domenica 9 agosto 2015

VD2015, day 4: Quinta Torre del Masare - Via del Tunnel

Un meteo non ancora stabilizzato obbliga alla scelta di una via breve. Breve per breve, però alziamo il grado, e mettiamo pure un avvicinamento più consistente. La si era addocchiata già qualche giorno fa per quella sua particolarità (il tunnel), oggi è la giornata giusta per provarla (anche perchè da casa non partirei apposta per salire questa via). 
Partiamo presto, anche se alla fine l'avvicinamento ce lo mangiamo. Parcheggiato appena prima del Passo di Costalunga (venendo da Vigo di Fassa) ci incamminiamo in buona salita (oggi niente funivia) verso il Rifugio Roda di Vael, passando dal bosco alle radure, col panorama che si apre su Latemar e Pale di San Martino. 
Passiamo a fianco di mucche che stanno davvero bene visto il posto, una baitina che pare più la casa abbandonata di uno gnomo, e un'altra dove invece vendono latte e formaggi, promettendoci al ritorno di fermarci (ma la pioggia ci farà scendere in fretta). Parlando di auto nuove, camper, furgoni camperizzati, tende sul tetto dell'auto, ci inerpichiamo sul sentiero e arriviamo a baita e rifugio. 
La parete è la, ma la sete e fame son qua. Sosta per bere e mangiare, a petto nudo che fa gia caldo. Poi si riparte, cercando di capire quale sia la strada migliore per arrivare alla base della parete, col suo inconfondibile buco, il Tunnel, l'attrazione di oggi. Sognando la est della Roda di Vael. 
In breve all'attacco, finiamo i biscotti della colazione, poi parte Riccardo. La roccia pare ottima già da basso, e infatti; escluso qualche scaglia..siamo mica in falesia! Il primo tiro è una bella placca verticale ma con ancora discrete mani. Insomma l'arrampicata che piace al mio amico, che invece odia diedri e camini. D'altronde il tutto è stato calcolato in modo che il passaggio chiave se lo becchi lui. 
Passaggio chiave sì, ma tiro chiave me lo ciuccio io. O me li ciuccio io, visto che anche il quarto.. Ma pensiamo al secondo, che parte subito con un pezzo di diedro strpiombante che mi fa pensare a come diavolo salire e poi traversare verso sinistra, a spalmarmi su una bella placca maledetta (io no love placche). Piazzo un friend che, mi dirà il mio amico una volta arrivato in sosta, "si è staccato dopo che hai fatto 2m). 
Chiodo sulla placca e poi su, ma non è finita. Anche il diedro finale non è mica tanto comodo: quest'anno con quella cavolo di Pietra di Bismantova di diedri tosti ne ho fatti un po' (mah, forse in realtà quanto gli anni scorsi..), e passettino dopo passettino vado, ma poi mi ritrovo di nuovo in placca a sbuffare. Bello il cespuglio di stelle alpine in mezzo al diedro, ma meglio che salgo, e oppà, sono in tosta. 
Avanti col terzo tiro, mentre le nuvole iniziano a popolare il cielo, classico, due palle. Riccardo sale con spaccate da antonomasia: i diedri non gli piaceranno, ma se la cava comunque bene (è ben più forte di me!). 
Ed eccoci al quarto tiro, io che pensavo al secondo di aver sudato il sudabile. Il traverso iniziale è da sudori freddi, esposto come piace a me, con ditine giusto per equilibrio e poche o nulle possibilità di proteggersi. Poi vai di nuovo di placca e infine un bello spigolo (in mezzo alla parete) da salire fino a una sosta scomoda e "opprimente" in una nicchia con sotto un diedro cavo e sopra il passo chiave. 
Arriva Riccardo, "passaggio da capire" recita la relazione. Bernardi lo da V+, Bernard VI. Mi pare abbia ragione il cognome più corto. Il mio amico sale, liscio, arriva al passaggio, rinvia sul chiodo, studia un po' e al primo colpo passa in modo atletico, alè. "Hai visto come mi sono mosso?" "sì sì ricky, vai". Niente foto, era meglio fargli sicura, poi quando tocca a me azzero di brutto, e anche azzerando si fa un tot di fatica! La mano buona è molto su, in mezzo ad altre un po' instabili.. 
La sosta è proprio all'imbocco del tunnel, dove Ricky si delizia con una serie di autoscatti.. Pensavamo il tunnel fosse anche qualcosa di più tetro, lungo e stretto, invece è una vera caverna dentro la quale si passa in piedi! 
Il mio ultimo tiro, uscita dalla caverna (il libro di via non lo noto nemmeno..) e via su a cercare anche di complicarmi la vita ora che sono galvanizzato dai tiri precedenti. L'arrampicata però ora è meno "serena": il cielo si sta annuvolando, la sud della Marmolada è bella al sole, ma il resto che gli sta intorno no. 
Settimo e ultimo, tiro bello anche questo. Alla fine la via è davvero verticale, anche senza gradi estremi, seppur il secondo tiro sia bello continuo.. Anche qui, da secondo, cerco forse qualche passo più difficile (quando dico queste cose sembra che faccia lo sborone, in realtà non sempre lo faccio apposta a cercare il difficile nel facile!). E siamo fuori! 
Una fame della madonna e le prime gocce che scendono.. Si mangia mentre ci si cambia le scarpe in tutta fretta, si prepara un cordino per la ferrata che non verrà usato (quella del Masarè è ben più facile di quella quella delle Mesules!), ma il temporale incombe, meglio spicciarsi. 
Percorriamo la ferrata verso nord, incrociando qualche persona, e vabbeh. La cosa che lascia perplesso sarà più avanti incrociare qualcuno che attacca a ferrata quando è palese il rischio temporali e sopratutto che qualche goccia l'ha già fatta e quindi la roccia è bagnata e scivolosa! 
Scendiamo di corsa, il cavo finisce, oh finalmente. Invece no, poi riprende, un camino più stretto delle nostre spalle dove quasi ci incastriamo, poi giù ancora di corsa, un altro falso di allarme di cavo che finisce, e finalmente il cavo finisce davvero. Roccia bagnata da metà per una debole pioggia (altrove invece si vedono gran scrosci!). 
Sognavo di salire anche il Croz di Santa Giuliana per lo spigolo esposto, ma il meteo che già è stato clemente indica di non sfidarlo ulteriormente. Inoltre si nota un bel crollo nella parte alta. Scendiamo al rifugio ma facciamo poi sosta alla Baita Pederiva con una bella birra e un fetta di torta (ce ne volevano due!).
Forse ce la prendiamo con troppa calma.. Due chiacchiere col gestore, davvero simpatico, una bella grappa, e poi giù a prendere l'acqua! Anche oggi avrò l'onore di vedere Riccardo correre, ma poco, troppo faticoso. Sol che oggi piove bene, porca vacca, tocca tirar fuori l'impermeabile e scappare alla macchina!
Pioggia maledetta.. Anche la sera a cena pioverà bene, mentre ci "gustiamo" la solita cena a pomodorini, scatolette varie e formaggio di Marco. Osservando un tizio che, mentre piove, se ne sta fuori dal bagno, in accappatoio, direttamente sotto la pioggia. Gente strana al mondo..

Indicazioni serie a chi volesse ripetere la via:
- Il passaggio chiave mi pare sottogradato, un VI ci sta. Anche azzerarlo non è mica facile.
- Abbiamo notato un bel crollo sulla parte alta del Croz di Santa Giuliana, e anche il gestore della Baita Pederiva ci ha confermato che è venuto giu un pezzo di via.

Qui altre foto.
Qui report.
Qui indice Vacanza Dolomitica 2015.

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