Ognuno con
le proprie ragioni, ma entrambi con la voglia di vendetta di Sole dopo domenica scorsa. Io e
Stefania partiamo vogliosi, agguerriti, affamati sulla solita A22 che in questo
mese si tinge di sproloquio di anatemi al ritorno (mercatini di Natale
maledetti). Ci smorza un po' vedere la neve per terra a Mori..a Riva del
Garda.. E che poi ritroveremo all'uscita della via, dell'ultima via.
Nonostante
l'idea di discesa, parcheggiamo dalla galleria, che porta male parcheggiare
dove si spera di scendere. Un vecchietto passa mentre ci prepariamo (mentre mi
preparo, visto che lei è sempre pronta prima, ...) e ci dice "fresco eh
stamani?!", sticazzi, sol che esca il sole e il vento se ne stia a cuccia.
Scorriamo sotto Caino e Abele ma la troviamo occupata: si cambia per Sol Minore (già salito anni eanni fa, ma chi se lo ricorda?!).
Vuol partire
lei, ha già calcolato che così mi ciuccio il tiro duro. Mentre io congelo alla
base, lei sale svelta, più che altro per arrivare il prima possibile al sole.
Sempre bello arrampicare con le dita gelate: provo anche coi guanti, ma nulla..
Bene,
eccoci, scaldate un po' le membra, diamoci sotto con questo secondo tiro. Oh la
peppa che partenza! Prova così, prova colà, non c'è nulla da fare, l'unica è
quella del quadricipite destro di forza: proprio quello in convalescenza. Fatta
questa seguono comunque altri passi delicati, con uno spostamento verso destra
lungo lungo lungo che..azzero per poi trovare la mano giusta.
Un'elegante
Stefania chiude il terzo tiro. Fantastico sole, quasi tepore, quasi paradiso
confrontato con l'inferno della partenza. Siamo già nel bosco però, ma come?!
Non dovevano esser 4 tiri? Ste m'hai fregato! Una saggia occhiata alla guida
risolve il mistero: traversa un po' a destra e sali, e troverai il proseguo.
Partenza
delicata (forse mi complico la vita), e poi gradoni facili per arrivare giusto
giusto sotto la falesia della Regina del Lago. La seconda via è già pronta, ma
con la partenza all'ombra: dove starò io, vitaccia.
Zio Genio è
la seconda via del concatenamento di oggi: parte lei, agilissima, sono
disarmato da quanto sale svelta.. Eppure dovrebbe essere un 5c.. Vabbeh oh,
meglio se è più facile del previsto ci godiamo di più dopo! Quando tocca a me
salire però, mi faccio qualche metro più a sinistra che..ohperò. Ma anche
qualche passo sopra mica scherza! Brava Ste.
Bello L2 di
ZioGenio, che mentre scrivo non ricordo proprio benissimo, ma mi pare sgusci un
po' a destra, strapiombetto, poi a riguadagnare la sinistra con traverso su placca
facile ma esposto, e poi ohissa a issarsi su verso una comoda uscita. Niente
concatenamento con L2, troppo dura la corda.
E quindi è
lei a portarmi fuori dalla via, che mi pare pure sia la stessa uscita della
Regina del Lago. Beh su, non stiamo a poltrire, che ne abbiamo un'altra da
fare! Si cammina sempre con le scarpette ai piedi per risparmiare tempo, la
corda fatta su a bambola (quasi tutta io).
Eccoci alla
base, e ci troviamo un'altra cordata, proprio quella che era su Caino e Abele.
"Ste parti te, così gli altri tiri li faccio io che so che non gradisci
gli strapiombi". Si prepara, e parte. Coma cambia la vita passando da
spittature S0,5 a cordini marci R2! Infatti giunta al passo bastardello alla
seconda protezione.. "Vai tu va la, a me non piace".
Cambio
corde, e salgo io, così intanto i due avanti hanno preso un po' di distanza e
non facciamo tappi. Via che ho già salito settimana scorsa e quindi con la
quale ho (troppa) confidenza: supero il passo, supero gli altri, arrivo alla
prima sosta, ma decido di salire oltre in modo da concatenare e riguadagnare un
po' di tempo.
Stefania sale come se nulla fosse, come cambia la testa eh.. Veloce e arzilla! Camminatina verso il proseguo della via, si incrocia il sentiero di discesa, salitina di I, ed ecco la corona sulla roccia. Il tiro all'apparenza sembra facile, ma le dico subito "guarda che lassù c'è un pezzo duretto..". Riparto io. L'altra volta salii da primo, e anche oggi: confermo il duretto!
Stefania sale come se nulla fosse, come cambia la testa eh.. Veloce e arzilla! Camminatina verso il proseguo della via, si incrocia il sentiero di discesa, salitina di I, ed ecco la corona sulla roccia. Il tiro all'apparenza sembra facile, ma le dico subito "guarda che lassù c'è un pezzo duretto..". Riparto io. L'altra volta salii da primo, e anche oggi: confermo il duretto!
Dalla sosta,
guardo giù per chiamare anche lei, e noto qualcosa che mi turba. Dov'è l'ultima
protezione: un rapido conto e realizzo che se fossi caduto dalla sosta (magari
mentre la attrezzavo) sarei arrivato alla base. La confidenza coi gradi bassi
(l'ultimo tratto era facile) come può esser fatale..
Ultimo tiro
duro, il tiro chiave. Ma ci tocca aspettare, i ragazzi di Ferrara sono
impegnati su esso. Che bel tepore..preludio del gelo di quando il sole
scomparirà! Posso partire, ho visto salire uno di loro, dove ha messo i piedi,
ma quando tocca a me non mi fido e faccio come una settimana fa: taac il
cordino sul chiodo! Che poi, se non sono passato pulito una settimana fa, vuoi
che passo oggi?
Dedica sul
libro (l'ultima era la mia della settimana scorsa! Ma di certo sono passate
altre cordate, sicuro) e dopo aver dato qualche dritta per la discesa ai due
ragazzi, mangiamo (che fame!) e ci vestiamo (che freddo!).
L'idea era
di chiudere la giornata con ferrata, cima e discesa ad anello, ma..ok che sono
le 15, ma fa troppo freddo. Infatti c'è pure della neve qui! Meglio scendere,
che ce ne andiamo a mangiare prima e al caldo! Discesa intelligente per sentiero
verso Biacesa, e dal paese sulla statale verso il parcheggio. Niente doppie
vamolà!
Alla
macchina prendiamo d'assalto birra formaggio e pane, in questa precisa
sequenza, per placare una fame e una sete che non si vedevano da secoli!!
Vendetta compiuta, il Sole è tornato!
Qui altre
foto.
Qui relazione di Zio Genio
Qui relazione di Re del Lago.
Qui report.
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