Ci sta,
qualche giorno di relax al sud, al calduccio, arrampicando ma magari non
disdegnando un bel bagnetto. Tramonti e albe colorati, maniche corte, occhiali
da sole. Una fava! Secondo me più sfigati di noi c'è solo il coyote che insegue
il pennuto.
Io e
Stefania abbiamo per nostra fortuna compiuto parte dell'avvicinamento automobilistico,
e in un paio d'ore siamo al Ristoro da Guido, che non ha ancora messo le paste calde fuori.. Ce la prendiamo con
calma confidando il clima migliori, ma alla fine verso le 9 ci incamminiamo
verso "Il Castello Invisibile". Avvicinamento che ci ricorda un po'
Finale Ligure, speriamo non fare la fine dell'ultima volta..
Cercando le
vie più facili, sembra che ci siamo solo noi. Ma tra poco si popolerà
vistosamente questo balcone sul mare azzurro di Sperlonga. Fa quasi caldino
quando batte il sole, meno male. Fa ancora più caldo quando ti ritrovi
impiccato sul passaggio stronzo del tiro, ma pagheremmo per avere anche domani
e dopodomani così!
Una volta
pranzato, ci spostiamo alla ricerca della via, lo Spigolone Ferrante: Francesca
e Marco stanno arrivando, ci troveremo all'attacco. E mentre lo cerchiamo,
troviamo Anna e Pier, che seguendo indicazioni errate e "idee
femminili" sono da tutt'altra parte. Insieme andiamo alla ricerca in
questa piccola selva.
Le comiche.
Noi quattro a cercare l'attacco, gli altri due che vagano cercando noi, ci
vediamo infine a qualche settore di distanza e dialoghiamo via telefono. Anna e
Pier fiduciosi di aver trovato la linea giusta, si preparano a partire, ma sono
dubbioso: camminando più avanti dei cordoni fan pensare sia laggiù. AL telefono
chiediamo ai nostri amici di intervistare le persone che gli stanno intorno per
risolvere l'arcano, ma pare impossibile.
Vabbeh, io
parto, e dopo dei gradoni e qualche passo delicato scorgo una smitragliata di
spit, divisi in 3-4 linee, e col cazzo che siamo sul IV! Guarda che ore sono,
valuta le difficoltà nel trovare dove diavolo gira questa via, sempre che sia
questa..bene, disarrampico e torniamo in falesia.
Anna e Pier
continuano, e ci riferiranno che nel nda sarebbe servita vanga e machete.
Francesca e marco si sono fermati al settore di falesia che vedevamo. Noi si
torna al Castello Invisibile a fare qualcosa che possa darci gioie e non
bastoni. Tra una cosa e l'altra, ci si gode il tramonto, ma non siamo gli
ultimi a lasciare la falesia.
Birrona da Ristoro da Guido, e via a cercare chiavi, appartamento, accendere la caldaia, fare due
trazioni, la spesa, due trazioni (per chi c'arriva, chi non ci arriva viene
sollevato). La serata scorre piacevole con una sana cena strozzata da risate
senza manco esser ubriachi.. Video.
Ieri sera
no, ma stamani voglio farmela una corsetta sul mare. Sveglia presto, e col buio
e la frontale me ne vado in spiaggia: un po' di timore non conoscendo la zona,
poi tanto ribrezzo nel vedere come i pescatori di questa notte abbiano lasciato
i loro rifiuti sulla sabbia. Vedo l'alba, assaporo la vita, qualche salitina, e
qualche foto. Rientro preoccupato di essere in ritardo, che i miei amici mi
stiano aspettando per andare ad arrampicare: e invece, sono tutti a letto.
Deciso che
le vie le lasciamo stare, torniamo in falesia, e optiamo per un comodo
"Monte Moneta": sole zero, tanto nuvole, e quasi freddo, anche se la
salita scalda bene. Una minuziosa descrizione dell'avvicinamento, ci porta al
settore facile già occupato da una comitiva di ragazzi tedeschi.
Qualcosa è
rimasto, e iniziamo ad arrampicare timorosi di quanto tempo avremo a
disposizione: maledetto meteo! La falesia si popola, ma almeno non siamo ai
livelli di ieri per sgomitare per fare un tiro. Con la Ste decidiamo di provare
una via, o almeno unire due tiri della stessa, ma una volta giunto alla prima
sosta..mi sembra troppo duro e bagnato lassù..no no, le vie dobbiamo lasciarle
stare!
Con ancora
un sacco di voglia di arrampicare nonostante le due goccette che stanno
scendendo "dai, facciamoci questi due tiri facili poi andiamo" ma i
nostri due amici sono già qui a dirci "Noi andiamo da Ristoro da Guido, troppa
apocalisse meteo annegheremo tutti morendo coi polmoni pieni d'acqua".
Stoico salgo, ma dopo due rinvii devo arrendermi: piove troppo.
Mentre gli
altri scendono, col mio ombrellino salgo al grottone del paretone centrale: lì
di certo non piove, e infatti ci sono molte persone, anche se poche
arrampicano.. Che bestie, che strapiombi.. Scendo correndo, nella speranza di
ritrovare i miei amici non già davanti alla birra: arrivo appena in tempo, sono
appena arrivati all'auto. Perfetto, posso cambiarmi (mo vacca, emano fumo come
se fossi una centrale geotermica), tranne i pantaloni, che son quelli ridotti
peggio.
Ma
facciamoci un giretto alla Grotta dell'Areanuta! Dopo lo spuntino e aver concordato la logistica
della serata con Anna e Pier, andiamo a cercare questo posto mitologico. 291
gradini da scendere, che da risalire saranno una goduria (davvero! avercelo a
casa un posto così!). Che dire, la grotta pare di esser al cinema: dei mostri
che arrampicano robe che non mi sognerei manco esistano.
Tallonamenti, biditi,
voli nel vuoto. No ci sono parole, ma di certo restiamo incantati: il tempo
scorre, e noi col naso all'insù. Io che manco riesco a fare la bandiera..beh dai, faccio quella senza vento!
Ma stasera
ci penso io a incantarvi col mio risotto! Doveva essere "non fate cucinare
Pelle" e invece se non fosse per me.. Cenone semplice, non esageratamente
abbondante, ma divertente: di certo senza sprechi di alccol, finiamo tutta la
birra e il vino che c'è! Stappo della boccia in riva al mare, e poi tutti a
ballare in centro a Sperlonga. Quasi tutti, ma tra quelli che non stanno fermi,
c'è l'imprevedibile folletto dai capelli rossi. Pure il trenino. Domani piove.
E infatti il
primo dell'anno le previsioni davano pioggia, perciò inutile svegliarsi troppo
presto. Ce la prendiamo con calma, sistemiamo l'appartamento, e ce ne andiamo a
fare un giretto alla Montagna Spaccata.
Il meteo non è poi così male..si poteva arrampicare forse..ma sarebbe stato
forzato, e poi tra poco ci prendiamo un temporale che metà sarebbe bastato. Ma
anche meno.
Visita allo
squarcio nella roccia, con vista sul mare, e tanta voglia di arrampicare..
Finchè siamo qui, andiamo a vedere dove sono gli attacchi delle vie, che anche
se vietate..sarebbe bello fare. Tantissimo vento, ma un po' di sole, ci
accompagna nel mini trekking sopra la scogliera, fino a trovare tanti spit e la
probabile calata, dove giace una corda di risalita di qualcuno che sta facendo
lavori.
Una volta
deciso di scendere, mega temporale che ci inzuppa come pulcini: solo Marco ha
la giacca impermeabile, noi coi nostri piumini facciamo la fine dei fessi.
Ormai che siamo qua, e che hanno aperto il cancello, la Grotta del Turco merita
una visita, e sognare il traverso pure..
E così
finisce la tre giorni di Sperlonga. Ma no, non finisce così! Finisce con una
mozzarella da Ristoro da Guido!
Madonna che buone le mozzarelle.. Che bastardo il meteo.. vabbeh, prossima
volta!
Qui altre
foto.
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