avessi mai fatto.
I primi metri sono anche superabili, ma la parte centrale è più impegnativa di quello che pensassimo. Porca miseria ho fatto meno fatica sulla Fessura Kiki! E così dopo la sagra dell' A0 un piccolo passo di A1.. è davvero sudata questa via, e ora un sole cocente ci sta pure cuocendo alla brace: e noi che temevamo il freddo..
Anche Stefania fatica parecchio, finché non la sento dire una delle frasi più epiche della storia: lei che per l'appunto sta studiando storia dell'alpinismo, mi guarda negli occhi e se esce con un "Ma f****** se l'ha fatto comici posso farlo anche io!", e sfodera raggiante la sua tecnica.
Almeno adesso dovrebbe essere finita.. Riparto per il terzo tiro, pauroso di eventuali altre sorprese, che non ci sono. Sono dubbioso di aver preso la stradina giusta nel bosco soprastante e aver trovato la parete giusta sulla quale la via prosegue.
Lascio il passo a Stefania, per nulla scoraggiata dalle nostre performance precedenti (io a dir la verità, un po' depresso lo sono, che pippa!). Sale, lei che mi cazzia sempre perchè trovo il difficile nel facile, si infila in un camino marcio nel seguire dei cordoni, finchè non è costretta a fare il gambero e tornare indietro (ma a velocità minore del gambero).
Proseguo quindi io, per uscire sulla sommità della bastionata rocciosa. Accaldato e con un cielo limpido che fa impressione. Impressiona che porco cane potevamo andare a fare altro.. O no? Da est il cielo si sta incupendo.. Beh, intanto diamoci al godereccio, se magna e beve.
Per ripristinare un po' di morale, nello scendere deviamo verso la zona storica del trapezio per salire una delle prime vie che si incontrano. O meglio, per infilarci in quella zona, da dove dallo stesso alberello partono tre vie: e noi manco sappiamo alla fine cosa abbiamo preso..
Parte Stefania finchè ha corda, o quasi. La raggiungo in sosta e riparto io: davano 100m di sviluppo, se la mia compagna ne ha fatti più di 40 allora io riesco matematicamente a finire la via. I primi metri non sono proprio di III, ma poi spiana. La corda tira. La corda finisce, lo capisco bene: ma qui non c'è modo di far sosta. E parte la conserve (protetta eh!) con la Ste che di certo pensa "Quel maledetto, se cado nei primi metri faccio fuori entrambi! Fosse solo lui, potrei anche pensarci..".
Un altro tirello e siamo fuori. Non resta che dedicarci a ciò che ci viene meglio: bere una birra.

Qui altre foto. 

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