Chi non ha
conosciuto i Bulgari ha
avuto un'adolescenza un po' più triste. Oggi ve li presentiamo in trasferta a Falzarego: peccato che uno di
questi sia in incognito per motivi istituzionali, lo chiameremo
"CSMNC" (Ci Sono Ma Non Ci Sono).
Venne il
giorno del primo weekend intero di arrampicata del Corso AR1 2018 del CAI di Carpi: destinazione Passo di Falzarego,
obiettivo dolomia. La giornata parte malissimo: il mio bar preferito di Selva di Val Gardena (chiedere a
Giorgio, Riccardo, Stefania, ..) è chiuso e tocca rimediare con uno carissimo poco più in la.
La pasticceria per il
rinforzino di colazione che ricordavo ha chiuso per sempre. Sono un uomo
distrutto: servirà un container di bomboloni alla crema per asciugare le mie
lacrime.
Tutti al
Passo Falzarego, tutti infreddoliti: mo vacca che aria e che nuvole! Si sapeva
delle temperature non confortevoli, ma si sperava in un sole che desse tepore
sulle pareti esposte al giusto punto cardinale.. Ci incamminiamo pieni di
speranza verso la Torre Piccola di Falzarego: io con AlessandroM e CSMNC per la
Via delle Guide, Luca con AndreaR e Claudia per la Ghedina. Ci raggiugneranno
poi Dario con Gioele e Federico e AlessandroG con Mirco, tutti per la Comici.
Altra gente ad
arrampicare ce ne è. E c'è una corda che parte dalla base e va verso l'alto, e
che viene recuperata: legato al capo a terra un sacchetto con la corda: alla
prima sosta ritroverò un solitario sopra di me armato di trapano a spittare una
via, e me lo sentirò dirmi stizzito "ma proprio qui sotto?", ziocca e
te proprio li sopra di sabato?
Primo e
secondo tiro scorrono bene: una sosta discretamente affollata la seconda, dove
trovo Dario e i suoi e la cordata degli aspiranti. Poco male, ci sono tre
soste! Recupero i miei che salgono senza grossi problemi, escluso un freschino
che obbliga a rimettersi le cose tolte in avvicinamento. Il panorama è visto anche
se tormentato da nuvolaglia, la quale ostacola pure il tepore del sole.
Un bel terzo
e quarto tiro ci fanno scorrere lungo il canale-camino che contraddistingue
questo tratto: un po' di spigolo, un po' di spaccata, esposizione piacevole e
roccia buona da poter tirare. Ma mica sempre! Che scaglie prima della terza
sosta..
Ed eccoci
alla quarta sosta, dal passo chiave: c'è da passare sull'altro lato del canale.
E già notiamo uno zainetto in fondo alla fessura sotto i nostri piedi. E già
noto un chiodo appena sopra di noi e..la mancanza totale di piedi. "Buoni
appigli ma scarsi appoggi" recita la guida, e anche l'amico Giorgio mi ha
messo in guardia. Peccato solo dopo qualche ora mi scriverà "allora
com'era il chiave? Bello unto eh? ", maledetto ma dimmelo prima, e dimmi
anche che si passava nettamente a sinistra.
E invece io
la prendo di petto. Subito un rinvio nel chiodo e provo a salire. Ziocca se è
duro! E così, mi ghiso. I bulgari iniziano lo show: c'è quello che tenta di
trasformare di IV+ in VII-, che cerca di trasformare le sue braccia in cemento.
C'è quella che fa sicura a questo disgraziato, e c'è quello che compassionevole
dell'uomo dalle braccia di cemento prova a dargli una spinta da sotto.
Ah niente,
torno in sosta, ritento ma ormai le braccia sono andate. Doppia staffa nel
rinvio, una corta e una lunga, coi piedi sarà un po' più facile. (c'era da passare molto più a sinistra..) Un po'. Passo
comunque sbuffando, ansimando, tirando, e..attacco di tosse. Come al Monte Scala. Solo che ce ne è
ancora di salita, e non passa questa tosse: questo tiro diventa un calvario, e
gli amici intorno iniziano a chiedersi se sto per morire. Mi bevo tutto il
miele che ho, ma non basta. Sarà una lunga via..
Al tiro
successivo si cerca di raggiungere lo spigolo, dove in sosta ci sono altri dei
nostri che appunto stanno salendo lo Spigolo Comici. Almeno se la tosse non mi
da tregua, potrei trovare un aiutino. In ogni modo, saltano un po' gli schemi:
quale sia la strada giusta diventa dubbio da capire, ci sono possibilità
ovunque, ma di certo lo spigolo è più bello, panoramico e ventoso. Ecco il
vento, ci mancava questo, alla mia gola fa benissimo!
Tre bei tiri
in spigolo, il vento che un po' si calma, le cordate che aspettano e noi che
aspettiamo. Le Dolomiti sfolgoranti intorno a noi. Nut che volano. What else?
Mangiare, che fame! E non vedo l'ora di rilassarmi un po' anche per la tosse.
CSMNC e AlessandroM invece son belli felici, mi sa che continuerebbero ancora
se ce ne fosse. Ma forse anche loro hanno fame..
In cima
arriviamo da soli, con Luca che mi urla che loro stanno scendendo. Bene, ce la
godiamo da soli allora. Le scarpe nuove mi hanno lasciato un bel po' di vernice
rossa sui piedi, stile Betadine. Ma chissene, ho i miei panini, ho due risate
coi miei compagni di cordata e ho davanti agli occhi Pelmo, Civetta e Marmolada
(giusto per citare il 5% delle cime che si vedono).
Tempo di
scendere, qualche metro di disarrampicata in sicurezza e poi una doppia. Solo
che..scendo prima io? Scendono prima loro? Mi sa che sia meglio la seconda
proposta. Doppia liscia, bella dritta, su un comodo terrazzo. Canalino
detritico con un paio di salti importanti: il primo lo disarrampcihiamo, ma per
il secondo..torno sopra il primo a metter giù una corda doppia. E trac, culata
di CSMNC.
L'ora si è
fatta tardi, mi sa che siamo gli ultimi: siamo gli ultimi! Cambio veloce al
parcheggio per fiondarci al Rifugio Passo Valparola e farsi una bella doccia calda: non fosse che arrivando per
ultimi la caldaia ha esaurito la sua riserva. Doccia veloce!
Qui altre
foto.
Qui la guida.
Qui report.
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