sabato 29 settembre 2018

I bulgari a Falzarego: Via delle Guide alla Torre Piccola

Chi non ha conosciuto i Bulgari ha avuto un'adolescenza un po' più triste. Oggi ve li presentiamo in trasferta a Falzarego: peccato che uno di questi sia in incognito per motivi istituzionali, lo chiameremo "CSMNC" (Ci Sono Ma Non Ci Sono).

Venne il giorno del primo weekend intero di arrampicata del Corso AR1 2018 del CAI di Carpi: destinazione Passo di Falzarego, obiettivo dolomia. La giornata parte malissimo: il mio bar preferito di Selva di Val Gardena (chiedere a Giorgio, Riccardo, Stefania, ..) è chiuso e tocca rimediare con uno carissimo poco più in la. La pasticceria per il rinforzino di colazione che ricordavo ha chiuso per sempre. Sono un uomo distrutto: servirà un container di bomboloni alla crema per asciugare le mie lacrime. 

Tutti al Passo Falzarego, tutti infreddoliti: mo vacca che aria e che nuvole! Si sapeva delle temperature non confortevoli, ma si sperava in un sole che desse tepore sulle pareti esposte al giusto punto cardinale.. Ci incamminiamo pieni di speranza verso la Torre Piccola di Falzarego: io con AlessandroM e CSMNC per la Via delle Guide, Luca con AndreaR e Claudia per la Ghedina. Ci raggiugneranno poi Dario con Gioele e Federico e AlessandroG con Mirco, tutti per la Comici. 

Altra gente ad arrampicare ce ne è. E c'è una corda che parte dalla base e va verso l'alto, e che viene recuperata: legato al capo a terra un sacchetto con la corda: alla prima sosta ritroverò un solitario sopra di me armato di trapano a spittare una via, e me lo sentirò dirmi stizzito "ma proprio qui sotto?", ziocca e te proprio li sopra di sabato? 

Primo e secondo tiro scorrono bene: una sosta discretamente affollata la seconda, dove trovo Dario e i suoi e la cordata degli aspiranti. Poco male, ci sono tre soste! Recupero i miei che salgono senza grossi problemi, escluso un freschino che obbliga a rimettersi le cose tolte in avvicinamento. Il panorama è visto anche se tormentato da nuvolaglia, la quale ostacola pure il tepore del sole. 

Un bel terzo e quarto tiro ci fanno scorrere lungo il canale-camino che contraddistingue questo tratto: un po' di spigolo, un po' di spaccata, esposizione piacevole e roccia buona da poter tirare. Ma mica sempre! Che scaglie prima della terza sosta..

Ed eccoci alla quarta sosta, dal passo chiave: c'è da passare sull'altro lato del canale. E già notiamo uno zainetto in fondo alla fessura sotto i nostri piedi. E già noto un chiodo appena sopra di noi e..la mancanza totale di piedi. "Buoni appigli ma scarsi appoggi" recita la guida, e anche l'amico Giorgio mi ha messo in guardia. Peccato solo dopo qualche ora mi scriverà "allora com'era il chiave? Bello unto eh? ", maledetto ma dimmelo prima, e dimmi anche che si passava nettamente a sinistra.

E invece io la prendo di petto. Subito un rinvio nel chiodo e provo a salire. Ziocca se è duro! E così, mi ghiso. I bulgari iniziano lo show: c'è quello che tenta di trasformare di IV+ in VII-, che cerca di trasformare le sue braccia in cemento. C'è quella che fa sicura a questo disgraziato, e c'è quello che compassionevole dell'uomo dalle braccia di cemento prova a dargli una spinta da sotto. 

Ah niente, torno in sosta, ritento ma ormai le braccia sono andate. Doppia staffa nel rinvio, una corta e una lunga, coi piedi sarà un po' più facile. (c'era da passare molto più a sinistra..) Un po'. Passo comunque sbuffando, ansimando, tirando, e..attacco di tosse. Come al Monte Scala. Solo che ce ne è ancora di salita, e non passa questa tosse: questo tiro diventa un calvario, e gli amici intorno iniziano a chiedersi se sto per morire. Mi bevo tutto il miele che ho, ma non basta. Sarà una lunga via.. 

Al tiro successivo si cerca di raggiungere lo spigolo, dove in sosta ci sono altri dei nostri che appunto stanno salendo lo Spigolo Comici. Almeno se la tosse non mi da tregua, potrei trovare un aiutino. In ogni modo, saltano un po' gli schemi: quale sia la strada giusta diventa dubbio da capire, ci sono possibilità ovunque, ma di certo lo spigolo è più bello, panoramico e ventoso. Ecco il vento, ci mancava questo, alla mia gola fa benissimo! 

Tre bei tiri in spigolo, il vento che un po' si calma, le cordate che aspettano e noi che aspettiamo. Le Dolomiti sfolgoranti intorno a noi. Nut che volano. What else? Mangiare, che fame! E non vedo l'ora di rilassarmi un po' anche per la tosse. CSMNC e AlessandroM invece son belli felici, mi sa che continuerebbero ancora se ce ne fosse. Ma forse anche loro hanno fame.. 

In cima arriviamo da soli, con Luca che mi urla che loro stanno scendendo. Bene, ce la godiamo da soli allora. Le scarpe nuove mi hanno lasciato un bel po' di vernice rossa sui piedi, stile Betadine. Ma chissene, ho i miei panini, ho due risate coi miei compagni di cordata e ho davanti agli occhi Pelmo, Civetta e Marmolada (giusto per citare il 5% delle cime che si vedono). 

Tempo di scendere, qualche metro di disarrampicata in sicurezza e poi una doppia. Solo che..scendo prima io? Scendono prima loro? Mi sa che sia meglio la seconda proposta. Doppia liscia, bella dritta, su un comodo terrazzo. Canalino detritico con un paio di salti importanti: il primo lo disarrampcihiamo, ma per il secondo..torno sopra il primo a metter giù una corda doppia. E trac, culata di CSMNC. 

L'ora si è fatta tardi, mi sa che siamo gli ultimi: siamo gli ultimi! Cambio veloce al parcheggio per fiondarci al Rifugio Passo Valparola e farsi una bella doccia calda: non fosse che arrivando per ultimi la caldaia ha esaurito la sua riserva. Doccia veloce!

Qui altre foto.
Qui la guida.
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