Mamma mia
che bastoni ieri.. Tra questo e la voglia di cambiare zona, optiamo per il
Pilastro di Mu: solito parcheggio, comodo per la fontana, ma stavolta direzione
diversa. Rocca Carpanea e la smiliardata di falesie che la compongono, e molte
delle quali possiamo visitare prima di arrivare in quella dove vorremmo
arrampicare. L'unica dove possiamo provarci.
Noi proviamo
al Pilastro di Mu. Ci sono un po' di viette da 3 tiri con del 5a, 5b, 5c
magari.. Ovviamente partiamo con la più facile, e siamo già belli accaldati.
Excalibur, eh la madonna. Parto io con l'ottica di concatenar ei primi due
tiri, da esser più svelti.
Bello ed
esposto in spigolo, ma la paura per i prossimi tiri ben più duri e un caldo
davvero opprimente ci fanno desistere. GIù in doppia, che secondo me ce la
facciamo anche con una sola mezza corda: giusti giusti grazie all'elasticità
della corda. Però il Mu al Pilastro di Mu (il mou del Mars) ce lo meritiamo.
L'ingresso
alla grotta non è evidente. O meglio, è gigante, ma poi tocca salire dentro un
grottone, arrampicare, corde fisse, scivolare sulla roccia bagnate, avere occhi
di gatto per vedere al buio, e poi uscire da questo cunicolo dove io con lo
zaino faccio fatica.
Qui altre foto.
Qui la guida.
E così si
visita la falesia con il fortino, e poi quella col mitico tiro in spigolo esile
strapiombante. Ma a colpirci maggiormente è il pezzo di parete che da il nome
alla falesia: tanti buchi e buchetti e di colore rosa arancione, che pare
compongono un..alveare. Spettacolo. Va beh, settori per bimbi grandi.
Beh, madonna
che tirone ne esce.. Passaggi pepati, secondo tiro in traverso.. Mi sa che
anche oggi orecchie basse. Però bello. Tecnico, al limite, magari qualcosa
imparo da queste bastonate. E di certo non ci mancano le risate: lei che mi
sfotte prima di partire "Vai vai che tocca a te hihi", lei che mi
sfotte mentre arranco i primi metri "Hai voluto la bici?" e io che la
sfotto quando arriva in sosta dopo averla recuperata "E tu hai pedalato?!".
L'ultimo
tiro spetta a lei, e nonostante il grado sia basso, non è banalissimo.
Sopratutto dimmi te se si può prendere dritto e di petto quell'ultimo tratto e
dichiararlo un 4c?! Bona, accaldati e un tot, c'è d ascendere..in doppia.
La prima è
pure facile, una sola corda fino alla sosta sotto. Poi ci spostiamo a destra
verso le soste delle altre vie in modo d ascendere dritti e con un'unica
calata.. Muoro, vendetta. "Ste vai pure giù prima tu, così sbrogli le
corde". La matassa dell'anno da sciogliere più volte, egli accidenti che
non mi tira da sotto "Non ti sento gnegne!".
E niente, fa
già troppo caldo. E scendendo ho pure notato i tiri delle ipotetiche prossime
vie: le parti basse anche salibili, ma le alte..la madonna che lisciume e
verticalità! Però siamo qui, proviamoci. Parto col primo tiro: trovo un
passaggio più duro su questo 4b che sui 5a di prima. Stefania cotta mi dice di
farmi pure anche il secondo.
E adesso
andiamocene a cercare uno dei luoghi più caratteristici della zona: la Grottadell'Edera. Ieri in modalità trail ci ho provato ma mi sono lasciato ingannare. Iniziamo con tutto un bel
attraversamento un po' ad cazzum a cercare il sentierino che congiunge le varie
falesie, e infine eccoci alla Parete Dimenticata.
Minuti ad
ammirare il posto, a sedere, a girare alla base delle vie (impensabile provare
a salirne una per noi scarsi). Poi di nuovo giù, per il cunicolo, per il toboga
speleologico. E poi alle case dell'altro parcheggio: mentre io risalgo fino a
Perti Nord, Stefania aspetta giù.
Oggi ci
concediamo anche un po' di mare, ben 1h di cui: 5 minuti l'ingresso, 5 minuti
il bagno, il resto sdraiati al sole. E via anche stasera per altri mirabolanti
avventure culinarie a sfondarci di cibo!
Qui altre foto.
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