lunedì 18 giugno 2018

Vacanza Finale Ligure 3/4,5: esplorando e sfalesiando

Mamma mia che bastoni ieri.. Tra questo e la voglia di cambiare zona, optiamo per il Pilastro di Mu: solito parcheggio, comodo per la fontana, ma stavolta direzione diversa. Rocca Carpanea e la smiliardata di falesie che la compongono, e molte delle quali possiamo visitare prima di arrivare in quella dove vorremmo arrampicare. L'unica dove possiamo provarci.
E così si visita la falesia con il fortino, e poi quella col mitico tiro in spigolo esile strapiombante. Ma a colpirci maggiormente è il pezzo di parete che da il nome alla falesia: tanti buchi e buchetti e di colore rosa arancione, che pare compongono un..alveare. Spettacolo. Va beh, settori per bimbi grandi.
Noi proviamo al Pilastro di Mu. Ci sono un po' di viette da 3 tiri con del 5a, 5b, 5c magari.. Ovviamente partiamo con la più facile, e siamo già belli accaldati. Excalibur, eh la madonna. Parto io con l'ottica di concatenar ei primi due tiri, da esser più svelti.
Beh, madonna che tirone ne esce.. Passaggi pepati, secondo tiro in traverso.. Mi sa che anche oggi orecchie basse. Però bello. Tecnico, al limite, magari qualcosa imparo da queste bastonate. E di certo non ci mancano le risate: lei che mi sfotte prima di partire "Vai vai che tocca a te hihi", lei che mi sfotte mentre arranco i primi metri "Hai voluto la bici?" e io che la sfotto quando arriva in sosta dopo averla recuperata "E tu hai pedalato?!".
L'ultimo tiro spetta a lei, e nonostante il grado sia basso, non è banalissimo. Sopratutto dimmi te se si può prendere dritto e di petto quell'ultimo tratto e dichiararlo un 4c?! Bona, accaldati e un tot, c'è d ascendere..in doppia.
La prima è pure facile, una sola corda fino alla sosta sotto. Poi ci spostiamo a destra verso le soste delle altre vie in modo d ascendere dritti e con un'unica calata.. Muoro, vendetta. "Ste vai pure giù prima tu, così sbrogli le corde". La matassa dell'anno da sciogliere più volte, egli accidenti che non mi tira da sotto "Non ti sento gnegne!".
E niente, fa già troppo caldo. E scendendo ho pure notato i tiri delle ipotetiche prossime vie: le parti basse anche salibili, ma le alte..la madonna che lisciume e verticalità! Però siamo qui, proviamoci. Parto col primo tiro: trovo un passaggio più duro su questo 4b che sui 5a di prima. Stefania cotta mi dice di farmi pure anche il secondo.
Bello ed esposto in spigolo, ma la paura per i prossimi tiri ben più duri e un caldo davvero opprimente ci fanno desistere. GIù in doppia, che secondo me ce la facciamo anche con una sola mezza corda: giusti giusti grazie all'elasticità della corda. Però il Mu al Pilastro di Mu (il mou del Mars) ce lo meritiamo.
E adesso andiamocene a cercare uno dei luoghi più caratteristici della zona: la Grottadell'Edera. Ieri in modalità trail ci ho provato ma mi sono lasciato ingannare. Iniziamo con tutto un bel attraversamento un po' ad cazzum a cercare il sentierino che congiunge le varie falesie, e infine eccoci alla Parete Dimenticata.
L'ingresso alla grotta non è evidente. O meglio, è gigante, ma poi tocca salire dentro un grottone, arrampicare, corde fisse, scivolare sulla roccia bagnate, avere occhi di gatto per vedere al buio, e poi uscire da questo cunicolo dove io con lo zaino faccio fatica.
Et voilà, eccoci dentro un tubone di roccia con sopra di noi il cielo aperto.
Minuti ad ammirare il posto, a sedere, a girare alla base delle vie (impensabile provare a salirne una per noi scarsi). Poi di nuovo giù, per il cunicolo, per il toboga speleologico. E poi alle case dell'altro parcheggio: mentre io risalgo fino a Perti Nord, Stefania aspetta giù.
Oggi ci concediamo anche un po' di mare, ben 1h di cui: 5 minuti l'ingresso, 5 minuti il bagno, il resto sdraiati al sole. E via anche stasera per altri mirabolanti avventure culinarie a sfondarci di cibo!

Qui altre foto.
Qui la guida.

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